Palermo-Bari 1-1, il pareggio che vale una vittoria

La squadra di Grosso fa scorta di grinta, carattere e voglia di non mollare in vista dei playoff

martedì 1 maggio 2018 12.16
A cura di Riccardo Resta
I commentatori di un tempo, in caso di successo in uno scontro diretto, parlavano di «Vittoria da sei punti». Bene, il Bari a Palermo non ha vinto, ha fatto 1-1, ma il pareggio vale egualmente sei punti. Se non nella classifica della Serie B, per cui questo piccolo passo avanti vuol dire poco e anzi espone i biancorossi al probabile sorpasso del Venezia, certamente per la speciale "classifica del morale".

Non è tanto il punto in sé, pur conquistato in casa di una delle super favorite del campionato a sole quattro giornate dalla fine (ormai già diventate tre), a fare la differenza, quanto il modo in cui la banda di Grosso l'ha conquistato. I fatti da analizzare sono tanti, e meritano tutti pari attenzione.

A cominciare dal cambio tattico operato da Grosso, presentatosi al Barbera con un quasi inedito 3-5-2. Un azzardo, una scommessa che l'ex campione del mondo ha vinto alla grande. Un atteggiamento più coperto con cui il Bari è riuscito a imbottigliare la qualità superiore del Palermo, che per 80' ha tenuto un possesso sterile, andando a sbattere contro il muro biancorosso. Una resistenza che è crollata solo a 10' dal 90', a causa di un errore difensivo di Gyomber e Marrone che ha permesso a Moreo e La Gumina di impacchettare il goal del vantaggio sfruttando una delle tante amnesie di cui la retroguardia barese si è resa protagonista in questa stagione.

Da sottolineare, però, c'è l'atteggiamento che la squadra ha tenuto nel finale di partita. Il Bari di qualche settimana fa l'avrebbe persa, non sarebbe riuscito a ritrovarsi nel momento di difficoltà, acuito dall'espulsione di Marrone per un intervento su cui si può discutere per giorni senza arrivare a una visione univoca del provvedimento (secondo giallo) adottato dall'arbitro Aureliano. Finezze di regolamento a parte, la squadra – sotto di un goal e di un uomo – è riuscita a raschiare il fondo del barile, a mettere insieme le ultime energie psicofisiche rimaste e agguantare un pari che sembrava insperato e che, invece, fa bene all'autostima in vista dei sempre più probabili playoff.

Ogni medaglia, però, ha un suo rovescio: in questo caso sono le ben tre squalifiche in vista del delicatissimo match di sabato prossimo contro il Perugia. Se, infatti, l'ammonizione di Nené (in regime di diffida) e l'espulsione di Marrone sono comunque eventi categorizzabili negli scontri di gioco, non ha alcun senso la follia di Henderson, che nel recupero si fa vincere dalla frustrazione e scalcia Chochev a palla lontana. Un atteggiamento che dallo scozzese, in questi mesi fattosi apprezzare per qualità e personalità, proprio non ci si poteva attendere. L'altra nota negativa continua a essere il periodo no di Galano. Partito dalla panchina ancora una volta, ieri l'ala biancorossa ha dimostrato nella mezz'ora concessagli da Grosso di essere un lontano parente del Galano straripante e decisivo del girone d'andata. Una perdita importante nel potenziale offensivo di una squadra che viveva delle sue folate e dei suoi colpi di genio.

Ma il tempo per recriminare non c'è. Scollinato l'ostacolo Palermo, dunque, sabato c'è già da compiere un'altra impresa. Il Bari ha posto da sé le basi per offrire un'altra prova di carattere, di dimostrare la propria voglia di non mollare dopo un periodo difficile. L'obiettivo secondo posto è ormai quasi definitivamente sfumato, e se oggi Frosinone e Parma dovessero vincere ci si potrebbe mettere su una bella pietra tombale. Era un sogno più che un traguardo realistico; questo lo sapevamo tutti e quindi non è il caso di farne un dramma. L'obiettivo concreto, tangibile di questa squadra è e rimane il miglior piazzamento possibile nella griglia dei playoff, con tutti i vantaggi che ne conseguono. Questo sì che è un traguardo reale e non un sogno; ecco perché il pareggio di Palermo, conquistato con le unghie e con i denti, assume i contorni di una vittoria da sei punti.