Roberta Vinci madrina della Nicolaus Cup: «Orgogliosa di essere pugliese»
La campionessa: «Quella semifinale con Serena, grandi emozioni. Vita dopo il ritiro? Alla grande»
martedì 4 dicembre 2018
10.09
La prima edizione della Nicolaus Cup, manifestazione internazionale di tennis under 12 che si svolgerà a Bari fino a sabato 8 dicembre, ha una madrina d'eccezione. La super campionessa Roberta Vinci ha tenuto ieri a battesimo le giovani promesse della racchetta, andando a visitare i campi della New Tennis Country Academy di Bari dove sono già in corso le prime sfide del main-draw.
«Un bellissimo evento - ci dice Roberta Vinci a margine della conferenza stampa tenutasi in Fiera. Sono contenta di poter essere la madrina di questa prima edizione della Nicolaus Cup: a Bari si sfideranno i migliori under 12 di tutto il mondo».
Roberta Vinci, tarantina di nascita, e Flavia Pennetta, brindisina: loro sono la massima espressione della Puglia tennistica nel mondo. Le due campionesse hanno saputo fare da locomotiva per tutto un movimento regionale, che ha espresso quest'anno Angiulli Bari in semifinale scudetto, persa contro il TC Parioli di Thomas Fabbiano, anche lui pugliese (di Grottaglie). «Io e Flavia siamo state due giocatrici molto forti, due icone del tennis pugliese - continua Roberta Vinci. Però non siamo le sole: c'è una grande squadra di Serie A1 come Angiulli Bari e c'è Thomas Fabbiano, anche lui tarantino, che è un giocatore che può dare ancora tantissimo al tennis italiano. Una cosa bella; io sono orgogliosa di essere pugliese».
Tante soddisfazioni nella carriera di Roberta Vinci, unica giocatrice italiana a vincere almeno un torneo di singolare su tutte le superfici di gioco ed ex numero 7 della classifica WTA. Vertice di un'avventura sportiva ricca di gioie la semifinale allo US Open 2015, quando Robertina riuscì a battere la padrona di casa Serena Williams, probabilmente la più forte tennista di sempre. Una vittoria che la portò a giocare a New York una finale tutta italiana e pugliese con Flavia Pennetta, che vinse quell'incontro memorabile. «Quella semifinale è sicuramente il ricordo più bello della mia carriera - racconta Roberta Vinci. Una vittoria inaspettata contro la numero 1 del mondo, a New York, in una semifinale Slam. È stata una gioia irripetibile, sensazioni difficili anche da spiegare».
Grandi soddisfazioni Roberta Vinci se l'è guadagnate anche nella sua carriera da doppista. In coppia con Sara Errani la tarantina ha inanellato il Carreer Grand Slam, vincendo tutti i quattro tornei major (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon, Us Open), a Melbourne addirittura due volte. «Abbiamo vinto tanto io e Sara, per tre anni consecutivi siamo state numero 1 del mondo - ricorda Roberta. Abbiamo conquistato tutti gli Slam: ho avuto una carriera splendida e per fortuna sono stata capace di vincere in singolo, in doppio e anche a squadre».
A maggio 2018 il ritiro dal tennis, dopo la passerella al Foro Italico per gli Internazionali d'Italia. «La vita dopo il tennis va bene. Ho smesso da qualche mese e sto bene: sono contenta, nessun ripensamento», conclude Roberta Vinci.
«Un bellissimo evento - ci dice Roberta Vinci a margine della conferenza stampa tenutasi in Fiera. Sono contenta di poter essere la madrina di questa prima edizione della Nicolaus Cup: a Bari si sfideranno i migliori under 12 di tutto il mondo».
Roberta Vinci, tarantina di nascita, e Flavia Pennetta, brindisina: loro sono la massima espressione della Puglia tennistica nel mondo. Le due campionesse hanno saputo fare da locomotiva per tutto un movimento regionale, che ha espresso quest'anno Angiulli Bari in semifinale scudetto, persa contro il TC Parioli di Thomas Fabbiano, anche lui pugliese (di Grottaglie). «Io e Flavia siamo state due giocatrici molto forti, due icone del tennis pugliese - continua Roberta Vinci. Però non siamo le sole: c'è una grande squadra di Serie A1 come Angiulli Bari e c'è Thomas Fabbiano, anche lui tarantino, che è un giocatore che può dare ancora tantissimo al tennis italiano. Una cosa bella; io sono orgogliosa di essere pugliese».
Tante soddisfazioni nella carriera di Roberta Vinci, unica giocatrice italiana a vincere almeno un torneo di singolare su tutte le superfici di gioco ed ex numero 7 della classifica WTA. Vertice di un'avventura sportiva ricca di gioie la semifinale allo US Open 2015, quando Robertina riuscì a battere la padrona di casa Serena Williams, probabilmente la più forte tennista di sempre. Una vittoria che la portò a giocare a New York una finale tutta italiana e pugliese con Flavia Pennetta, che vinse quell'incontro memorabile. «Quella semifinale è sicuramente il ricordo più bello della mia carriera - racconta Roberta Vinci. Una vittoria inaspettata contro la numero 1 del mondo, a New York, in una semifinale Slam. È stata una gioia irripetibile, sensazioni difficili anche da spiegare».
Grandi soddisfazioni Roberta Vinci se l'è guadagnate anche nella sua carriera da doppista. In coppia con Sara Errani la tarantina ha inanellato il Carreer Grand Slam, vincendo tutti i quattro tornei major (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon, Us Open), a Melbourne addirittura due volte. «Abbiamo vinto tanto io e Sara, per tre anni consecutivi siamo state numero 1 del mondo - ricorda Roberta. Abbiamo conquistato tutti gli Slam: ho avuto una carriera splendida e per fortuna sono stata capace di vincere in singolo, in doppio e anche a squadre».
A maggio 2018 il ritiro dal tennis, dopo la passerella al Foro Italico per gli Internazionali d'Italia. «La vita dopo il tennis va bene. Ho smesso da qualche mese e sto bene: sono contenta, nessun ripensamento», conclude Roberta Vinci.