Domani c'è Bari-Spezia: i precedenti e quel 26 dicembre che nessuno ricorda

Sono 25 le gare disputate tra le due squadre. Nella passata stagione finì 1-1

lunedì 26 febbraio 2018 06.00
A cura di Gianluca Battista
Non si è ancora spenta l'eco della doppia vittoria in trasferta del Bari sui campi di Cremonese e Ternana, che è già tempo di scendere nuovamente in campo.

I biancorossi affronteranno domani sera lo Spezia al San Nicola, per la settima giornata di ritorno del campionato di serie B. Calcio d'inizio alle ore 20.30.

Sono 25 i precedenti totali tra le due squadre, con 10 vittorie baresi, 6 pareggi e 9 successi dei liguri. In casa il Bari ha battuto lo Spezia per 8 volte su 12 partite disputate. Solo 2 le affermazioni degli ospiti e 2 i pareggi, l'ultimo dei quali giunto il 13 novembre 2016: finì 1-1. Dopo il bel vantaggio di Ciccio Brienza, il pareggio spezzino arrivò all'83' su una clamorosa autorete di Matteo Fedele.

Andando più a ritroso, è ancora nella memoria di molti il 4-3 del 6 settembre 2015: un Bari in dieci compì un autentico miracolo ribaltando il vantaggio dello Spezia. Al doppio Giuseppe De Luca replicarono Miguel de Las Cuevas, Andrea Catellani su rigore e, nella ripresa, Nenè, domani ex di giornata. Nonostante l'espulsione di Valerio Di Cesare, i galletti la spuntarono con un'altra doppietta, quella di Riccardo Maniero, forse l'ultima bella prestazione al San Nicola dell'attaccante attualmente in forza al Novara.

In pochissimi invece ricorderanno il penultimo successo spezzino a Bari, quello del 26 dicembre 2013. Sotto una bufera di acqua e vento, i liguri si imposero per 2-1 grazie alle reti di Alessandro Carrozza ed Osariemen Ebagua, a cui i biancorossi replicarono solo con Francesco Fedato. Chi c'era in quella gara è davvero un fedelissimo perché, oltre alle avverse condizioni meteo, si trattava di festività natalizie e la società era avviata al fallimento. Un girone dopo si sarebbe parlato di "meravigliosa stagione fallimentare", con caroselli, stadio pieno (ad 1 euro), tifosi in aeroporto ed entusiasmo a mille. In tanti, forse troppi, solo quattro mesi dopo quella partita infausta sarebbero saliti sul carro dei "quasi" vincitori, a cose abbondantemente fatte.