L’atleta Manobianco porta Bari nel libro dei record mondiali
Sollevato un totale di 52mila chili di kettlebell swing. Un trionfo nel segno della solidarietà
sabato 31 agosto 2024
C'è un pezzo di Bari nel libro dei record mondiali. È infatti merito dell'atleta barese Vincenzo Manobianco, che insieme a un gruppo di colleghi, ha infranto un record che aspettava solo di essere battuto.
Per capire di cosa si parla, bisogna tornare indietro di qualche mese. Siamo in un sabato di metà giugno, il 15 del mese infatti, presso la masseria Galietti, sita in Santeramo, la "Southern Heroes", composta da 12 atleti, tra cui il barese Manobianco, ha dato vita a una vera e propria impresa.
Partiamo da un numero corredato da un'unità di misura: 52mila chili. È questo il risultato della prova: i dodici sono stati in grado di sollevare, in un'ora di tempo, oltre 50mila chili di kettlebell swing, un attrezzo ginnico, composto da una campana di ghisa fornita di un manico, affidandosi a piegamenti e forza delle braccia. Il record, precedentemente detenuto da una compagine hawaiana, era di 28 mila chili.
La conferma è avvenuta qualche settimana fa quando la commissione internazionale ha decretato, dopo un'attenta quanto lunga istruttoria, il superamento del primato che ora si tinge del tricolore italiano.
Ed è proprio l'atleta barese Manobianco ad esprimere le proprie impressioni dopo questo ambitissimo traguardo: "Una volta terminata la prova – spiega – eravamo consci di essere andati molto oltre il record precedente, quindi anche qualora alcune ripetizioni ci fossero state annullate, tra di noi c'era molta fiducia nella buona riuscita dell'intento".
La conferma del record però non ha mancato di farsi attendere: "Dopo aver analizzato video – aggiunge l'atleta - foto e aver ascoltato il parere dei testimoni, direttamente da Londra, il giorno 16 di agosto è arrivata la conferma del superamento della prova, una soddisfazione personale e di squadra".
"Ognuno di noi – afferma l'atleta in merito alle tecniche adottate durante l'esecuzione - si è servito di una tecnica personale; nel mio caso specifico mi sono allenato con kettlebell del peso che avrei sollevato in gara, e ho provato poi a eseguire allenamenti di resistenza, con serie sempre più crescenti, in modo che, se avessi avuto qualche piccolo infortunio, sapevo che avrei potuto garantire ugualmente una buona prova".
Si soffre insieme e si gioisce insieme. La squadra è famiglia, questo lo spirito del gruppo che vince. Ma ora, ci si ferma? Neanche a dirlo. "Abbiamo, - prosegue - sempre ragionando nell'ottica del team, l'idea di affrontare un nuovo record consistente nel trasportare per un certo numero di chilometri dei sacchi pesanti di circa 20 chilogrammi".
Quali i momenti più significativi e divertenti? "Gli ultimi minuti di gara, senza dubbio, sono stati quelli più emozionanti, quando incitandoci l'uno con l'altro, e mossi dalla bella cornice di pubblico accorsa per l'occasione, abbiamo messo da parte la stanchezza, passandoci il testimone ogni 10 ripetizioni così da fare più staffetta".
Non manca l'aspetto solidale e la beneficenza. Il compenso ottenuto per aver superato il record è stato devoluto all'associazione ANPA, associazione di protezione degli animali e al canile di Santeramo in colle. Per l'occasione è stato anche adottato un cagnolino.
"Un simbolo della squadra – aggiunge- è il mio cane Luna, presente sia durante la prova che nel corso degli allenamenti, tutti i componenti della squadra le sono affezionati, ed è un simbolo per noi, oltre che un punto di riferimento".
Per capire di cosa si parla, bisogna tornare indietro di qualche mese. Siamo in un sabato di metà giugno, il 15 del mese infatti, presso la masseria Galietti, sita in Santeramo, la "Southern Heroes", composta da 12 atleti, tra cui il barese Manobianco, ha dato vita a una vera e propria impresa.
Partiamo da un numero corredato da un'unità di misura: 52mila chili. È questo il risultato della prova: i dodici sono stati in grado di sollevare, in un'ora di tempo, oltre 50mila chili di kettlebell swing, un attrezzo ginnico, composto da una campana di ghisa fornita di un manico, affidandosi a piegamenti e forza delle braccia. Il record, precedentemente detenuto da una compagine hawaiana, era di 28 mila chili.
La conferma è avvenuta qualche settimana fa quando la commissione internazionale ha decretato, dopo un'attenta quanto lunga istruttoria, il superamento del primato che ora si tinge del tricolore italiano.
Ed è proprio l'atleta barese Manobianco ad esprimere le proprie impressioni dopo questo ambitissimo traguardo: "Una volta terminata la prova – spiega – eravamo consci di essere andati molto oltre il record precedente, quindi anche qualora alcune ripetizioni ci fossero state annullate, tra di noi c'era molta fiducia nella buona riuscita dell'intento".
La conferma del record però non ha mancato di farsi attendere: "Dopo aver analizzato video – aggiunge l'atleta - foto e aver ascoltato il parere dei testimoni, direttamente da Londra, il giorno 16 di agosto è arrivata la conferma del superamento della prova, una soddisfazione personale e di squadra".
"Ognuno di noi – afferma l'atleta in merito alle tecniche adottate durante l'esecuzione - si è servito di una tecnica personale; nel mio caso specifico mi sono allenato con kettlebell del peso che avrei sollevato in gara, e ho provato poi a eseguire allenamenti di resistenza, con serie sempre più crescenti, in modo che, se avessi avuto qualche piccolo infortunio, sapevo che avrei potuto garantire ugualmente una buona prova".
Si soffre insieme e si gioisce insieme. La squadra è famiglia, questo lo spirito del gruppo che vince. Ma ora, ci si ferma? Neanche a dirlo. "Abbiamo, - prosegue - sempre ragionando nell'ottica del team, l'idea di affrontare un nuovo record consistente nel trasportare per un certo numero di chilometri dei sacchi pesanti di circa 20 chilogrammi".
Quali i momenti più significativi e divertenti? "Gli ultimi minuti di gara, senza dubbio, sono stati quelli più emozionanti, quando incitandoci l'uno con l'altro, e mossi dalla bella cornice di pubblico accorsa per l'occasione, abbiamo messo da parte la stanchezza, passandoci il testimone ogni 10 ripetizioni così da fare più staffetta".
Non manca l'aspetto solidale e la beneficenza. Il compenso ottenuto per aver superato il record è stato devoluto all'associazione ANPA, associazione di protezione degli animali e al canile di Santeramo in colle. Per l'occasione è stato anche adottato un cagnolino.
"Un simbolo della squadra – aggiunge- è il mio cane Luna, presente sia durante la prova che nel corso degli allenamenti, tutti i componenti della squadra le sono affezionati, ed è un simbolo per noi, oltre che un punto di riferimento".