Polito prima dei playoff: «Basta parlare di gennaio. Vogliamo solo andare in serie A»
Il direttore sportivo ha tenuto una conferenza stampa a tratti anche accesa
mercoledì 17 maggio 2023
16.05
Il direttore sportivo del Bari, Ciro Polito, ha parlato questo pomeriggio, 17 maggio, in conferenza stampa allo Stadio San Nicola. Una decisione in vista dei playoff, per far sentire la voce della società alla vigilia della fase decisiva della stagione. Tanti gli spunti di riflessione seguiti alle domande dei giornalisti, con un confronto a tratti molto franco.
Di seguito le dichiarazioni di Polito per argomento.
IL TERZO POSTO
«Questa è una squadra forte, che ha fatto qualcosa di incredibile. Non uso la parola "miracolo", ci sono cose ben più importanti per appellarle in questo modo, ma direi si tratta di impresa».
IL FUTURO
«Sono una persona che guarda al presente, il futuro non ci appartiene. Il mio nome accostato al Napoli è motivo di orgoglio, ma a me non è stato detto niente. Vorrebbe dire che qualcuno si sta accorgendo del lavoro che sto facendo qua. Ma noi abbiamo un solo obiettivo e tutta la mia concentrazione è sul momento che stiamo per vivere».
PROSECUZIONE PROGETTO BARI
«Sappiamo che abbiamo una situazione al limite, con una società che non ci sarà se si approda in A. Loro sono il top in questo mondo, lo hanno dimostrato con i fatti, e quindi il futuro si deciderà dopo i playoff».
TANTI GIOCATORI DALLA SERIE C
«Non sento di dover dare lezioni ai miei colleghi. Penso solo che in serie C ci siano ottimi giocatori, che magari bisogna saper aspettare. Il tempo dice sempre quello che è il valore reale delle squadra. Il tappeto verde è sempre giudice, mi piace tuttavia lasciare un segno con qualche scoperta, qualche nuovo giocatore, giovani che si impongono all'attenzione».
MERCATO
«Sono abituato a fare e non a dire. Guardare al passato è da perdenti. Quando si arriva in fondo, si ha quel che si merita. Le due davanti sono più forti. Vuol dire solo che noi quando dovevamo alzare l'asticella, non lo abbiamo fatto. Vogliamo guardare indietro, a gennaio? A Palermo, ad esempio, meritavamo di vincere e forse solo contro il Perugia abbiamo meritato la sconfitta. Dovevamo ripianare il bagno di sangue di questi anni e poi grazie a quel gruppo, allenatore in primis, è stato fatto un percorso straordinario, anche accelerato rispetto ai programmi. Abbiamo battuto squadre con budget da milioni e milioni di euro e dobbiamo adesso remare tutti dalla stessa parte, stando vicini a sti ragazzi, non guardando sempre al passato. Io sono uno che vuole migliorare e se ho una chance, la voglio giocare. Voglio che all'arbitro debba tremare il fischietto quando entra in campo per il boato. Altro che passato...».
ORGOGLIOSO DEL RAPPORTO RICUCITO CON LA CITTÀ
«Mi rende orgoglioso vedere 52mila persone allo stadio. Vuol dire aver creato alchimia con la città, siamo tra i primi dieci di seconda serie in Europa per media spettatori. Aver portato unione di intenti è dunque una grandissima vittoria».
SCHEIDLER E CETER
«Il francese ha fatto il suo percorso altalenante, ci aspettiamo di più, ma ha sofferto impatto col nuovo campionato. Ma lui sa che deve dare di più. Quanto a Ceter, i limiti sono solo di carattere fisico e sono sicuro che potrà dare ancora molto. Lui è riconoscente e spero che possa essere decisivo ai playoff, sarebbe bello».
SE VANNO VIA I DE LAURENTIIS
«Non decidono loro, se vanno via, il mio futuro. Mi conoscono, con loro ho lavorato due anni e sanno chi è Ciro Polito. Chiunque arrivi, io non faccio parte del pacchetto. Se chi verrà vuol mettermi a capo della guida tecnica, ok...ne parleremo. Con i De Laurentiis parliamo la stessa lingua, con altri vedremo. Su questo aspetto non transigo».
VICE MAIELLO E ACQUISTI A GENNAIO
«Benali non penso stia facendo male, è un signor giocatore, dopo un po' di tempo ha colmato lacuna, comprendendo i desideri dell'allenatore. Ditemi chi veniva a Bari, mettendosi a disposizione, aspettando due mesi e mezzo l'infortunio di Bolzano occorso a Maiello? Quanto agli altri, il ragazzino (Morachioli) ci ha fatto vincere almeno tre partite. Voglio solo che non si guardi al passato, dobbiamo rendere chiaro che noi abbiamo solo l'obiettivo di andare in serie A. Un nome in più a cosa serve? Solo a destabilizzare. Io lavoro solo per il "NOI" e mai per l'"IO". Ho una sola linea in testa mia con questa squadra e questi giocatori e lotteremo fino alla fine per raggiungere obiettivo. Basta parlare di gennaio, io non lo farò più, vogliamo solo andare in A».
AMORE DELLA CITTÀ E PESO DELLA MAGLIA
«Bari è una città che ha un grande amore e quindi ci sta che mormorino ogni tanto. Chi sta qua deve capire il peso che ha giocare in questa piazza».
I PLAYOFF
«I playoff sono talmente strani e dipendono anche solo da una giocata. Può succedere di tutto. Il Venezia sta arrivando da dietro ed è pericoloso, ma dobbiamo pensare a fare noi, non agli altri. Il regolamento playoff è questo qua e vince per me quella che arriva meglio a livello fisico e mentale e che ha un po' di fortuna. Speriamo che la statistica della terza che raramente sale in A, possiamo invertirla. Non guardiamo ai pareggi, ma cerchiamo di ottenere vittorie fondamentali per vincere. Con i 50mila non siamo mai riusciti a vincere e speriamo anche in questo caso di invertire le statistiche. Ecco, speriamo nel boato di quei 50mila, di regalare loro grandi soddisfazioni. Il Bari è favorito? Io mi metto al pari delle altre. Vorrei solo fossimo più cattivi sui calci piazzati».
SE IL BARI RESTA IN B...
«Il presidente è prima un grande uomo e poi un grande presidente. Con lui potremmo parlare, perché ascolta. Altri hanno elogi e noi no? Non mi importa, ma comunque vada è stato un grande risultato. Se restiamo in B, ci si siede e si fa un nuovo programma. L'asticella con la conquista del terzo posto è già alta, pertanto quando avremo modo, a bocce ferme, parleremo di tutto. Noi, io e la mia famiglia, a Bari stiamo veramente bene».
FAVORITISMI ARBITRALI PRESUNTI
«A volte parlare troppo, può essere controproducente. Dopo Pisa ne ho sentite di tutti i colori e non abbiamo replicato. Quanto agli arbitri, non ci appartiene recriminare, sono serenissimo per i playoff. Chiarisco che noi favoritismi non ne abbiamo mai avuti».
PUCINO
«Grande professionista, per noi una garanzia. Ci mancherà nel percorso playoff, speriamo siano quattro gare. Abbiamo il ragazzino (Dorval) che ha mostrato di valere quel ruolo da titolare. Sulle scadenze di molti calciatori, invece, ragioneremo a fine spareggi».
IN CASO DI SERIE A
«In caso di promozione non ci faremo trovare scoperti. Io ho vissuto sulla mia pelle la promozione a Catania e mi sono ritrovato in A grazie a quel salto. Ci sono giocatori anche in questa rosa che potrebbero giocare in A. Quanto a quelli che sarebbero sul mercato...No, non è vero, non abbiamo messo nessuno sul mercato, ce li hanno chiesti, è molto diverso».
COSTANZA DI PRESTAZIONI
«Penso peggiore prestazione stagionale sia stata col Perugia, ma in questo campionato ci sono alti e bassi e bisogna anche trovare squadra nei momenti più idonei. Devo dire che però, e questo è un motivo di orgoglio, nessuno ci ha mai messo sotto e non credo si possa dire che abbiamo fatto "una rapina" in occasioni in cui abbiamo vinto».
Di seguito le dichiarazioni di Polito per argomento.
IL TERZO POSTO
«Questa è una squadra forte, che ha fatto qualcosa di incredibile. Non uso la parola "miracolo", ci sono cose ben più importanti per appellarle in questo modo, ma direi si tratta di impresa».
IL FUTURO
«Sono una persona che guarda al presente, il futuro non ci appartiene. Il mio nome accostato al Napoli è motivo di orgoglio, ma a me non è stato detto niente. Vorrebbe dire che qualcuno si sta accorgendo del lavoro che sto facendo qua. Ma noi abbiamo un solo obiettivo e tutta la mia concentrazione è sul momento che stiamo per vivere».
PROSECUZIONE PROGETTO BARI
«Sappiamo che abbiamo una situazione al limite, con una società che non ci sarà se si approda in A. Loro sono il top in questo mondo, lo hanno dimostrato con i fatti, e quindi il futuro si deciderà dopo i playoff».
TANTI GIOCATORI DALLA SERIE C
«Non sento di dover dare lezioni ai miei colleghi. Penso solo che in serie C ci siano ottimi giocatori, che magari bisogna saper aspettare. Il tempo dice sempre quello che è il valore reale delle squadra. Il tappeto verde è sempre giudice, mi piace tuttavia lasciare un segno con qualche scoperta, qualche nuovo giocatore, giovani che si impongono all'attenzione».
MERCATO
«Sono abituato a fare e non a dire. Guardare al passato è da perdenti. Quando si arriva in fondo, si ha quel che si merita. Le due davanti sono più forti. Vuol dire solo che noi quando dovevamo alzare l'asticella, non lo abbiamo fatto. Vogliamo guardare indietro, a gennaio? A Palermo, ad esempio, meritavamo di vincere e forse solo contro il Perugia abbiamo meritato la sconfitta. Dovevamo ripianare il bagno di sangue di questi anni e poi grazie a quel gruppo, allenatore in primis, è stato fatto un percorso straordinario, anche accelerato rispetto ai programmi. Abbiamo battuto squadre con budget da milioni e milioni di euro e dobbiamo adesso remare tutti dalla stessa parte, stando vicini a sti ragazzi, non guardando sempre al passato. Io sono uno che vuole migliorare e se ho una chance, la voglio giocare. Voglio che all'arbitro debba tremare il fischietto quando entra in campo per il boato. Altro che passato...».
ORGOGLIOSO DEL RAPPORTO RICUCITO CON LA CITTÀ
«Mi rende orgoglioso vedere 52mila persone allo stadio. Vuol dire aver creato alchimia con la città, siamo tra i primi dieci di seconda serie in Europa per media spettatori. Aver portato unione di intenti è dunque una grandissima vittoria».
SCHEIDLER E CETER
«Il francese ha fatto il suo percorso altalenante, ci aspettiamo di più, ma ha sofferto impatto col nuovo campionato. Ma lui sa che deve dare di più. Quanto a Ceter, i limiti sono solo di carattere fisico e sono sicuro che potrà dare ancora molto. Lui è riconoscente e spero che possa essere decisivo ai playoff, sarebbe bello».
SE VANNO VIA I DE LAURENTIIS
«Non decidono loro, se vanno via, il mio futuro. Mi conoscono, con loro ho lavorato due anni e sanno chi è Ciro Polito. Chiunque arrivi, io non faccio parte del pacchetto. Se chi verrà vuol mettermi a capo della guida tecnica, ok...ne parleremo. Con i De Laurentiis parliamo la stessa lingua, con altri vedremo. Su questo aspetto non transigo».
VICE MAIELLO E ACQUISTI A GENNAIO
«Benali non penso stia facendo male, è un signor giocatore, dopo un po' di tempo ha colmato lacuna, comprendendo i desideri dell'allenatore. Ditemi chi veniva a Bari, mettendosi a disposizione, aspettando due mesi e mezzo l'infortunio di Bolzano occorso a Maiello? Quanto agli altri, il ragazzino (Morachioli) ci ha fatto vincere almeno tre partite. Voglio solo che non si guardi al passato, dobbiamo rendere chiaro che noi abbiamo solo l'obiettivo di andare in serie A. Un nome in più a cosa serve? Solo a destabilizzare. Io lavoro solo per il "NOI" e mai per l'"IO". Ho una sola linea in testa mia con questa squadra e questi giocatori e lotteremo fino alla fine per raggiungere obiettivo. Basta parlare di gennaio, io non lo farò più, vogliamo solo andare in A».
AMORE DELLA CITTÀ E PESO DELLA MAGLIA
«Bari è una città che ha un grande amore e quindi ci sta che mormorino ogni tanto. Chi sta qua deve capire il peso che ha giocare in questa piazza».
I PLAYOFF
«I playoff sono talmente strani e dipendono anche solo da una giocata. Può succedere di tutto. Il Venezia sta arrivando da dietro ed è pericoloso, ma dobbiamo pensare a fare noi, non agli altri. Il regolamento playoff è questo qua e vince per me quella che arriva meglio a livello fisico e mentale e che ha un po' di fortuna. Speriamo che la statistica della terza che raramente sale in A, possiamo invertirla. Non guardiamo ai pareggi, ma cerchiamo di ottenere vittorie fondamentali per vincere. Con i 50mila non siamo mai riusciti a vincere e speriamo anche in questo caso di invertire le statistiche. Ecco, speriamo nel boato di quei 50mila, di regalare loro grandi soddisfazioni. Il Bari è favorito? Io mi metto al pari delle altre. Vorrei solo fossimo più cattivi sui calci piazzati».
SE IL BARI RESTA IN B...
«Il presidente è prima un grande uomo e poi un grande presidente. Con lui potremmo parlare, perché ascolta. Altri hanno elogi e noi no? Non mi importa, ma comunque vada è stato un grande risultato. Se restiamo in B, ci si siede e si fa un nuovo programma. L'asticella con la conquista del terzo posto è già alta, pertanto quando avremo modo, a bocce ferme, parleremo di tutto. Noi, io e la mia famiglia, a Bari stiamo veramente bene».
FAVORITISMI ARBITRALI PRESUNTI
«A volte parlare troppo, può essere controproducente. Dopo Pisa ne ho sentite di tutti i colori e non abbiamo replicato. Quanto agli arbitri, non ci appartiene recriminare, sono serenissimo per i playoff. Chiarisco che noi favoritismi non ne abbiamo mai avuti».
PUCINO
«Grande professionista, per noi una garanzia. Ci mancherà nel percorso playoff, speriamo siano quattro gare. Abbiamo il ragazzino (Dorval) che ha mostrato di valere quel ruolo da titolare. Sulle scadenze di molti calciatori, invece, ragioneremo a fine spareggi».
IN CASO DI SERIE A
«In caso di promozione non ci faremo trovare scoperti. Io ho vissuto sulla mia pelle la promozione a Catania e mi sono ritrovato in A grazie a quel salto. Ci sono giocatori anche in questa rosa che potrebbero giocare in A. Quanto a quelli che sarebbero sul mercato...No, non è vero, non abbiamo messo nessuno sul mercato, ce li hanno chiesti, è molto diverso».
COSTANZA DI PRESTAZIONI
«Penso peggiore prestazione stagionale sia stata col Perugia, ma in questo campionato ci sono alti e bassi e bisogna anche trovare squadra nei momenti più idonei. Devo dire che però, e questo è un motivo di orgoglio, nessuno ci ha mai messo sotto e non credo si possa dire che abbiamo fatto "una rapina" in occasioni in cui abbiamo vinto».