Di Cesare ufficializza l'addio al calcio: sarà dirigente della SSC Bari

Conferenza stampa al San Nicola per l'annuncio

lunedì 10 giugno 2024 12.02
A cura di Gianluca Battista
«È la conferenza stampa più difficile da quando ho iniziato a giocare a calcio. La gente mi ha messo in grande difficoltà, ma sono qui a dirvi che la mia carriera da calciatore finisce qui. Se avessi ascoltato il bambino che è in me avrei giocato forse fino a 50 anni. Credo sia la scelta più giusta, da bambino il mio sogno era diventare calciatore ed il calcio è stata ed è la mia vita, la mia passione, è tutto per me. Oggi si conclude un pezzo. Ho cercato di uscire il meno possibile, per non andare in difficoltà: vedere la gente e sentirsi dire "Grazie" è bello ma ti mette in difficoltà».

Così Valerio Di Cesare ha annunciato il suo addio al calcio e l'inizio della carriera da dirigente. «Ringrazio il presidente- ha ribadito - che mi ha dato la possibilità di restare in questa società. Ora il mio obiettivo è imparare: da giocatore l'ho raggiunto ed ora spero di raggiungere obiettivi da dirigente. Obiettivo è il sogno, ci sono arrivato ad un minuto e mezzo. Quando un giocatore smette e sta a casa è dura. Invece io ho questa possibilità e so che farò di tutto per svolgere il ruolo al meglio».

«Non ho fatto il pensiero "con un gol ho salvato il Bari, meglio smettere ora" - ha voluto però precisare l'ex capitano -. Penso forse sarebbe stato meglio un anno fa, anche se abbiamo perso. Fisicamente sto bene, ma a 41 anni devi fare i conti. Ora posso essere più utile fuori che dentro il campo. A Bari ho dato tutto quello che avevo, a volte ho messo il Bari davanti a me, ai miei interessi, anche andando ogni tanto allo scontro con la stampa. Ciò che mi rende più orgoglioso è che la gente ha conosciuto l'uomo, sono stato sempre vero».

Il ruolo è definito, ma per ordini di scuderia non si può ancora rivelare, lo farà Luigi De Laurentiis: «Presto - ha spiegato lo stesso Di Cesare ci sarà una conferenza stampa del presidente e sarà ufficializzato ds e organigramma».

«Se oggi ho deciso di intraprendere questa strada - ha continuato l'ex difensore romano - è perché ho visto nel presidente tanta voglia di rivincita e so gli obiettivi che vuol raggiungere la società. Non ho paura di essere il garante per i tifosi. Lo scorso anno sono stati fatti degli errori, ma abbiamo dimostrato di poter competere e quest'anno vogliamo riscattarci. Abbiamo fatto un percorso di sei anni insieme, scorso anno annata tragica, ma mettiamo un punto, guardando al presente e non al passato. Devo fare un pezzo per perfezionarmi, ma sono pronto».

Sul nuovo direttore, probabilmente Giuseppe Magalini, Di Cesare ha detto: «Posso solo dire che è una persona seria, che gira per i campi, professionale. L'ho avuto a Mantova ed ho avuto un ottimo rapporto».

«La scintilla con Bari? Credo sia scattata quando pian piano ho visto l'affetto della gente. Non è che a Bari è andata sempre bene, ne ho vissute. Ho avuto anche contestazioni e gente sotto casa, ma non ho mai mollato. Forse nell'anno di mister Mignani in Lega Pro è scattato quell'amore verso questa piazza che oggi mi porta a fare questa scelta. Ho vissuto cose belle e brutte, ho vinto anche campionati in piazze con più blasone, ma le emozioni che ho vissuto qui sono state enormi. Quelle di due anni fa sono state indescrivibili. Ci tengo a precisare che questa piazza ottiene risultati se si rema tutti dalla stessa parte, perché piazze così ce ne sono poche in Italia. Qui sono cresciuti i miei figli e l'ho vista crescere in modo positivo, il pensiero mio e della mia famiglia è quello di rimanere qui», ha concluso Di Cesare.

Infine Di Cesare ha ricordato i due gol con Parma e Ternana (playout) come i più belli della sua carriera e della sua esperienza barese. Ora sarà dirigente, probabilmente direttore dell'area tecnica, ed il Bari punta su di lui per una stagione in cui riscattarsi e riconquistare una piazza arrabbiata.