Fallimento FC Bari, i commenti a caldo
Giornata triste per lo sport cittadino e non solo, in attesa degli sviluppi della vicenda
lunedì 16 luglio 2018
22.22
Il fallimento della Fc Bari è ormai ufficiale e in molti iniziano a commentare quanto accaduto. Di seguito vi riportiamo alcuni di coloro che hanno già trovato le parole per descrivere questo momento.
Antonio Decaro: Questo è un brutto giorno non solo per il calcio barese, ma per tutta la città. È il giorno di una sconfitta, che brucia mille volte di più di tutte le sconfitte sul campo. Ci abbiamo provato tutti a fare tutto quello che era possibile. Ci ho provato anche io, forse andando oltre le competenze di un sindaco. L'ho fatto da responsabile della nostra comunità, da cittadino e anche da tifoso. Ora però non bisogna mollare. Il calcio barese non può finire in un pomeriggio di luglio. Dopo una giornata così non avevo voglia di fare niente, ma avevo fatto una promessa ai ragazzi di San Pio. Inaugurare con una partitella un campo di calcio del loro quartiere che si sono costruiti loro, con le loro forze. È stato davvero strano essere su un campo di calcio proprio oggi. Eppure vedere la gioia di questi ragazzi, genuina, mentre giocavamo, mi ha fatto capire che è da qui che dobbiamo ricominciare. Dal rispetto che si deve alla spontaneità e alla bellezza del calcio vero, quello che vive nel cuore dei nostri tifosi. Il calcio è quel gioco meraviglioso che ci fa stare insieme, che ci fa abbracciare allo stadio dopo un gol, che ci fa sentire una grande e bellissima comunità. E che oggi ci fa piangere come se avessimo perso una persona cara. Ora però asciughiamo le lacrime e rimettiamoci al lavoro. Bari e i suoi tifosi meritano un futuro nel calcio professionistico. E questo futuro dobbiamo deciderlo tutti insieme. Forza Bari, sempre.
Fabio Romito: Un dramma annunciato, una fine ingloriosa che vede tutti colpevoli. Da quel signore che non nomino per decenza ai suoi fidati uomini, alcuni buoni per ogni stagione, che hanno compiuto il disastro finale. Colpevole anche chi ha cercato di fare l'eroe in queste ore ma per anni ha concesso al molfettese di fare il bello e il cattivo tempo senza dare garanzie a nessuno. Vergognatevi e non mettete mai più piede a Bari, perché noi risorgeremo. Voi resterete nell'oblio. Associazione Sportiva Bari, sarai la nostra Araba Fenice.
Marco Lacarra: Mio padre, oramai non più con me da dieci anni, mi raccontava di uno storico spareggio del Bari con il Colleferro in serie D per ottenere la promozione in set le C che fu raggiunta a fine stagione. Ebbene sono passati 60 anni da allora e mai il Bari si era trovato così in basso. Sono addolorato perché una tifoseria straordinaria non.merita questa umiliazione e perché una piazza come Bari merita ben altra storia. In questo momento non riesco neppure a pensare a una rinascita, magari si, chissà, il gallo tornerà a cantare e più forte di prima, come hanno fatto Fiorentina e Parma nel recente passato. Chissà. Forza Bari! Sempre.
Cesare Veronico: Ricordo bene le levate di scudi e le vesti strappate mentre falliva il Parma calcio. Sky arrivò addirittura, l'anno dopo, a trasmetterne le partite di serie D in diretta, con i telecronisti a tifare spudoratamente. Ciò che accade intorno al Bari, invece, avviene sottovoce, e nella più assoluta confusione, soprattutto per responsabilità di 4 peracottari. Trovo tutto questo degradante per una tifoseria e una città che meriterebbero ben altra attenzione. Questa notizia dovrebbe campeggiare sulle prime pagine di quotidiani e tg sportivi. Si vergognino. Forza Bari.
Alfonso Pisicchio: Sono stato in silenzio finora, speranzoso di veder onorati fino in fondo 110 anni di storia calcistica. Purtroppo, ancora una volta, prevale non so quale logica. Resta solo una grande amarezza e un'immensa tristezza. Bari e i suoi tifosi meritavano un altro epilogo. Buona fortuna, Galletto. Tornerai presto dove meriti di essere.
Bulldog Bari: Preferiamo la serie D ad una serie C senza dignità. I titoli sportivi non si usurpano alle altre città e ai loro gruppi ultras. Pensiamo che nessuno possa arrogarsi il diritto di appropriarsi del nostro nome, dei nostri simboli e che sia nostro dovere opporci fermamente ad una tale ipotesi. A quei tifosi che stanno caldeggiando tale soluzione diciamo che non c'è niente di più lontano dalla mentalità ultras.
Italo Carelli: A.S. Bari 2018, questo è il nome che è stato dato repentinamente oggi all'ex Bisceglie calcio dal suo presidente. A primo acchito non so dire se riuscirò a tifarla. È troppo forte ancora la rabbia per lo sfregio che è stato fatto alla mia squadra del cuore, la Bari. Non vorrei più vedere mercenari, nani e ballerine speculare sulla storia e sulla passione che questa città, questa gente, ha da sempre riposto verso la propria squadra di calcio, verso quei due meravigliosi colori. Ripartire da questa soluzione non mi fa stare molto sereno.
Giuseppe Boccuzzi: Ora che abbiamo detto ciao alla nostra amata squadra di calcio, fatta cadere nel burrone dei circhi equestri mediatici, gestionali e relazionali, vogliamo una volta per tutte gestirla con un azionariato popolare dove a far rinascere la nostra squadra del Bari calcio siano i cittadini e i tifosi, e non invece i soliti squali che già si aggirano all'orizzonte per farsi consegnare gratuitamente le spoglie della nostra gloriosa Bari e ricominciare a speculare e a maltrattare il calcio a Bari? Sindaco Antonio Decaro, questo è il momento più delicato per la nostra città e non possiamo affidarlo nuovamente a chi si presenterà con le solite intenzioni speculative. Facciamo come a Roma, costituiamo un ente di azionariato popolare chiamandolo MiaBari e diamo la società alla città e non agli speculatori.
Antonio Decaro: Questo è un brutto giorno non solo per il calcio barese, ma per tutta la città. È il giorno di una sconfitta, che brucia mille volte di più di tutte le sconfitte sul campo. Ci abbiamo provato tutti a fare tutto quello che era possibile. Ci ho provato anche io, forse andando oltre le competenze di un sindaco. L'ho fatto da responsabile della nostra comunità, da cittadino e anche da tifoso. Ora però non bisogna mollare. Il calcio barese non può finire in un pomeriggio di luglio. Dopo una giornata così non avevo voglia di fare niente, ma avevo fatto una promessa ai ragazzi di San Pio. Inaugurare con una partitella un campo di calcio del loro quartiere che si sono costruiti loro, con le loro forze. È stato davvero strano essere su un campo di calcio proprio oggi. Eppure vedere la gioia di questi ragazzi, genuina, mentre giocavamo, mi ha fatto capire che è da qui che dobbiamo ricominciare. Dal rispetto che si deve alla spontaneità e alla bellezza del calcio vero, quello che vive nel cuore dei nostri tifosi. Il calcio è quel gioco meraviglioso che ci fa stare insieme, che ci fa abbracciare allo stadio dopo un gol, che ci fa sentire una grande e bellissima comunità. E che oggi ci fa piangere come se avessimo perso una persona cara. Ora però asciughiamo le lacrime e rimettiamoci al lavoro. Bari e i suoi tifosi meritano un futuro nel calcio professionistico. E questo futuro dobbiamo deciderlo tutti insieme. Forza Bari, sempre.
Fabio Romito: Un dramma annunciato, una fine ingloriosa che vede tutti colpevoli. Da quel signore che non nomino per decenza ai suoi fidati uomini, alcuni buoni per ogni stagione, che hanno compiuto il disastro finale. Colpevole anche chi ha cercato di fare l'eroe in queste ore ma per anni ha concesso al molfettese di fare il bello e il cattivo tempo senza dare garanzie a nessuno. Vergognatevi e non mettete mai più piede a Bari, perché noi risorgeremo. Voi resterete nell'oblio. Associazione Sportiva Bari, sarai la nostra Araba Fenice.
Marco Lacarra: Mio padre, oramai non più con me da dieci anni, mi raccontava di uno storico spareggio del Bari con il Colleferro in serie D per ottenere la promozione in set le C che fu raggiunta a fine stagione. Ebbene sono passati 60 anni da allora e mai il Bari si era trovato così in basso. Sono addolorato perché una tifoseria straordinaria non.merita questa umiliazione e perché una piazza come Bari merita ben altra storia. In questo momento non riesco neppure a pensare a una rinascita, magari si, chissà, il gallo tornerà a cantare e più forte di prima, come hanno fatto Fiorentina e Parma nel recente passato. Chissà. Forza Bari! Sempre.
Cesare Veronico: Ricordo bene le levate di scudi e le vesti strappate mentre falliva il Parma calcio. Sky arrivò addirittura, l'anno dopo, a trasmetterne le partite di serie D in diretta, con i telecronisti a tifare spudoratamente. Ciò che accade intorno al Bari, invece, avviene sottovoce, e nella più assoluta confusione, soprattutto per responsabilità di 4 peracottari. Trovo tutto questo degradante per una tifoseria e una città che meriterebbero ben altra attenzione. Questa notizia dovrebbe campeggiare sulle prime pagine di quotidiani e tg sportivi. Si vergognino. Forza Bari.
Alfonso Pisicchio: Sono stato in silenzio finora, speranzoso di veder onorati fino in fondo 110 anni di storia calcistica. Purtroppo, ancora una volta, prevale non so quale logica. Resta solo una grande amarezza e un'immensa tristezza. Bari e i suoi tifosi meritavano un altro epilogo. Buona fortuna, Galletto. Tornerai presto dove meriti di essere.
Bulldog Bari: Preferiamo la serie D ad una serie C senza dignità. I titoli sportivi non si usurpano alle altre città e ai loro gruppi ultras. Pensiamo che nessuno possa arrogarsi il diritto di appropriarsi del nostro nome, dei nostri simboli e che sia nostro dovere opporci fermamente ad una tale ipotesi. A quei tifosi che stanno caldeggiando tale soluzione diciamo che non c'è niente di più lontano dalla mentalità ultras.
Italo Carelli: A.S. Bari 2018, questo è il nome che è stato dato repentinamente oggi all'ex Bisceglie calcio dal suo presidente. A primo acchito non so dire se riuscirò a tifarla. È troppo forte ancora la rabbia per lo sfregio che è stato fatto alla mia squadra del cuore, la Bari. Non vorrei più vedere mercenari, nani e ballerine speculare sulla storia e sulla passione che questa città, questa gente, ha da sempre riposto verso la propria squadra di calcio, verso quei due meravigliosi colori. Ripartire da questa soluzione non mi fa stare molto sereno.
Giuseppe Boccuzzi: Ora che abbiamo detto ciao alla nostra amata squadra di calcio, fatta cadere nel burrone dei circhi equestri mediatici, gestionali e relazionali, vogliamo una volta per tutte gestirla con un azionariato popolare dove a far rinascere la nostra squadra del Bari calcio siano i cittadini e i tifosi, e non invece i soliti squali che già si aggirano all'orizzonte per farsi consegnare gratuitamente le spoglie della nostra gloriosa Bari e ricominciare a speculare e a maltrattare il calcio a Bari? Sindaco Antonio Decaro, questo è il momento più delicato per la nostra città e non possiamo affidarlo nuovamente a chi si presenterà con le solite intenzioni speculative. Facciamo come a Roma, costituiamo un ente di azionariato popolare chiamandolo MiaBari e diamo la società alla città e non agli speculatori.