Il Bari è in Serie C, Cornacchini: «Vincere non è mai facile. Sono contento». Simeri: «Ce lo meritiamo»
Il tecnico festeggia: «Tutti hanno fatto tantissimo. Partita simbolo? Ad Acireale». Il bomber: «La squalifica più bella della mia vita, poi ho fatto i goal promozione»
giovedì 18 aprile 2019
17.29
Il Bari torna fra i professionisti. Con lo 0-1 al Troina firmato Simeri su rigore i biancorossi strappano il pass promozione per la Serie C: la fine di un campionato difficile, condotto in testa dall'inizio alla fine, superando alla grande i momenti più complicati, le critiche, i mugugni. «Era dura, sono contento - dice il tecnico Giovanni Cornacchini al termine della gara. Un'annata impegnativa, dovevamo vincere per forza. I ragazzi sono stati molto bravi, è giusto che il merito se li prendano loro. Un sorriso appena accennato perché vincere non è mai facile, soprattutto a Bari dove ci sono grandi aspettative. La squadra era costruita per vincere, contano i fatti. La dedica la dirò fra qualche giorno».
Una partita non bella, vinta con i nervi, come tutto il campionato: «Siamo arrivati in difficoltà con diffide e infortuni - continua il mister. Bolzoni ha avuto un problema al ginocchio. Tutti hanno fatto veramente tantissimo, è stata qualcosa di importante. C'è una città incredibile, un pubblico strepitoso che anche oggi ci ha seguiti in una trasferta lunga e complicata. Me la sto godendo, stasera con un bicchierino sorriderò ancora di più».
Ora è tempo di far festa, al futuro si penserà in un secondo momento. «Non dico niente, pensiamo a festeggiare - prosegue il mister. La partita simbolo è stata la vittoria in 9 ad Acireale, ma un po' tutte sono state importanti. Costruire una squadra da zero, senza ritiro: sapevo di poter vincere ma sapevo anche che avremmo fatto fatica. Ho la fortuna di avere uno staff strepitoso, fatto di persone straordinarie. Quando c'è sintonia nel lavoro i risultati arrivano. C'è una società forte, di questo bisogna rendersi conto. Ci hanno difesi e tutelati nei momenti di difficoltà. Ho da ringraziare tanta gente, soprattutto quelli che hanno criticato perché mi hanno fatto da stimolo».
Contento anche Simeri, che ha segnato il goal decisivo: «La squalifica più bella della mia vita, quando sono rientrato ho fatto i due goal promozione - dice il bomber. Ce lo meritiamo, sono contento. Mi sono preso la responsabilità ancora una volta dopo aver sbagliato l'ultimo rigore, sono stato bravo a fare goal. La dedico ai tifosi che c'erano oggi, alla società e alla mia famiglia. Ci auguriamo che ci siano tanti all'aeroporto, altrimenti festeggeremo domenica dopo Pasqua».
Una partita non bella, vinta con i nervi, come tutto il campionato: «Siamo arrivati in difficoltà con diffide e infortuni - continua il mister. Bolzoni ha avuto un problema al ginocchio. Tutti hanno fatto veramente tantissimo, è stata qualcosa di importante. C'è una città incredibile, un pubblico strepitoso che anche oggi ci ha seguiti in una trasferta lunga e complicata. Me la sto godendo, stasera con un bicchierino sorriderò ancora di più».
Ora è tempo di far festa, al futuro si penserà in un secondo momento. «Non dico niente, pensiamo a festeggiare - prosegue il mister. La partita simbolo è stata la vittoria in 9 ad Acireale, ma un po' tutte sono state importanti. Costruire una squadra da zero, senza ritiro: sapevo di poter vincere ma sapevo anche che avremmo fatto fatica. Ho la fortuna di avere uno staff strepitoso, fatto di persone straordinarie. Quando c'è sintonia nel lavoro i risultati arrivano. C'è una società forte, di questo bisogna rendersi conto. Ci hanno difesi e tutelati nei momenti di difficoltà. Ho da ringraziare tanta gente, soprattutto quelli che hanno criticato perché mi hanno fatto da stimolo».
Contento anche Simeri, che ha segnato il goal decisivo: «La squalifica più bella della mia vita, quando sono rientrato ho fatto i due goal promozione - dice il bomber. Ce lo meritiamo, sono contento. Mi sono preso la responsabilità ancora una volta dopo aver sbagliato l'ultimo rigore, sono stato bravo a fare goal. La dedico ai tifosi che c'erano oggi, alla società e alla mia famiglia. Ci auguriamo che ci siano tanti all'aeroporto, altrimenti festeggeremo domenica dopo Pasqua».