Panchina lunga e soluzioni in corso. Tra fortuna e merito: il Bari di Mignani scopre le sue armi

Gli ingressi di Mallamo e Simeri regalano il succeesso sul Picerno. Fioretto spuntato? I galletti vincono di spada

lunedì 13 settembre 2021 0.06
A cura di Riccardo Resta
Se il fioretto non va a segno, allora meglio assaltare di spada. Il Bari di Mister Michele Mignani scopre pian piano le armi a sua disposizione ed esplora nuove soluzioni per portare a casa partite inaspettatamente fastidiose. È il caso della vittoria con cui i biancorossi escono dal Viviani di Potenza, dove un goal di Simeri su assist di Mallamo regala il punto dello 0-1 decisivo per battere un Picerno coriaceo oltre le aspettative.

I due match-winners entrano al 66' e al 67' confezionano la rete del successo meritato da un Bari che, però, sul sintetico di Potenza trova più difficoltà del previsto contro un avversario sulla carta abbordabile.

Sì, perché il primo tempo di Picerno-Bari somiglia tanto alle prime battute di Bari-Monterosi: biancorossi che fanno gioco con la maggiore qualità in mezzo al campo, ospiti che si chiudono e provano a distendersi in contropiede. E, per i galletti, l'episodio giusto non arriva: Belli si fa chiudere dal portiere Albertazzi, Cheddira sbaglia la misura del passaggio decisivo per Marras (azione fotocopia dell'assist per D'Errico fallito contro il Monterosi), D'Errico si fa deviare un potenziale vincente da Vanacore. Insomma, una mole di gioco e di occasioni non concretizzati, e che poteva costar caro: al 43' Vanacore va via in contropiede, manda per le terre Ricci (entrato per l'acciaccato Mazzotta) e silura in curva il sinistro che cambiarebbe la storia della partita.

Un rischio calcolato per una squadra costruita più per proporre che per distruggere il gioco avversario. È il prezzo da pagare se vuoi sempre far sentire la tua ingombrante presenza sulla trequarti avversaria. Ci sta, e con un po' di fortuna ti va anche bene.

Già, la fortuna. Mignani attribuisce alla buona sorte i cambi azzeccati che portano al goal-partita, ma c'è qualcosa di più sotto. Perché se Antenucci dà forfait per un fastidio muscolare, il tecnico può scegliere di lasciare in panchina Simeri per lanciare la strana coppia Cheddira-Marras. Il numero 30 si disimpegna bene, prende un palo e regala un assist a Botta (palo anche per lui in una delle poche giocate degne di nota) che la spara addosso ad Albertazzi. Per il trequartista argentino una partita più "normale", caratterizzata dagli abbassamenti sulla linea di centrocampo per trovare spazio lontano dai mastini Pitarresi e Dettori.

Ma il Bari che parte titolare tutto sommato funziona, eppure le soluzioni dalla panchina cambiano il volto alla partita. E non tanto la scelta di togliere Botta per mandare in campo Simeri (un titolare anche quando parte dalla panca), quanto quella di richiamare D'Errico per mandare in campo l'esordiente Mallamo. Una soluzione coraggiosa, che alla fine paga; si poteva scegliere la garanzia Scavone, ma il giovane ex atalantino entra e lascia un bel graffio sul match. La fortuna è una componente del calcio tanto decisiva quanto qualità dei singoli, preparazione tattica e condizione fisica, ma i meriti di Mignani ci sono e vanno sottolineati. A conferma che non esistono, in questo roster, titolari e riserve, ma solo soluzioni dall'inizio e soluzioni in corso d'opera.

E stavolta un colpo di spada fa il lavoro che al fioretto era riuscito a metà. Bene così: è un Bari che ha soluzioni diverse, tanto nella profondità della rosa quanto nel metodo. Imparare a sfruttarle è l'obiettivo nell'immediato per Mignani, in attesa che la condizione cresca. Per ora ci sono 7 punti e un secondo posto alle spalle del sorprendente Monopoli; tanto basta per guardare con fiducia al futuro prossimo. Che, nella fattispecie, per il Bari si chiama Catania, un'altra trasferta che dirà parecchio sul percorso di crescita dei galletti in questo avvio di stagione.