De Laurentiis: «Innamorato di Bari. Non molliamo»
Il presidente della SSC Bari ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Lecco
venerdì 9 febbraio 2024
14.31
Le polemiche, gli striscioni, gli inviti ad andarsene. Nulla scalfisce la voglia di Luigi De Laurentiis di continuare il suo progetto con la SSC Bari, ma nella conferenza stampa tenutasi questa mattina nella sala stampa del San Nicola ci ha tenuto a precisare alcuni aspetti.
LA SCELTA DI IACHINI E LE COLPE
«La finale l'abbiamo spesso citata - ha detto presentando mister Iachini - perché è stata una botta. Avevamo deciso di continuare con Mignani, per non ripetere errore fatto con Vivarini. Ma poi penso sia stato il più grande errore di questa stagione, sebbene io stimi il professionista e gli voglia bene e gli sarò sempre grato.
Capitolo Cheddira, Caprile, Folo: c'era febbre da serie A per loro, da giovani è così, vanno capiti. Vorrei precisare che se Folo avesse segnato col Cagliari, non credo avrebbe dato fastidio alla piazza la proprietà del Napoli, perché Folorunsho era già del Napoli. Sono arrivati Menez, Diaw che si sono rotti. Abbiamo poi capito che Mignani era afflitto e non era lo stesso e lo abbiamo esonerato. Arriva Marino e si rompe Maiello, fondamentale per noi. Attraverso difficoltà capiamo che abbiamo sbagliato e nel momento di maggiore difficoltà siamo andati a trovare un allenatore con le palle, un top, con impegno importante economico con contratto sino al 2025. Noi non ci arrendiamo, non molliamo».
LO SFORZO ECONOMICO
De Laurentiis ha quindi evidenziato di aver portato il Bari dalla D a sfiorare la A, ammettendo responsabilità sue, in primis, e di Ciro Polito nel cattivo inizio di stagione. «Quando sono arrivato qui questa sala stampa era polverosa e con sforzi personali abbiamo messo tutto a nuovo. Oggi, grazie al Comune di Bari, il San Nicola è un impianto che ha ospitato la nazionale, che ospiterà quest'anno 6 concerti top e che si candida ai sovvenzionamenti di 200 milioni di euro per una grande competizione come gli Europei del 2032».
NESSUNA TRATTATIVA
De Laurentiis ha smentito quindi qualsiasi trattativa per la vendita del club ed anzi ha rincarato la dose, dicendo: «Dove sono queste cordate che vorrebbero prendere il club? Noi non molliamo, perché io a 39 anni ho cambiato la mia vita per vivere qui e lavorare per questa azienda del calcio. Vivevo 4 mesi l'anno a Los Angeles ed ho rinunciato anche al mio pallino per il cinema pur di portare avanti questo progetto».
INNAMORATO DI BARI
«Sono innamorato di Bari, di questa città e noi non molliamo di un centimetro. Siamo un club top, un franchise sportivo di prima classe, ma noi come gruppo FilmAro ci stiamo mettendo di nostro. Vi ricordo che abbiamo chiuso in passivo e ve lo preannuncio, chiuderemo in rosso anche il prossimo bilancio. Le cifre di Cheddira e Caprile? Dovevamo dare parte al Parma, quindi le cifre sono molto diverse da quelle lette. Le vedrete nel prossimo bilancio».
CONTESTAZIONE E QUERELLE COL PADRE
Infine la querelle col padre e la contestazione: «Mi spiace che si creino situazioni spiacevoli e rumore mediatico. Siamo un gruppo? Sì siamo un gruppo non con due, ma con tante aziende e due amministratori unici che operano separatamente ed io ci metto tutto il mio tempo. Non è facile andare contro il proprio padre, ma porgo io le scuse da parte sua. Con il sindaco Antonio Decaro ci sentiamo continuamente, ma sempre nel rispetto del ruolo di ognuno. Sono dispiaciuto delle frizioni con i tifosi, che io amo, fanno parte del cuore di questa città. Quando ci sostengono, senti cantare l'inno, sfido chiunque a non farsi venire la pelle d'oca. Non sono qui per fare il paraculo e recuperare un rapporto, è ciò che penso. E con questo investimento per un nuovo allenatore mi auguravo di dare alla piazza più entusiasmo. Mi hanno contestato anche in tribuna, non dalla curva che è lontana. Mia moglie ed i miei figli sono scappati per le scale, ma io non mi sono mosso perché sono profondamente legato a questo progetto e questa città. No, non mi sono mai pentito di aver rilevato il Bari».
LA SCELTA DI IACHINI E LE COLPE
«La finale l'abbiamo spesso citata - ha detto presentando mister Iachini - perché è stata una botta. Avevamo deciso di continuare con Mignani, per non ripetere errore fatto con Vivarini. Ma poi penso sia stato il più grande errore di questa stagione, sebbene io stimi il professionista e gli voglia bene e gli sarò sempre grato.
Capitolo Cheddira, Caprile, Folo: c'era febbre da serie A per loro, da giovani è così, vanno capiti. Vorrei precisare che se Folo avesse segnato col Cagliari, non credo avrebbe dato fastidio alla piazza la proprietà del Napoli, perché Folorunsho era già del Napoli. Sono arrivati Menez, Diaw che si sono rotti. Abbiamo poi capito che Mignani era afflitto e non era lo stesso e lo abbiamo esonerato. Arriva Marino e si rompe Maiello, fondamentale per noi. Attraverso difficoltà capiamo che abbiamo sbagliato e nel momento di maggiore difficoltà siamo andati a trovare un allenatore con le palle, un top, con impegno importante economico con contratto sino al 2025. Noi non ci arrendiamo, non molliamo».
LO SFORZO ECONOMICO
De Laurentiis ha quindi evidenziato di aver portato il Bari dalla D a sfiorare la A, ammettendo responsabilità sue, in primis, e di Ciro Polito nel cattivo inizio di stagione. «Quando sono arrivato qui questa sala stampa era polverosa e con sforzi personali abbiamo messo tutto a nuovo. Oggi, grazie al Comune di Bari, il San Nicola è un impianto che ha ospitato la nazionale, che ospiterà quest'anno 6 concerti top e che si candida ai sovvenzionamenti di 200 milioni di euro per una grande competizione come gli Europei del 2032».
NESSUNA TRATTATIVA
De Laurentiis ha smentito quindi qualsiasi trattativa per la vendita del club ed anzi ha rincarato la dose, dicendo: «Dove sono queste cordate che vorrebbero prendere il club? Noi non molliamo, perché io a 39 anni ho cambiato la mia vita per vivere qui e lavorare per questa azienda del calcio. Vivevo 4 mesi l'anno a Los Angeles ed ho rinunciato anche al mio pallino per il cinema pur di portare avanti questo progetto».
INNAMORATO DI BARI
«Sono innamorato di Bari, di questa città e noi non molliamo di un centimetro. Siamo un club top, un franchise sportivo di prima classe, ma noi come gruppo FilmAro ci stiamo mettendo di nostro. Vi ricordo che abbiamo chiuso in passivo e ve lo preannuncio, chiuderemo in rosso anche il prossimo bilancio. Le cifre di Cheddira e Caprile? Dovevamo dare parte al Parma, quindi le cifre sono molto diverse da quelle lette. Le vedrete nel prossimo bilancio».
CONTESTAZIONE E QUERELLE COL PADRE
Infine la querelle col padre e la contestazione: «Mi spiace che si creino situazioni spiacevoli e rumore mediatico. Siamo un gruppo? Sì siamo un gruppo non con due, ma con tante aziende e due amministratori unici che operano separatamente ed io ci metto tutto il mio tempo. Non è facile andare contro il proprio padre, ma porgo io le scuse da parte sua. Con il sindaco Antonio Decaro ci sentiamo continuamente, ma sempre nel rispetto del ruolo di ognuno. Sono dispiaciuto delle frizioni con i tifosi, che io amo, fanno parte del cuore di questa città. Quando ci sostengono, senti cantare l'inno, sfido chiunque a non farsi venire la pelle d'oca. Non sono qui per fare il paraculo e recuperare un rapporto, è ciò che penso. E con questo investimento per un nuovo allenatore mi auguravo di dare alla piazza più entusiasmo. Mi hanno contestato anche in tribuna, non dalla curva che è lontana. Mia moglie ed i miei figli sono scappati per le scale, ma io non mi sono mosso perché sono profondamente legato a questo progetto e questa città. No, non mi sono mai pentito di aver rilevato il Bari».