Questione stadio, FC Bari attacca: «Estranei a speculazioni politiche»

La società risponde a Di Paola e Melini: «Nessun debito tributario»

martedì 3 ottobre 2017 15.41
A cura di Riccardo Resta
E' ancora bufera attorno allo stadio San Nicola di Bari, da anni al centro di un odioso scarica barile tra le società che si sono avvicendate alla guida della squadra, il Comune di Bari e le forze politiche d'opposizione, che spesso hanno utilizzato l'ormai ex "astronave" di Renzo Piano come strumento privilegiato per screditare la fazione avversaria.

Ultimi, ma solo in ordine di tempo, i consiglieri comunali di centro-destra Domenico Di Paola e Irma Melini, che hanno accusato la FC Bari di avere con il Comune debiti tributari per diversi milioni di Euro e hanno "invitato" Decaro e la sua squadra di governo a rivedere la posizione del club di Giancaspro in vista della concessione quinquennale in gestione dell'impianto. Nel bando, infatti, si specifica che potranno accedere alla gara soltanto soggetti che si occupano di gestione di infrastrutture sportive da almeno tre anni e che fatturino oltre un milione di Euro all'anno. Tutto lascia intendere, quindi, che sarà proprio la FC Bari 1908 ad aggiudicarsi la gara, dal momento che nessun altro potenziale concorrente risponde ai requisiti predetti.

Il timore di Melini e Di Paola, dunque, è che si trovi un'ennesima soluzione tampone, che preveda la concessione temporanea dello stadio al Bari Calcio a titolo gratuito. Un'ipotesi che la consigliera vorrebbe scongiurare con tutte le sue forze, tant'è che negli scorsi giorni si è resa artefice di una vera e propria irruzione negli uffici del Bari in via Torrebella per sottolineare, con metodologie in verità piuttosto irrituali, delle presunte mancanze della società di calcio cittadina nella manutenzione dell'impianto.

La risposta del Bari è arrivata in giornata con un duro comunicato in cui la società ribadisce che «non hanno alcun fondamento le affermazioni secondo cui la società avrebbe accumulato pretesi debiti tributari per importi letteralmente inventati» e precisa, inoltre, di aver «ricevuto soltanto un avviso di accertamento della Tassa rifiuti relativa all'anno 2014, dagli uffici comunali determinata in 105.972 euro, cui si sono aggiunti sanzioni pari al 200% e interessi in relazione alla mancata presentazione della dichiarazione da parte del precedente legale rappresentante entro il 31 marzo 2015», come si legge nella nota.

Dalla società di Giancaspro assicurano che allo stato attuale delle cose «non esiste alcun debito tributario che possa definirsi tale» e addirittura rincarano la dose, minacciando di adire alle vie legali qualora i due interessati non dovessero correggere il tiro, rettificando le dichiarazioni secondo cui la «FC Bari 1908 Spa non pagherebbe le tasse e sarebbe per tale motivo un soggetto non affidabile nel rapporto negoziale con il Comune di Bari». In caso contrario il Bari Calcio si dichiara pronto a «tutelare i propri diritti in ogni sede competente».

E, come se non bastasse, il clima si surriscalda ancor di più quando si parla di concessione gratuita dello stadio, cosa che da via Torrebella fanno in fretta a smentire: «La società - si legge più avanti -, a seguito dell'instaurazione del rapporto di concessione in data 9 agosto 2014, è stata finora costretta a sostenere esborsi di gran lunga superiori a qualunque eventuale canone annuale, da rapportarsi alle condizioni già gravemente degradate in cui le venne consegnato l'impianto, soltanto per l'espletamento dell'attività di manutenzione ordinaria. Tale situazione è perfettamente nota agli uffici comunali, da cui sono pervenute le stime preventive di ogni spesa annuale e i quali hanno poi svolto la successiva verifica delle documentate relazioni della società».

Infondate sarebbero, inoltre, anche le accuse rivolte al club biancorosso in merito alla mancata osservanza dei doveri manutentivi dell'impianto, dato che è «nota agli uffici comunali competenti la circostanza che FC Bari 1908 Spa, in regolare osservanza delle previsioni della convenzione vigente, ha dovuto dare corso a numerosi interventi urgenti di manutenzione straordinaria e persino ad attività di competenza esclusiva dell'Ente pubblico proprietario del bene, come ad esempio l'esecuzione dei lavori di adeguamento dell'impianto di videosorveglianza e la cura di tutti gli adempimenti necessari per il conseguimento del nuovo certificato decennale di idoneità statica, maturando rilevanti crediti restitutori nei confronti del Comune di Bari».

Da ultimo, la società di Giancaspro specifica di non volersi in alcun modo sottrarre dal suo ruolo nei progetti futuri per lo stadio, sottolineando di non gradire che la posizione del club finisca al centro di speculazioni politiche che poco hanno a ché vedere con la salute del maestoso impianto cittadino e con le sorti della squadra che vi dimora. «FC Bari 1908 Spa ribadisce infine la propria intenzione di dare corso alle iniziative già attivate in relazione al futuro dello Stadio San Nicola, con l'auspicio di non essere più coinvolta indebitamente nelle spiacevoli strumentalizzazioni di tali vicende, la cui rilevanza mediatica viene utilizzata per meri intenti personali, nell'ambito di una distorta concezione del regolare dibattito politico, nel disperato tentativo di acquisire consensi elettorali», si legge in conclusione, almeno fino alla prossima gazzarra.