Maita prima della Carrarese: «Stiamo costruendo una bella identità»
Conferenza stampa alla vigilia del match del San Nicola contro gli apuani
lunedì 28 ottobre 2024
15.16
È lui, da qualche anno, uno degli uomini chiave del Bari e si è ripreso con Benali le chiavi del centrocampo biancorosso dopo una stagione difficile. Mattia Maita ha parlato quest'oggi, 28 novembre, alla vigilia del match che opporrà il suo Bari ad una Carrarese in salute, reduce dal roboante 3-0 inflitto allo Stadio dei Marmi al Cittadella.
«Come in ogni partita cercheremo di vincere - ha detto il centrocampista messinese -. Certamente nell'ultima sfida a La Spezia potevamo proporre qualcosa in più, ma la B è difficile e sappiamo che quando vai a giocare su certi campi devi adeguarti. Venerdì non abbiamo preso gol, cosa importante in questa categoria. Dobbiamo vincere con la Carrarese per dare continuità».
Maita si è quindi soffermato sull'avversario di turno: «Domani torneremo a fare quello che abbiamo fatto finora. Stiamo creando una bella identità ed un bel percorso. Poi ci sono partite e partite: ce ne sono state alcune - ha evidenziato - in cui non siamo andati sul 2-0 e poi lo prendi e ci sta... Bisogna continuare quindi col nostro percorso, pur sapendo che giochiamo contro un avversario che viene da un 3-0 ed ha entusiasmo, sappiamo che andranno a duemila e bisogna adattarsi».
Il centrocampista del Bari ha quindi ricordato la semifinale playoff di serie C del 2020, anno del Covid, con un San Nicola spettrale, vuoto, ed il gol al 120' di Simeri che consentì ai biancorossi il passaggio nella finale di Reggio Emilia, poi persa contro i padroni di casa per demeriti ed una colossale svista arbitrale. Maita ha quindi rimarcato come la sua condizione fisica sia buona: «Lo scorso anno - ha precisato ai giornalisti in sala stampa - è stato un anno da dimenticare sin da subito, mentre quest'anno ci alleniamo in modo diverso per un modo di giocare diverso e quindi si vede che sto meglio fisicamente. Ci manca ancora qualcosina nella nostra crescita e dobbiamo cercare di ottenere più vittorie possibili dando continuità».
Maita ha poi voluto sottolineare come non gli pesi assolutamente non essere diventato capitano della squadra (era il vice di Di Cesare, poi in estate la fascia è passata sul braccio di Vicari per scelta di mister Longo). Ciò che gli pesava era non stare bene, pur facendogli piacere non esserlo. «Per me quel che conta è restare più in alto possibile in classifica - ha detto - questo sì. Perché è bello giocare davanti a tanta gente allo stadio. Sappiamo benissimo cosa ci può dare la gente di Bari, quando sei quarto o quinto vengono in 50mila, emozioni che poche piazze possano dare. Ciò che conta è solo la squadra».
«Sul tiro dalla distanza ci lavoro tanto - ha detto - è un cruccio. Quest'anno ho avuto tante occasioni, per esempio non riesco mai a fare gol a Pigliacelli. Sono contento di riuscire a giocare in maniera più offensiva e capitano più occasioni da gol. Sono quindi contento dei dati che mi riguardano ma spero di fare qualche gol in più».
Sulle difficoltà del trittico di gare da affrontare in una settimana, Maita ha specificato come «quando arrivi alla terza volta in una settimana non è mai semplice affrontarla con l'intensità della prima. Diciamo che la partita di La Spezia non ha previsto un grosso dispendio di energie, poiché è stata una sfida ruvida, con tutte seconde palle, tutte molto vicine, si giocava in pochi metri. Abbiamo quindi recuperato facilmente, bisogna quindi vedere questa gara di domani cosa comporterà. È evidente che se vinci, nel giro di un giorno e mezzo recuperi anche grazie al fattore mentale, se la perdi ci metti tre giorni. Ci faremo comunque trovare pronti alle due partite ravvicinate».
Nessun problema per Maita nel giocare da mezzala destra o sinistra, ciò che conta è allenarsi bene in settimana. Poi il passaggio sul confronto con la scorsa stagione: «Abbiamo pagato la negatività di quella cosa che non voglio nemmeno nominare - ha spiegato amaro il calciatore di origine siciliana -. Grazie a Dio ci siamo salvati, perché sarebbe stata una tragedia sportiva. Un punto in più rispetto allo scorso anno, ma è stato tutto completamente diverso». L'affetto della gente non gli è mai mancato, ma gli hanno fatto male alcune cose sentite in estate quando gli sarebbe dispiaciuta l'idea di andare via "così"...senza un benché minimo sentore prima. Ma ora è tutto diverso, è tornato il Maita che Bari conosceva.
Infine lo sguardo al futuro a medio termine: «Per come la penso io - ha concluso Maita - bisogna stare il più lontano possibile dalla zona rossa, perché questo è un campionato che da un momento all'altro ti può risucchiare. Però la voglia di sognare e le ambizioni ce le abbiamo tutti quanti, a partire da noi. Ma questo campionato è difficile e bisogna far più punti possibili oggi, per poi gestire se mai arriverà un periodo difficile, perché le stagioni sono così. Giocando come giochiamo noi, uomo contro uomo, per me sarà normale calare ed allora dovremo essere bravi a non perdere le partite. Non perdere da 8 partite è importante, è importante anche non prendere gol. Ma vincere ti cambia il punto di vista, dà valore a tutto. E quindi siamo sulla buona strada», ha concluso Mattia Maita.
«Come in ogni partita cercheremo di vincere - ha detto il centrocampista messinese -. Certamente nell'ultima sfida a La Spezia potevamo proporre qualcosa in più, ma la B è difficile e sappiamo che quando vai a giocare su certi campi devi adeguarti. Venerdì non abbiamo preso gol, cosa importante in questa categoria. Dobbiamo vincere con la Carrarese per dare continuità».
Maita si è quindi soffermato sull'avversario di turno: «Domani torneremo a fare quello che abbiamo fatto finora. Stiamo creando una bella identità ed un bel percorso. Poi ci sono partite e partite: ce ne sono state alcune - ha evidenziato - in cui non siamo andati sul 2-0 e poi lo prendi e ci sta... Bisogna continuare quindi col nostro percorso, pur sapendo che giochiamo contro un avversario che viene da un 3-0 ed ha entusiasmo, sappiamo che andranno a duemila e bisogna adattarsi».
Il centrocampista del Bari ha quindi ricordato la semifinale playoff di serie C del 2020, anno del Covid, con un San Nicola spettrale, vuoto, ed il gol al 120' di Simeri che consentì ai biancorossi il passaggio nella finale di Reggio Emilia, poi persa contro i padroni di casa per demeriti ed una colossale svista arbitrale. Maita ha quindi rimarcato come la sua condizione fisica sia buona: «Lo scorso anno - ha precisato ai giornalisti in sala stampa - è stato un anno da dimenticare sin da subito, mentre quest'anno ci alleniamo in modo diverso per un modo di giocare diverso e quindi si vede che sto meglio fisicamente. Ci manca ancora qualcosina nella nostra crescita e dobbiamo cercare di ottenere più vittorie possibili dando continuità».
Maita ha poi voluto sottolineare come non gli pesi assolutamente non essere diventato capitano della squadra (era il vice di Di Cesare, poi in estate la fascia è passata sul braccio di Vicari per scelta di mister Longo). Ciò che gli pesava era non stare bene, pur facendogli piacere non esserlo. «Per me quel che conta è restare più in alto possibile in classifica - ha detto - questo sì. Perché è bello giocare davanti a tanta gente allo stadio. Sappiamo benissimo cosa ci può dare la gente di Bari, quando sei quarto o quinto vengono in 50mila, emozioni che poche piazze possano dare. Ciò che conta è solo la squadra».
«Sul tiro dalla distanza ci lavoro tanto - ha detto - è un cruccio. Quest'anno ho avuto tante occasioni, per esempio non riesco mai a fare gol a Pigliacelli. Sono contento di riuscire a giocare in maniera più offensiva e capitano più occasioni da gol. Sono quindi contento dei dati che mi riguardano ma spero di fare qualche gol in più».
Sulle difficoltà del trittico di gare da affrontare in una settimana, Maita ha specificato come «quando arrivi alla terza volta in una settimana non è mai semplice affrontarla con l'intensità della prima. Diciamo che la partita di La Spezia non ha previsto un grosso dispendio di energie, poiché è stata una sfida ruvida, con tutte seconde palle, tutte molto vicine, si giocava in pochi metri. Abbiamo quindi recuperato facilmente, bisogna quindi vedere questa gara di domani cosa comporterà. È evidente che se vinci, nel giro di un giorno e mezzo recuperi anche grazie al fattore mentale, se la perdi ci metti tre giorni. Ci faremo comunque trovare pronti alle due partite ravvicinate».
Nessun problema per Maita nel giocare da mezzala destra o sinistra, ciò che conta è allenarsi bene in settimana. Poi il passaggio sul confronto con la scorsa stagione: «Abbiamo pagato la negatività di quella cosa che non voglio nemmeno nominare - ha spiegato amaro il calciatore di origine siciliana -. Grazie a Dio ci siamo salvati, perché sarebbe stata una tragedia sportiva. Un punto in più rispetto allo scorso anno, ma è stato tutto completamente diverso». L'affetto della gente non gli è mai mancato, ma gli hanno fatto male alcune cose sentite in estate quando gli sarebbe dispiaciuta l'idea di andare via "così"...senza un benché minimo sentore prima. Ma ora è tutto diverso, è tornato il Maita che Bari conosceva.
Infine lo sguardo al futuro a medio termine: «Per come la penso io - ha concluso Maita - bisogna stare il più lontano possibile dalla zona rossa, perché questo è un campionato che da un momento all'altro ti può risucchiare. Però la voglia di sognare e le ambizioni ce le abbiamo tutti quanti, a partire da noi. Ma questo campionato è difficile e bisogna far più punti possibili oggi, per poi gestire se mai arriverà un periodo difficile, perché le stagioni sono così. Giocando come giochiamo noi, uomo contro uomo, per me sarà normale calare ed allora dovremo essere bravi a non perdere le partite. Non perdere da 8 partite è importante, è importante anche non prendere gol. Ma vincere ti cambia il punto di vista, dà valore a tutto. E quindi siamo sulla buona strada», ha concluso Mattia Maita.