Due lampi per tornare a vincere, il Bari si mette alle spalle Covid e derby perso

Splendono le stelle di Montalto e Antenucci, meno la squadra. Sulla comunicazione dei contagi poca trasparenza della società

lunedì 9 novembre 2020 23.31
A cura di Riccardo Resta
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Il Bari non aveva altra soluzione se non portare a casa tre punti contro la Juve Stabia in casa, e alla fine i galletti di mister Gaetano Auteri portano a compimento la missione con un 2-0 legittimato sul campo. La decidono i lampi di due delle stelle più luminescenti della rosa biancorossa: Montalto tira una sassata su punizione da trenta metri e con il mancino non lascia scampo a Tomei, Antenucci non vuole essere da meno e sempre con il mancino fa secco il portiere delle vespe con un tiro da fuori quasi da fermo.

È quanto basta per mettersi alle spalle la brutta sconfitta di Foggia e la settimana in cui lo spogliatoio biancorosso ha conosciuto il Covid. La partita di una settimana fa nel derby è stata fin troppo brutta per pensare che quello potesse essere il vero Bari: è bastato il minimo sforzo per archiviare in fondo al cassetto dei brutti ricordi quell'uscita infelice. Di mezzo, poi, ci si è messo anche il contagio a complicare la situazione: «Abbiamo avuto paura in un paio di allenamenti», ha detto Auteri nel post gara. Alla fine il Bari ne è uscito vincitore anche da quello, ma con una brutta macchia dal punto di vista della comunicazione. Poca trasparenza da parte della società, che anche davanti all'annuncio delle convocazioni e davanti all'assenza "ingiustificata" di Minelli non ha ammesso esplicitamente la positività del giovane difensore biancorosso. In un mondo (quello dello sport) in cui si è venuto a sapere quasi in tempo reale dei contagi di campioni come Cristiano Ronaldo, Zlatan Ibrahimovic, Federica Pellegrini, Fabio Fognini, Valentino Rossi, Paulo Dybala, Edin Dzeko e moltissimi altri, tanto mistero appare quasi caricaturale. Come se aver contratto il virus fosse una macchia di cui vergognarsi; l'epoca degli untori di cui scriveva Manzoni è - fortunatamente - passata da quattro secoli.

Sul campo la squadra, comunque, sembra non averne risentito. Il Bari la porta a casa con due giocate individuali, e tanto basta per nascondere sotto il tappeto i limiti che ancora questa squadra palesa. Il 3-4-1-2 varato da Auteri sembra funzionare meglio rispetto alle soluzioni tattiche viste nelle precedenti uscite: la presenza di Montalto in attacco lascia libero Antenucci di svariare su tutto il fronte, togliendo preziosi riferimenti alla difesa delle vespe, comunque ben schierate da Padalino. Pur senza convincere fino in fondo, Marras in posizione di trequartista "atipico" funge da raccordo fra i reparti, andando a ricucire una squadra che in passato era apparsa spaccata in due.

La prodezza di Antenucci fa notizia fino a un certo punto; la palma del migliore in campo se la prende Montalto, con un goal da fantascienza e un doppio tentativo di testa e in rovesciata bloccato solo dall'istinto super del portiere Tomei. L'ex attaccante di Cremonese e Ternana è assolutamente da rivedere in formazione titolare.

Bene anche la difesa: pur calando molto nel secondo tempo, il Bari concede alla Juve Stabia solo un tiro dalla distanza di Vallocchia e una conclusione da posizione defilata di Romero, entrambe disinnescate da un Frattali ansioso di non mostrarsi da meno del suo dirimpettaio.

Eppure del Bari qualcosa ancora convince poco: il centrocampo Maita-Bianco si disimpegna bene quando si tratta di "breakkare" le azioni avversarie per verticalizzare con velocità, mentre molta più fatica fa la mediana biancorossa nel momento in cui le tocca impostare l'azione "ex novo". L'ingresso di Lollo poco cambia dal punto di vista della costruzione, e anche la presenza di De Risio finisce per garantire fisicità ma comunque poca qualità. Sulle fasce Ciofani continua nel suo momento di poca ispirazione, mentre dall'altra parte D'Orazio fa rivedere un po' delle qualità messe in mostra nelle primissime uscite stagionali.

Per il momento, però, va bene così. Il Bari fa il massimo concretizzando gli episodi e porta a casa tre punti di fondamentale importanza. Una vittoria, però, che potrebbe acquisire il suo massimo valore solo se farà il paio con un successo a Potenza mercoledì e un'imposizione sulla Ternana nello scontro diretto di domenica prossima. Due impegni da cui, con ogni probabilità, verrà fuori la vera identità di questo Bari, e si capirà quanto legittime siano le ambizioni della squadra di Auteri.