De Laurentiis: «Puntiamo ai playoff. Arrivano due attaccanti nei prossimi giorni»
Il presidente della SSC Bari ha confermato che Caprile e Cheddira partiranno
giovedì 13 luglio 2023
15.15
«Felice di essere qui. Questo è l'inizio del sesto anno, è passato un tempo importante che è volato. Il bilancio mi rende felice, siamo arrivati quasi in altissimo e abbiamo portato dei numeri strabilianti. Le immagini del drone di Sky sono andate in tutta Italia e ci hanno paragonato ad una piazza da Champions League. Alla fine è stato un bellissimo risultato».
Così Luigi De Laurentiis nell'incipit della sua lunga conferenza stampa di questo pomeriggio, 13 luglio, nella sala stampa del San Nicola.
LA MALEDETTA FINALE E LA RIPARTENZA
«L'11 giugno è stato difficile andare a dormire - ha raccontato il numero uno di Strada Torrebella -, i giorni dopo non sono stati semplici. C'è stato un periodo di pausa. Leggo di preoccupazioni e ansia, è vero che siamo stati in silenzio ma siamo stati gli ultimi a finire e non abbiamo avuto il tempo degli altri per aggredire il mercato. La prima certezza è stato Ciro Polito, che si è preso una giusta pausa di riflessione; l'altra certezza è stato il signor Michele Mignani. Ripartiamo da una base solida, che si conosce bene, con gli stessi valori e le stesse ambizioni. La piazza ha bisogno di tanto, e noi vogliamo dare tanto - ha rimarcato De Laurentiis -. Nel mercato, il Bari agisce in maniera precisa, con trattative lunghe. È arrivato aggi, firmeremo un triennale con Maita e abbiamo firmato un biennale con Pucino. Ripartiamo dalle certezze; l'attacco avrà dei cambiamenti. Tra pochi giorni annunceremo due attaccanti importanti. Faremo del nostro meglio, in un campionato difficile in cui squadre che hanno investito più del Bari sono retrocesse o non hanno visto i playoff. Noi ripartiamo dalle certezze, dobbiamo dare risposte, non giustificare il nostro operato».
PROGRAMMAZIONE
«Bisogna essere molto lucidi, non scriteriati nel programmare - ha quindi sottolineato il presidente del club biancorosso -. Questa è una categoria difficile, l'anno scorso abbiamo avuto un risultato oltre le prime aspettative; quest'anno punto ai playoff, tutto ciò che verrà oltre sarà premiante per noi e per la piazza. Se dichiarassi il massimo sarei un venditore di fumo; la categoria è difficile, voglio essere cauto. Sono certo di avere un gruppo di uomini forte, da potenziare».
POSSIBILI ACQUIRENTI
Quanto alle voci di gruppi interessati ad acquisire il Bari in serie A, De Laurentiis ha spiegato: «Ci sono stati interessamenti, dall'estero abbiamo avuto degli approcci e fatto chiacchiere con fondi di tutto il mondo. Per ora penso alla mia azienda, senza niente di concreto continuerò a costruire. Le ambizioni sono importanti, vogliamo costruire un'azienda sana: non siamo qui a passare del tempo, saremo preparati a inizio campionato. Anche con discorsi avviati - ha quindi evidenziato incalzato dai giornalisti presenti -, il risultato finale ha deviato questa possibilità. Restiamo con piacere alla guida di questo club, continuo a costruire. Al momento ci siamo noi e andremo avanti noi. Nel corso dell'anno magari arriveranno alla porta proposte di gruppi e fondi, ma sono ipotesi. Parlare del passato è inutile, è una porta chiusa. Sono aleggiate tante aziende che non si sono mai accostate a noi».
IL RAPPORTO CON LA CITTÀ
«Io conosco molto bene questa città - ha voluto ripetere De Laurentiis -, l'azienda non può vivere di sensazioni. Sarebbe poco basarsi sugli umori; i tifosi sono al primo posto, ci riempie di gioia poterli rappresentare al massimo. Pausa? Un minimo di break per i miei collaboratori sono da concederci. Il rumore sui social e sui giornali aiuta a vendere le copie; fa gioco a tutti, tranne che a noi».
IL MERCATO
Sul capitolo mercato, il presidente del Bari ha ribadito l'importanza del triennale per Maita e di un biennale chiuso con Pucino, tasselli importanti per difesa e centrocampo. Quindi si è soffermato su due sicuri partenti: «Caprile e Cheddira? Due giocatori che sono diventati star del campionato. Hanno desiderio di giocare in un'altra serie, non posso bloccarli se hanno intenzione di andare altrove. Felice per la loro carriera e di aver creduto in loro; ringrazio Polito di averli scovati. Caprile è stato una strada trovata all'improvviso, ma a Bari non possiamo avere persone scontente. Probabilmente troveranno un'altra sistemazione, la loro cessione andrà ad alimentare il budget per un mercato che sarà competitivo».
«Se avessi detto l'anno scorso il nome di Cheddira - ha quindi evidenziato il numero uno della SSC Bari parlando ancora di mercato - nessuno l'avrebbe conosciuto. Bisogna avere fiducia nel nostro lavoro, negli ultimi tre anni abbiamo avuto tra i migliori risultati. Se ci date il tempo di lavorare, sapremo dimostrare che la partenza di giocatori importanti sarà compensata da giocatori altrettanto importanti. Porteremo giocatori che daranno nuova linfa vitale. Non possiamo avere a Bari giocatori che non sposano la voglia di restare a Bari. Ringrazio Antenucci - è quindi stato un passaggio atteso -. Gli avevamo proposto un contratto di un anno come a Di Cesare. Mirco desiderava essere al centro di un progetto, noi dal canto nostro abbiamo offerto a un giocatore di 39 anni quello che potevamo; lui ha scelto di tornare in C , dove è a casa, per due anni con la prospettiva di una futura carriera. Ci mancherà certamente nello spogliatoio».
LA RICONFERMA DI MIGNANI
In tanti in città avrebbero voluto un cambio di allenatore. Non di certo la società, che ha fortemente voluto ripartire dalla triade formata da De Laurentiis, Polito e Mignani: «Abbiamo analizzato molto attentamente il profilo di Mignani. Ho sentito tantissime opinioni sulla conduzione della finale - è stata la stoccata -, molti sono spuntati da ogni angolo della terra. senza voler trovare il colpevole di una sconfitta, arrivata per un evento assurdo, la cosa più importante era comprendere quanto fosse motivato a continuare: ha un grandissimo staff, un carattere fantastico, è un uomo squadra tutto d'un pezzo, ha dimostrato di sapersela giocare in finale al primo anno di B. Non volevo commettere l'errore fatto nell'anno di Vivarini, quando cambiammo completamente registro. Sentendo le motivazioni del mister - ha infine rimarcato De Laurentiis -, che ha sofferto molto l'ultima partita, ho capito che era pronto a risaltare in questa grande sfida. È un uomo di ambizione e concentrazione, dà tantissimo valore a ogni cosa che fa: per me è un uomo per il Bari».
L'IMPORTANZA DEL GRUPPO E DI ACQUISTI MIRATI
Per De Laurentiis non è importante spendere e basta, ma spendere con criterio, poiché la storia recente della cadetteria insegna: «Chi ha avuto la cinghia larghissima è retrocesso lo scorso anno - ha detto -. Mi preoccuperei di capire quanto sono importanti i profili scelti da Polito per il gioco di Mignani: è questa la capacità dei professionisti. Se non avessimo fatto la scelta a di avere uomini con carattere gestibile, quest'anno non si sarebbe potuto amalgamare questo gruppo di ragazzi con ambizione e giusta mentalità. Raramente si sono visti gesti di stizza, quando li ho salutati prima del rompete le righe i giocatori avevano le lacrime agli occhi. Ho fatto un discorso che non era facile, le emozioni ci sono state, per me, Polito e il sindaco. Porteremo i nomi - ha quindi annunciato DeLa -, ma devono avere la testa giusta. Si è svuotato il reparto offensivo, ma ne troveremo altri; non sono gli unici sul pianeta Terra».
RETROCESSE DALLA A FAVORITE?
«Le retrocesse spaventano, hanno organici e paracadute importanti. È difficile parametrarsi, vengono da un campionato importanti e saranno rivali. Noi abbiamo perso e vinto; ogni partita è diversa. Sarà un campionato difficile, vedremo chi saprà tenere la testa della classifica. Cagliari e Genoa sono salite, così come il Frosinone che aveva speso il giusto. Vale la bravura di saper scegliere la giusta squadra e il giusto gioco», è stata la conclusione di Luigi De Laurentiis.
Così Luigi De Laurentiis nell'incipit della sua lunga conferenza stampa di questo pomeriggio, 13 luglio, nella sala stampa del San Nicola.
LA MALEDETTA FINALE E LA RIPARTENZA
«L'11 giugno è stato difficile andare a dormire - ha raccontato il numero uno di Strada Torrebella -, i giorni dopo non sono stati semplici. C'è stato un periodo di pausa. Leggo di preoccupazioni e ansia, è vero che siamo stati in silenzio ma siamo stati gli ultimi a finire e non abbiamo avuto il tempo degli altri per aggredire il mercato. La prima certezza è stato Ciro Polito, che si è preso una giusta pausa di riflessione; l'altra certezza è stato il signor Michele Mignani. Ripartiamo da una base solida, che si conosce bene, con gli stessi valori e le stesse ambizioni. La piazza ha bisogno di tanto, e noi vogliamo dare tanto - ha rimarcato De Laurentiis -. Nel mercato, il Bari agisce in maniera precisa, con trattative lunghe. È arrivato aggi, firmeremo un triennale con Maita e abbiamo firmato un biennale con Pucino. Ripartiamo dalle certezze; l'attacco avrà dei cambiamenti. Tra pochi giorni annunceremo due attaccanti importanti. Faremo del nostro meglio, in un campionato difficile in cui squadre che hanno investito più del Bari sono retrocesse o non hanno visto i playoff. Noi ripartiamo dalle certezze, dobbiamo dare risposte, non giustificare il nostro operato».
PROGRAMMAZIONE
«Bisogna essere molto lucidi, non scriteriati nel programmare - ha quindi sottolineato il presidente del club biancorosso -. Questa è una categoria difficile, l'anno scorso abbiamo avuto un risultato oltre le prime aspettative; quest'anno punto ai playoff, tutto ciò che verrà oltre sarà premiante per noi e per la piazza. Se dichiarassi il massimo sarei un venditore di fumo; la categoria è difficile, voglio essere cauto. Sono certo di avere un gruppo di uomini forte, da potenziare».
POSSIBILI ACQUIRENTI
Quanto alle voci di gruppi interessati ad acquisire il Bari in serie A, De Laurentiis ha spiegato: «Ci sono stati interessamenti, dall'estero abbiamo avuto degli approcci e fatto chiacchiere con fondi di tutto il mondo. Per ora penso alla mia azienda, senza niente di concreto continuerò a costruire. Le ambizioni sono importanti, vogliamo costruire un'azienda sana: non siamo qui a passare del tempo, saremo preparati a inizio campionato. Anche con discorsi avviati - ha quindi evidenziato incalzato dai giornalisti presenti -, il risultato finale ha deviato questa possibilità. Restiamo con piacere alla guida di questo club, continuo a costruire. Al momento ci siamo noi e andremo avanti noi. Nel corso dell'anno magari arriveranno alla porta proposte di gruppi e fondi, ma sono ipotesi. Parlare del passato è inutile, è una porta chiusa. Sono aleggiate tante aziende che non si sono mai accostate a noi».
IL RAPPORTO CON LA CITTÀ
«Io conosco molto bene questa città - ha voluto ripetere De Laurentiis -, l'azienda non può vivere di sensazioni. Sarebbe poco basarsi sugli umori; i tifosi sono al primo posto, ci riempie di gioia poterli rappresentare al massimo. Pausa? Un minimo di break per i miei collaboratori sono da concederci. Il rumore sui social e sui giornali aiuta a vendere le copie; fa gioco a tutti, tranne che a noi».
IL MERCATO
Sul capitolo mercato, il presidente del Bari ha ribadito l'importanza del triennale per Maita e di un biennale chiuso con Pucino, tasselli importanti per difesa e centrocampo. Quindi si è soffermato su due sicuri partenti: «Caprile e Cheddira? Due giocatori che sono diventati star del campionato. Hanno desiderio di giocare in un'altra serie, non posso bloccarli se hanno intenzione di andare altrove. Felice per la loro carriera e di aver creduto in loro; ringrazio Polito di averli scovati. Caprile è stato una strada trovata all'improvviso, ma a Bari non possiamo avere persone scontente. Probabilmente troveranno un'altra sistemazione, la loro cessione andrà ad alimentare il budget per un mercato che sarà competitivo».
«Se avessi detto l'anno scorso il nome di Cheddira - ha quindi evidenziato il numero uno della SSC Bari parlando ancora di mercato - nessuno l'avrebbe conosciuto. Bisogna avere fiducia nel nostro lavoro, negli ultimi tre anni abbiamo avuto tra i migliori risultati. Se ci date il tempo di lavorare, sapremo dimostrare che la partenza di giocatori importanti sarà compensata da giocatori altrettanto importanti. Porteremo giocatori che daranno nuova linfa vitale. Non possiamo avere a Bari giocatori che non sposano la voglia di restare a Bari. Ringrazio Antenucci - è quindi stato un passaggio atteso -. Gli avevamo proposto un contratto di un anno come a Di Cesare. Mirco desiderava essere al centro di un progetto, noi dal canto nostro abbiamo offerto a un giocatore di 39 anni quello che potevamo; lui ha scelto di tornare in C , dove è a casa, per due anni con la prospettiva di una futura carriera. Ci mancherà certamente nello spogliatoio».
LA RICONFERMA DI MIGNANI
In tanti in città avrebbero voluto un cambio di allenatore. Non di certo la società, che ha fortemente voluto ripartire dalla triade formata da De Laurentiis, Polito e Mignani: «Abbiamo analizzato molto attentamente il profilo di Mignani. Ho sentito tantissime opinioni sulla conduzione della finale - è stata la stoccata -, molti sono spuntati da ogni angolo della terra. senza voler trovare il colpevole di una sconfitta, arrivata per un evento assurdo, la cosa più importante era comprendere quanto fosse motivato a continuare: ha un grandissimo staff, un carattere fantastico, è un uomo squadra tutto d'un pezzo, ha dimostrato di sapersela giocare in finale al primo anno di B. Non volevo commettere l'errore fatto nell'anno di Vivarini, quando cambiammo completamente registro. Sentendo le motivazioni del mister - ha infine rimarcato De Laurentiis -, che ha sofferto molto l'ultima partita, ho capito che era pronto a risaltare in questa grande sfida. È un uomo di ambizione e concentrazione, dà tantissimo valore a ogni cosa che fa: per me è un uomo per il Bari».
L'IMPORTANZA DEL GRUPPO E DI ACQUISTI MIRATI
Per De Laurentiis non è importante spendere e basta, ma spendere con criterio, poiché la storia recente della cadetteria insegna: «Chi ha avuto la cinghia larghissima è retrocesso lo scorso anno - ha detto -. Mi preoccuperei di capire quanto sono importanti i profili scelti da Polito per il gioco di Mignani: è questa la capacità dei professionisti. Se non avessimo fatto la scelta a di avere uomini con carattere gestibile, quest'anno non si sarebbe potuto amalgamare questo gruppo di ragazzi con ambizione e giusta mentalità. Raramente si sono visti gesti di stizza, quando li ho salutati prima del rompete le righe i giocatori avevano le lacrime agli occhi. Ho fatto un discorso che non era facile, le emozioni ci sono state, per me, Polito e il sindaco. Porteremo i nomi - ha quindi annunciato DeLa -, ma devono avere la testa giusta. Si è svuotato il reparto offensivo, ma ne troveremo altri; non sono gli unici sul pianeta Terra».
RETROCESSE DALLA A FAVORITE?
«Le retrocesse spaventano, hanno organici e paracadute importanti. È difficile parametrarsi, vengono da un campionato importanti e saranno rivali. Noi abbiamo perso e vinto; ogni partita è diversa. Sarà un campionato difficile, vedremo chi saprà tenere la testa della classifica. Cagliari e Genoa sono salite, così come il Frosinone che aveva speso il giusto. Vale la bravura di saper scegliere la giusta squadra e il giusto gioco», è stata la conclusione di Luigi De Laurentiis.