La marcia del Bari riparte in trasferta. Ora tre sfide per lanciare la rincorsa
Biancorossi che si confermano più ispirati lontano dal San Nicola. Battuto il Rende adesso lo scontro diretto col Potenza
lunedì 2 dicembre 2019
9.30
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Il Bari riprende la sua rincorsa alle posizioni nobili della classifica facendo un sol boccone del Rende, spazzato via 0-3 sul campo di Vibo Valentia. In bella mostra tutta l'artiglieria pesante dei biancorossi, di giallo vestiti per l'occasione: la sblocca a metà primo tempo Simeri con una rete di caparbietà e una buona dose di fortuna, la chiude Antenucci (13 realizzazioni in campionato, sempre più decisivo) con un goal su azione e un rigore a cavallo delle due frazioni di gioco.
Già, il Bari stavolta la chiude: più o meno sulla stessa falsariga di quanto accaduto tre settimane fa a Bisceglie, gli uomini di Vivarini tirano il freno a mano solo sullo 0-3, a risultato ormai pienamente acquisito e con i calabresi rimasti in dieci per l'espulsione di Rossini. Certamente un passo avanti rispetto all'ultima partita in casa, quando il Bari si fece raggiungere dal Teramo sul punteggio di 1-1 in pieno recupero, mangiandosi le mani per non aver regolato i conti dopo una partita dominata. È ancora la trasferta a ridare smalto al Bari, che arriva a 20 punti conquistati lontano dal San Nicola, sui 33 totali.
Per commentare la vittoria sul Rende ultimo in classifica c'è sicuramente da fare la tara all'avversario, che come il Bisceglie ha avuto veramente poca voce in capitolo. Eppure nel Bari qualcosa si è visto, a prescindere dalla pochezza della contendente. Cinismo batte bel gioco: questo il sunto della sfida del Luigi Razza. Il 4-3-1-2 predisposto da Vivarini convince solo a tratti, ma si sta dimostrando arma efficace (dormite e disattenzioni a parte) per portare a casa risultati troppo importanti per un tentativo di rimonta quantomai faticoso e stressante.
La squadra sta iniziando ad avere maggiore libertà di movimento con indosso il nuovo vestito; fra i calciatori fuori ruolo (il Bari non è partito in estate con questa idea tattica, è sempre bene ricordarlo) si distingue Perrotta, che pian piano sta prendendo le misure alla posizione di terzino sinistro, andandosi anche a procurare il rigore con cui Antenucci mette il mattoncino definitivo per la vittoria. Bianco davanti alla difesa è una certezza, Schiavone da mezzala sinistra si sta ritagliando uno spazio importante in veste di uomo con le qualità per far ripartire l'azione e innescare le punte.
Un compito che, nel sistema col rombo, spetterebbe al trequartista, che pure il Bari non ha. Terrani ci prova, s'impegna e questo gli va riconosciuto; che si trovi a suo agio alle spalle delle due punte è un altro paio di maniche. La sensazione è che l'ex Piacenza e Perugia in quel ruolo vada a corrente alternata, una sorta di albero di Natale (con dicembre ormai entrato a regime il paragone ci può stare) con le lucine a intermittenza. Qualche spunto in più lo ha dato certamente Floriano, che pur giocando un quarto d'ora e con il risultato ormai ampiamente acquisito è andato una volta al tiro e si è fatto vedere in più occasioni fra le linee.
Insomma, di materia su cui lavorare ancora ce n'è parecchia, per la gioia di un perfezionista come Vivarini. Il fatto che il Bari abbia ancora tanta strada da fare nel suo percorso di maturazione può anche non essere una cattiva notizia: il duro lavoro serve - perlomeno - a "narcotizzare" il senso di frustrazione. Sono 12 i risultati utili consecutivi di Vivarini, che dal suo arrivo non ha mai conosciuto sconfitta; eppure il distacco in classifica dalla Reggina nel frattempo è salito a 10 punti, e anche Ternana e Monopoli non sembrano voler cedere il passo agli arrembanti biancorossi.
Restano tre sfide al Bari prima di arrivare al giro di boa, staccare la spina per le vacanze natalizie e concentrarsi su un mercato di riparazione che - stando così le cose - assume contorni sempre più decisivi. Si inizia domenica prossima ospitando il Potenza (battuto il Picerno al 92' e secondo posto conservato) al San Nicola in un delicatissimo scontro diretto, poi Casertana fuori e Sicula Leonzio in casa (sarà già la prima di ritorno): tre sfide per capire se questa rimonta sarà davvero possibile, e soprattutto per testare le reali ambizioni e potenzialità di un Bari che sta cercando di costruirsi come grande squadra.
Già, il Bari stavolta la chiude: più o meno sulla stessa falsariga di quanto accaduto tre settimane fa a Bisceglie, gli uomini di Vivarini tirano il freno a mano solo sullo 0-3, a risultato ormai pienamente acquisito e con i calabresi rimasti in dieci per l'espulsione di Rossini. Certamente un passo avanti rispetto all'ultima partita in casa, quando il Bari si fece raggiungere dal Teramo sul punteggio di 1-1 in pieno recupero, mangiandosi le mani per non aver regolato i conti dopo una partita dominata. È ancora la trasferta a ridare smalto al Bari, che arriva a 20 punti conquistati lontano dal San Nicola, sui 33 totali.
Per commentare la vittoria sul Rende ultimo in classifica c'è sicuramente da fare la tara all'avversario, che come il Bisceglie ha avuto veramente poca voce in capitolo. Eppure nel Bari qualcosa si è visto, a prescindere dalla pochezza della contendente. Cinismo batte bel gioco: questo il sunto della sfida del Luigi Razza. Il 4-3-1-2 predisposto da Vivarini convince solo a tratti, ma si sta dimostrando arma efficace (dormite e disattenzioni a parte) per portare a casa risultati troppo importanti per un tentativo di rimonta quantomai faticoso e stressante.
La squadra sta iniziando ad avere maggiore libertà di movimento con indosso il nuovo vestito; fra i calciatori fuori ruolo (il Bari non è partito in estate con questa idea tattica, è sempre bene ricordarlo) si distingue Perrotta, che pian piano sta prendendo le misure alla posizione di terzino sinistro, andandosi anche a procurare il rigore con cui Antenucci mette il mattoncino definitivo per la vittoria. Bianco davanti alla difesa è una certezza, Schiavone da mezzala sinistra si sta ritagliando uno spazio importante in veste di uomo con le qualità per far ripartire l'azione e innescare le punte.
Un compito che, nel sistema col rombo, spetterebbe al trequartista, che pure il Bari non ha. Terrani ci prova, s'impegna e questo gli va riconosciuto; che si trovi a suo agio alle spalle delle due punte è un altro paio di maniche. La sensazione è che l'ex Piacenza e Perugia in quel ruolo vada a corrente alternata, una sorta di albero di Natale (con dicembre ormai entrato a regime il paragone ci può stare) con le lucine a intermittenza. Qualche spunto in più lo ha dato certamente Floriano, che pur giocando un quarto d'ora e con il risultato ormai ampiamente acquisito è andato una volta al tiro e si è fatto vedere in più occasioni fra le linee.
Insomma, di materia su cui lavorare ancora ce n'è parecchia, per la gioia di un perfezionista come Vivarini. Il fatto che il Bari abbia ancora tanta strada da fare nel suo percorso di maturazione può anche non essere una cattiva notizia: il duro lavoro serve - perlomeno - a "narcotizzare" il senso di frustrazione. Sono 12 i risultati utili consecutivi di Vivarini, che dal suo arrivo non ha mai conosciuto sconfitta; eppure il distacco in classifica dalla Reggina nel frattempo è salito a 10 punti, e anche Ternana e Monopoli non sembrano voler cedere il passo agli arrembanti biancorossi.
Restano tre sfide al Bari prima di arrivare al giro di boa, staccare la spina per le vacanze natalizie e concentrarsi su un mercato di riparazione che - stando così le cose - assume contorni sempre più decisivi. Si inizia domenica prossima ospitando il Potenza (battuto il Picerno al 92' e secondo posto conservato) al San Nicola in un delicatissimo scontro diretto, poi Casertana fuori e Sicula Leonzio in casa (sarà già la prima di ritorno): tre sfide per capire se questa rimonta sarà davvero possibile, e soprattutto per testare le reali ambizioni e potenzialità di un Bari che sta cercando di costruirsi come grande squadra.