FC Bari, parola a Nenè: «Stiamo facendo i goal di cui la squadra ha bisogno»

Il centravanti biancorosso nella conferenza stampa di metà settimana: «Che gioia segnare il 2.000° goal di questo club»

mercoledì 4 aprile 2018 17.05
A cura di Riccardo Resta
Esperienza, tanta qualità, forza fisica e - finalmente - anche i goal. Stiamo parlando di Anderson Miguel Da Silva, meglio noto come Nenè, attaccante del Bari che con le sue marcature è stato decisivo nelle ultime partite vinte dai biancorossi.

Stamattina Nenè ha preso la parola nella conferenza stampa di metà mattinata. Autore contro l'Avellino della rete del parecchio che è stata anche la numero 2.000 del Bari nella sua storia, l'attaccante commenta: «Me l'ha detto un amico e sono stato molto felice di entrare nella storia di questo grande club. A parte il dato statistico che fa piacere, però, siamo anche consapevoli che da fare c'è ancora tanto».

Tornato protagonista al centro dell'attacco biancorosso nelle ultime tre giornate, Nenè ha riposto presente all'appello di Grosso: «Il mister - dice il 27 del Bari - mi ha dato fiducia in queste partite, e sono riuscito a fare quello che lui chiede a un attaccante: i goal. Però dietro c'è tutto l'allenamento settimanale che facciamo con la squadra, e quando il centravanti segna è un premio per tutti. Questo lavoro lo stiamo portando avanti dall'inizio dell'anno, ma purtroppo nelle partite scorse non siamo riusciti a concretizzare le occasioni create, però il fatto che gli ultimi cinque goal siano arrivati tutti dagli attaccanti dice che nel momento del bisogno stiamo facendo il nostro lavoro al meglio per la squadra».

Spesso, però, per mettere la palla in fondo al sacco ci vuole anche un «Pizzico di fortuna - come ricorda Nenè - perché anche prima creavamo ma senza riuscire a trovare lo sbocco verso la porta. In questo periodo non è cambiato nulla da parte nostra: abbiamo sempre la testa giusta negli allenamenti, ma semplicemente stiamo attaccando la porta con più cattiveria».

La vittoria di Avellino, arrivata allo scadere, è un bel toccasana per il Bari, fermato pochi giorni prima dall'Ascoli: «Soffriamo le squadre molto chiuse - è la diagnosi dell'esperto Nenè, classe 1983. Come diciamo sempre con l'allenatore, dobbiamo lavorare con ancora più attenzione per scardinare avversari che si mettono tutti dietro, con cinque difensori e tre centrocampisti arroccati in area di rigore. In queste circostanza abbiamo avuto tante difficoltà, ma già col Brescia e Avellino siamo riusciti a muovere bene la palla, a trovare la via del goal e a vincere la partita. Il mister ci ha chiesto in allenamento di far girare più velocemente la palla».

Migliora a vista d'occhio l'intesa Nenè-Cissè, i due marcatori della vittoriosa trasferta del Partenio: «Stiamo parlando di un grande attaccante - è la lode del centravanti brasiliano per il suo compagno di reparto. Lo ha fatto vedere già l'anno scorso con il Benevento e si sta confermando anche qui a Bari. Insieme abbiamo giocato solo due o tre volte, ma mi sono trovato bene con lui: è molto veloce, si muove tanto e bene e tra noi c'è molto dialogo. Giocando da punta centrale, il mister può dare più spazio agli esterni come Improta, che si sa accentrare bene. Galano? Ha fatto 13 goal e quindi non può essere in discussione: è un momento in cui non riesce a trovare la porta ma comunque non fa mai mancare il suo apporto alla squadra. Nei goal che abbiamo fatto molto merito è anche suo. Il nostro gruppo è unito, quindi siamo sempre pronti a stare vicino e a tenere alto il morale di chi in quel momento gioca di meno».

Il prossimo impegno sarà contro la Salernitana, attesa sabato prossimo al San Nicola per una sfida che va oltre il mero fattore sportivo, ma abbraccia la fantastica atmosfera del gemellaggio. «Loro sono una squadra forte, che sa giocare a calcio - il giudizio di Nenè. Sono stati sfortunati a perdere la partita con l'Empoli negli ultimi minuti. I tifosi? Sono sempre fondamentali per noi; siamo stati bravi a riconquistare la fiducia che avevano perso in noi a cavallo tra il girone d'andata e quello di ritorno. Abbiamo bisogno di loro, della loro presenza massiccia e del loro calore. Sono il nostro dodicesimo giocatore in ogni partita».