Promosso il Bari in versione San Nicola. Ora tocca all'esame trasferta
Strapazzate in casa Sancataldese e Cittanovese, ma Cornacchini avverte: «Occhio ai campi stretti»
lunedì 1 ottobre 2018
11.42
Due su due: il Bari al San Nicola ha dimostrato di essere una vera corazzata fuori categoria per questa Serie D. Dopo la Sancataldese, anche la Cittanovese si è trovata a capitolare sotto i colpi della squadra di Giovanni Cornacchini. Due partite una specchio dell'altra: sia i siciliani che i calabresi erano scesi sul terreno di gioco pugliese con l'obiettivo di prenderne il meno possibile, finendo invece per raccoglierne in fondo al sacco rispettivamente 4 e 3.
Gare che, dicevamo, hanno seguito entrambe uno schema identico: dopo i primi minuti di assestamento, alle prese con avversari motivati e attenti nel chiudere gli spazi, il Bari alla lunga ha fatto venir fuori i suoi valori tecnici infinitamente sbilanciati in suo favore, finendo in goleada. «Dobbiamo aver pazienza, il goal può arrivare anche alla fine», è il mantra che ripete Cornacchini. E di pazienza il suo Bari ne ha avuta da vendere: anche contro la Cittanovese i biancorossi hanno lasciato sfogare gli ospiti, lavorandoli ai fianchi, incrementando il forcing gradualmente fino a colpire con il rigore di Simeri, procurato da una sortita offensiva del figliol prodigo Di Cesare, protagonista sul campo con la rete del raddoppio nella ripresa e in sala stampa, dove ha colto l'occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa in merito alla fine della sua prima esperienza barese. A coronare una supremazia schiacciante il tris firmato da Neglia, tra i migliori in questo vincente e convincente inizio di campionato.
Ampiamente promosso, quindi, il Bari in questa versione interna. Fra le due gare di campionato la parentesi sfortunata contro il Bitonto, costata l'eliminazione dalla Coppa Italia Serie D. Una partita a sé, condizionata da un turn over massiccio, figlio della sacrosanta curiosità di Cornacchini nel vedere all'opera altri effettivi della sua rosa. Un esperimento fallito che, però, non intacca i giudizi su questo incipit di stagione che lascia intravedere scenari più che promettenti. Fra le varie indicazioni positive giunte dalla vittoria contro la Cittanovese ci sono quelle relative alle turnazioni "moderate" proposte dal mister. Le staffette fra D'Ignazio e Nannini nel ruolo di terzino sinistro e fra Piovanello e Langella in mezzo al campo e sulla fascia sinistra probabilmente ci accompagneranno per tutto il campionato. La crescita di Bollino, da una parte, può permettere a Floriano di non forzare le tappe dopo l'infortunio in Coppa, dall'altra garantisce a Cornacchini una soluzione tattica diversa dal 433, grazie alla sua capacità di giocare con egual profitto da ala e da trequartista, con Neglia in appoggio alla prima punta Simeri.
Insomma, due vittorie su due che fanno il paio con il successo esterno di Messina alla prima giornata, in condizioni di gioco molto simili a quelle del San Nicola. Nove punti, primo posto in solitaria, dieci goal fatti, uno subito e vele gonfiate dal vento: «Bilancio molto positivo», ha detto Luigi De Laurentiis commentando l'avvio della sua SSC Bari. Occhio, però, a credere che sia tutto oro quel che luccica sotto il sole. Adesso per il Bari è tempo di tornare in trasferta: domenica a testare le ambizioni dei galletti ci sarà l'Igea Virtus, squadra ferita dopo la sconfitta-beffa in casa della Palmese. Una sfida che, guardando i freddi numeri e i valori tecnici sulla carta, sembrerebbe senza storia. C'è, però, da prendere le misure a una realtà sconosciuta per tutti. Alla garra che hanno dimostrato le avversarie del Bari al San Nicola (tutte correttissime, c'è da sottolinearlo) vanno aggiunte alcune difficoltà di tipo logistico-ambientale: «L'ostacolo saranno i campi più stretti», hanno ripetuto in coro Cornacchini e Di Cesare nel post-gara, col mister che ha sottolineato il bisogno di migliore in fase di gestione della palla. Ecco, quindi, che questa sfida a Barcellona Pozzo di Gotto assume contorni interessanti e didascalici per questo Bari, atteso da un nuovo esame lontano dalle mura amiche del San Nicola.
Gare che, dicevamo, hanno seguito entrambe uno schema identico: dopo i primi minuti di assestamento, alle prese con avversari motivati e attenti nel chiudere gli spazi, il Bari alla lunga ha fatto venir fuori i suoi valori tecnici infinitamente sbilanciati in suo favore, finendo in goleada. «Dobbiamo aver pazienza, il goal può arrivare anche alla fine», è il mantra che ripete Cornacchini. E di pazienza il suo Bari ne ha avuta da vendere: anche contro la Cittanovese i biancorossi hanno lasciato sfogare gli ospiti, lavorandoli ai fianchi, incrementando il forcing gradualmente fino a colpire con il rigore di Simeri, procurato da una sortita offensiva del figliol prodigo Di Cesare, protagonista sul campo con la rete del raddoppio nella ripresa e in sala stampa, dove ha colto l'occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa in merito alla fine della sua prima esperienza barese. A coronare una supremazia schiacciante il tris firmato da Neglia, tra i migliori in questo vincente e convincente inizio di campionato.
Ampiamente promosso, quindi, il Bari in questa versione interna. Fra le due gare di campionato la parentesi sfortunata contro il Bitonto, costata l'eliminazione dalla Coppa Italia Serie D. Una partita a sé, condizionata da un turn over massiccio, figlio della sacrosanta curiosità di Cornacchini nel vedere all'opera altri effettivi della sua rosa. Un esperimento fallito che, però, non intacca i giudizi su questo incipit di stagione che lascia intravedere scenari più che promettenti. Fra le varie indicazioni positive giunte dalla vittoria contro la Cittanovese ci sono quelle relative alle turnazioni "moderate" proposte dal mister. Le staffette fra D'Ignazio e Nannini nel ruolo di terzino sinistro e fra Piovanello e Langella in mezzo al campo e sulla fascia sinistra probabilmente ci accompagneranno per tutto il campionato. La crescita di Bollino, da una parte, può permettere a Floriano di non forzare le tappe dopo l'infortunio in Coppa, dall'altra garantisce a Cornacchini una soluzione tattica diversa dal 433, grazie alla sua capacità di giocare con egual profitto da ala e da trequartista, con Neglia in appoggio alla prima punta Simeri.
Insomma, due vittorie su due che fanno il paio con il successo esterno di Messina alla prima giornata, in condizioni di gioco molto simili a quelle del San Nicola. Nove punti, primo posto in solitaria, dieci goal fatti, uno subito e vele gonfiate dal vento: «Bilancio molto positivo», ha detto Luigi De Laurentiis commentando l'avvio della sua SSC Bari. Occhio, però, a credere che sia tutto oro quel che luccica sotto il sole. Adesso per il Bari è tempo di tornare in trasferta: domenica a testare le ambizioni dei galletti ci sarà l'Igea Virtus, squadra ferita dopo la sconfitta-beffa in casa della Palmese. Una sfida che, guardando i freddi numeri e i valori tecnici sulla carta, sembrerebbe senza storia. C'è, però, da prendere le misure a una realtà sconosciuta per tutti. Alla garra che hanno dimostrato le avversarie del Bari al San Nicola (tutte correttissime, c'è da sottolinearlo) vanno aggiunte alcune difficoltà di tipo logistico-ambientale: «L'ostacolo saranno i campi più stretti», hanno ripetuto in coro Cornacchini e Di Cesare nel post-gara, col mister che ha sottolineato il bisogno di migliore in fase di gestione della palla. Ecco, quindi, che questa sfida a Barcellona Pozzo di Gotto assume contorni interessanti e didascalici per questo Bari, atteso da un nuovo esame lontano dalle mura amiche del San Nicola.