De Laurentiis: «A gennaio sicuri una punta ed un regista»
Il presidente del Bari ha incontrato i giornalisti al Parco dei Principi per i tradizionali auguri di Natale
martedì 19 dicembre 2023
14.25
Il presidente della SSC Bari, Luigi De Laurentiis, ha incontrato i giornalisti questa mattina, 19 dicembre, all'Hotel Parco dei Principi.
L'occasione è stata ghiotta per alcune domande sul futuro prossimo del Bari. Smentite categoricamente le voci di nuove partnership, il numero uno di strada Torrebella si è focalizzato sulla sostenibilità aziendale: «Se creo un buco da 60 mln non avremmo di certo appeal. Lavoriamo sulla sostenibilità dell'azienda - ha rimarcato - e sulla competitività. A Napoli ci abbiamo messo 15 anni per essere dove siamo, ma abbiamo i conti in ordine. In B ci sono proprietà miliardarie straniere che hanno un livello elevatissimo e per le quali avere aziende italiane fa aumentare l'appetibilità del brand. Abbiamo un piano triennale e l'anno scorso ci sono rimasto male più di voi, ma sappiamo che anche la B è un patrimonio non facile da difendere. Purtroppo siamo anche stati sfortunati in questo avvio di campionato, anche per gli infortuni: secondo me con Menez, Maiello e Diaw 4-5 punti in più li avremmo avuti».
Quanto al mercato di gennaio, Luigi De Laurentiis ha precisato che «prenderemo certamente un attaccante ed un playmaker e poi vedremo. Fosse per me anche ad inizio gennaio, ma dobbiamo capire quanto le trattative siano complesse». Il presidente della SSC Bari ha quindi rimarcato come le cifre di mercato con cui sono stati venduti al Napoli Cheddira e Caprile saranno rese note nel bilancio, senza problemi. Quanto a Brenno, ha sottolineato la complessità (e l'onerosità) dell'operazione che lo ha portato in Italia e le sue capacità.
«Il Bari - ha spiegato De Laurentiis - lo scorso anno è costato 24 milioni alla nostra azienda, è scritto nero su bianco, e quest'anno potremo anche superare quella cifra. Nel 2022-2023 abbiamo chiuso in rosso».
«Abbiamo fatto le cose con trasparenza», ha quindi evidenziato, e rispondendo ad una nostra domanda non ha escluso a gennaio passaggi di calciatori da Napoli a Bari «purché - è stata la sottolineatura - abbiano la testa giusta. Sapete, se hai assaporato stipendi da serie A, difficilmente ti accontenti della B».
De Laurentiis ha quindi ribadito il suo massimo impegno per ricucire lo strappo con la tifoseria: «Il nostro obiettivo restano i playoff - ha detto stuzzicato dai giornalisti -, non mi sentirete mai dire che è la serie A, tanto meno ora. Spendere tanto non sempre equivale a risultati e di questo dobbiamo tutti esserne consapevoli».
Infine il passaggio su Polito, Mignani e Marino: «Polito è un guerriero. L'11 giugno l'ho trovato per terra vicino alle panche negli spogliatoi. Stava malissimo, non aveva visto gli ultimi minuti e lì ha saputo del gol del Cagliari. Il suo silenzio dei mesi successivi è stato dovuto a quella botta. Ma lo voglio ancora al mio fianco, soprattutto in questo momento di difficoltà. Quanto a Mignani, è uomo con la U maiuscola, uomo vero, bravissima persona. Mi è bastata una telefonata dopo Reggio Emilia e lui ha capito che c'era confusione in squadra e dovevamo cambiare. Mentre Marino l'abbiamo scelto dopo "interviste" on line. Ho mille impegni in giro per il mondo e ci era sembrata la formula migliore. Lui è stato il più convincente».
L'occasione è stata ghiotta per alcune domande sul futuro prossimo del Bari. Smentite categoricamente le voci di nuove partnership, il numero uno di strada Torrebella si è focalizzato sulla sostenibilità aziendale: «Se creo un buco da 60 mln non avremmo di certo appeal. Lavoriamo sulla sostenibilità dell'azienda - ha rimarcato - e sulla competitività. A Napoli ci abbiamo messo 15 anni per essere dove siamo, ma abbiamo i conti in ordine. In B ci sono proprietà miliardarie straniere che hanno un livello elevatissimo e per le quali avere aziende italiane fa aumentare l'appetibilità del brand. Abbiamo un piano triennale e l'anno scorso ci sono rimasto male più di voi, ma sappiamo che anche la B è un patrimonio non facile da difendere. Purtroppo siamo anche stati sfortunati in questo avvio di campionato, anche per gli infortuni: secondo me con Menez, Maiello e Diaw 4-5 punti in più li avremmo avuti».
Quanto al mercato di gennaio, Luigi De Laurentiis ha precisato che «prenderemo certamente un attaccante ed un playmaker e poi vedremo. Fosse per me anche ad inizio gennaio, ma dobbiamo capire quanto le trattative siano complesse». Il presidente della SSC Bari ha quindi rimarcato come le cifre di mercato con cui sono stati venduti al Napoli Cheddira e Caprile saranno rese note nel bilancio, senza problemi. Quanto a Brenno, ha sottolineato la complessità (e l'onerosità) dell'operazione che lo ha portato in Italia e le sue capacità.
«Il Bari - ha spiegato De Laurentiis - lo scorso anno è costato 24 milioni alla nostra azienda, è scritto nero su bianco, e quest'anno potremo anche superare quella cifra. Nel 2022-2023 abbiamo chiuso in rosso».
«Abbiamo fatto le cose con trasparenza», ha quindi evidenziato, e rispondendo ad una nostra domanda non ha escluso a gennaio passaggi di calciatori da Napoli a Bari «purché - è stata la sottolineatura - abbiano la testa giusta. Sapete, se hai assaporato stipendi da serie A, difficilmente ti accontenti della B».
De Laurentiis ha quindi ribadito il suo massimo impegno per ricucire lo strappo con la tifoseria: «Il nostro obiettivo restano i playoff - ha detto stuzzicato dai giornalisti -, non mi sentirete mai dire che è la serie A, tanto meno ora. Spendere tanto non sempre equivale a risultati e di questo dobbiamo tutti esserne consapevoli».
Infine il passaggio su Polito, Mignani e Marino: «Polito è un guerriero. L'11 giugno l'ho trovato per terra vicino alle panche negli spogliatoi. Stava malissimo, non aveva visto gli ultimi minuti e lì ha saputo del gol del Cagliari. Il suo silenzio dei mesi successivi è stato dovuto a quella botta. Ma lo voglio ancora al mio fianco, soprattutto in questo momento di difficoltà. Quanto a Mignani, è uomo con la U maiuscola, uomo vero, bravissima persona. Mi è bastata una telefonata dopo Reggio Emilia e lui ha capito che c'era confusione in squadra e dovevamo cambiare. Mentre Marino l'abbiamo scelto dopo "interviste" on line. Ho mille impegni in giro per il mondo e ci era sembrata la formula migliore. Lui è stato il più convincente».