Radunovic: «A Bari per riconquistare la serie A»
Prima conferenza stampa del portiete serbo
martedì 13 agosto 2024
14.02
«A Bari per giocare con continuità fino al 9 maggio oppure oltre. Con questa maglia voglio riconquistare la serie A, penso di meritarmela».
È netta la posizione di Boris Radunovic, il 30enne serbo portiere dei biancorossi, arrivato in prestito dal Cagliari, dove la scorsa stagione ha avuto qualche problema con Ranieri ed il suo staff: «A Cagliari sono arrivato quando era Cragno primo portiere, poi pian piano ho conquistato fiducia ed ho fatto una grande stagione in B, lo scorso anno invece non ho avuto continuità», ha spiegato l'estremo difensore.
Radunovic ha raccontato anche i retroscena della trattativa con Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare: «È stata una trattativa complicata, volevo prima sistemare il contratto con loro (il Cagliari), capendo i loro obiettivi e cosa volevano da me. E poi volevo una squadra che mi facesse giocare con continuità. Ho avuto richieste anche dall'estero, ma Bari è una piazza che mi stimola. Ricordo i 60mila della finale playoff ed una piazza così non può stare in B. Ricordo quando giocammo, era una bolgia. Dal mio arrivo ho respirato subito in città l'attesa per questa squadra. Speriamo di far bene».
Quindi il Bari può giocare per la serie A? Radunovic ne è convinto: «Abbiamo un bel gruppo, mi sono trovato subito bene - ha spiegato - ed in allenamento il pallone "gira bene", abbiamo gente di qualità. Sì, ci sono sei sette squadre che possono andare in A e secondo me noi siamo tra quelle».
E se gli si chiede dei rapporti con i compagni non ha dubbi: «Parlo molto con la difesa per cercare di guidare l'azione da dietro, è una mia caratteristica e credo rientri nel mio ruolo. Mi sono trovato subito benissimo. Mi piace parlare con loro per evitare problemi e mi piace vedere come giochiamo, partendo da dietro. Con Ranieri non era possibile».
Infine un passaggio sull'errore di Cremona che poteva costar caro: «Ero arrivato al limite dell'area di rigore e volevo giocarla coi piedi, non potevo tenerla in mano - ha raccontato incalzato da una nostra domanda -. Purtroppo non mi sono accorto del loro attaccante e poteva costarci caro. Succede, ma spero di non ripetere più quell'errore».
È netta la posizione di Boris Radunovic, il 30enne serbo portiere dei biancorossi, arrivato in prestito dal Cagliari, dove la scorsa stagione ha avuto qualche problema con Ranieri ed il suo staff: «A Cagliari sono arrivato quando era Cragno primo portiere, poi pian piano ho conquistato fiducia ed ho fatto una grande stagione in B, lo scorso anno invece non ho avuto continuità», ha spiegato l'estremo difensore.
Radunovic ha raccontato anche i retroscena della trattativa con Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare: «È stata una trattativa complicata, volevo prima sistemare il contratto con loro (il Cagliari), capendo i loro obiettivi e cosa volevano da me. E poi volevo una squadra che mi facesse giocare con continuità. Ho avuto richieste anche dall'estero, ma Bari è una piazza che mi stimola. Ricordo i 60mila della finale playoff ed una piazza così non può stare in B. Ricordo quando giocammo, era una bolgia. Dal mio arrivo ho respirato subito in città l'attesa per questa squadra. Speriamo di far bene».
Quindi il Bari può giocare per la serie A? Radunovic ne è convinto: «Abbiamo un bel gruppo, mi sono trovato subito bene - ha spiegato - ed in allenamento il pallone "gira bene", abbiamo gente di qualità. Sì, ci sono sei sette squadre che possono andare in A e secondo me noi siamo tra quelle».
E se gli si chiede dei rapporti con i compagni non ha dubbi: «Parlo molto con la difesa per cercare di guidare l'azione da dietro, è una mia caratteristica e credo rientri nel mio ruolo. Mi sono trovato subito benissimo. Mi piace parlare con loro per evitare problemi e mi piace vedere come giochiamo, partendo da dietro. Con Ranieri non era possibile».
Infine un passaggio sull'errore di Cremona che poteva costar caro: «Ero arrivato al limite dell'area di rigore e volevo giocarla coi piedi, non potevo tenerla in mano - ha raccontato incalzato da una nostra domanda -. Purtroppo non mi sono accorto del loro attaccante e poteva costarci caro. Succede, ma spero di non ripetere più quell'errore».