Settore giovanile FC Bari, Gatti: «Nostro obiettivo portare benefici alla società»
Delvecchio: «Per lavorare con i giovani ci vuole entusiasmo»
mercoledì 4 ottobre 2017
16.39
«Il processo di avvicinamento tra prima squadra e Primavera è iniziato già dall'anno scorso con il diesse Sogliano, e da quest'anno l'attività si è intensificata e tra tutti noi c'è un grande scambio di informazioni e conoscenze». Esordisce così Fabio Gatti, che presenta insieme a Gennaro Delvecchio l'organigramma del settore giovanile della FC Bari 1908, nella doppia veste di braccio destro di Sogliano e di supervisore della Primavera.
«Per una società il settore giovanile è una delle cose più importanti – continua Gatti. La società ci ha dato un budget che ovviamente non è paragonabile a quello di altre società. Noi stiamo cercando di colmare i limiti economici con i valori morali dello staff che abbiamo selezionato, consapevoli del fatto che il nostro primo obiettivo non sono i risultati ma è la crescita dei ragazzi così che possano portare benefici alla società, tanto con l'ingresso in prima squadra quanto con una futura cessione».
Parla chiaro Fabio Gatti, senza i giri di parole consueti quando si ragiona di giovani calciatori: «Il nostro è un progetto a lungo termine; Bari ha un passato glorioso in materia di giovani calciatori, ma è chiaro che al momento non possiamo competere con società come Juve o Atalanta. Torneremo su quei livelli magari tra qualche anno. Al momento è importantissimo costruire qui una rete, affinché squadre come Juve o Atalanta non vengano in Puglia a sottrarre giocatori giovani che dovrebbero stare nel Bari e che non sono stati ancora contrattualizzati».
Uno dei fenomeni più diffusi negli ultimi anni tra le varie squadre giovanili biancorosse, infatti, è l'esodo di calciatori in erba verso le società del Nord. Gatti, però, non ne fa una tragedia, spiegando con la consueta chiarezza che «Tra i benefici di cui parlavo c'è anche la possibilità di incassare con le cessioni dei soldi che la società può reinvestire in altri campi. Fortunatamente in Italia succede molto di meno che una società si accordi con un calciatore minorenne prima della firma del vincolo, ma se succede non ci si può far niente».
In conclusione, uno sguardo alla situazione attuale della Primavera, in rapporto con il Bari dei grandi: «La condivisione è importante – precisa Gatti: Sogliano sa tutto della Primavera e del Settore Giovanile. Grosso conosce altrettanto bene la nostra realtà è sa che ci sono dei giocatori che gli possono essere utili, anche se non facci nomi. Ripeto, per noi i risultati contano meno della crescita dei ragazzi, cui puntiamo a offrire dei servizi di altissima qualità. La scelta di un allenatore esperto come De Angelis di venire a Bari e rifiutare la Serie C lo conferma. Il Viareggio? Sarebbe importante tornarci, ma dobbiamo prima assicurarci di essere preprarati».
Altrettanto importante, però, è il ruolo di Gennaro Delvecchio, che smessi gli scarpini da calciatore, da quest'anno ha indossato il doppio petto tipico del dirigente, con un occhio vigile sulla crescita dei ragazzi sotto la Primavera. «Ho accettato questo incarico con grande entusiasmo; qui ho finito la mia carriera agonistica davanti a tantissime persone e voglio rimettermi in gioco con questo nuovo ruolo. La Primavera è una realtà comunque piuttosto vicina alla prima squadra, ma nelle categorie giovanili inferiori è veramente tutto un altro mondo; bisogna sapersi adattare e farlo con grande motivazione, perché parlare ai giovani ragazzi è importante ma lo è ancor di più saper ascoltare i loro problemi», racconta Delvecchio per la prima volta davanti ai microfoni non da giocatore.
A lui il compito di far crescere i giovanissimi e di coordinare le attività dei settori giovanili che andranno a confluire nella Primavera. Compito non facile, vista la situazione economica del Club, che sta cercando di investire in nuove strutture d'allenamento per i giovani biancorossi. Delvecchio, però, non si butta giù e anzi rilancia: «Stiamo cercando di colmare le lacune economiche con l'entusiasmo, aspetto fondamentale quando si lavora con i giovani calciatori, e soprattutto concentrandoci sull'aspetto morale, altro elemento determinante per le squadre giovanili. Da buon pugliese so quanto il territorio può offrire in termini di giovani calciatori, e con Gatti e Sogliano stiamo lavorando per infittire la nostra rete».
Lo staff che comanda l'ex centrocampista barlettano è di prim'ordine, a cominciare da Longo, allenatore dell'Under 17, proseguendo con De Luca (Under 16) e Andrisani (Under 15): «Longo e De Luca hanno accettato il lavoro ancor prima di conoscere la categoria a cui li avremmo assegnati. Significa che Bari è una piazza ambita e questo ci inorgoglisce: abbiamo preso due top allenatori per la nostra dimensione. Su Andrisani, invece, abbiamo preso un po' di tempo per valutare bene, ma dopo tanti colloqui abbiamo visto io e Fabio (Gatti, NdR) che nei suoi occhi c'era quella luce e quell'entusiasmo che ci ha convinti a puntare su di lui ancora. Alla guida dei Giovanissimi Regionali, invece, ci siamo affidati ancora una volta a Giorgio De Trizio, una garanzia per tutto il popolo barese», conclude Delvecchio.
«Per una società il settore giovanile è una delle cose più importanti – continua Gatti. La società ci ha dato un budget che ovviamente non è paragonabile a quello di altre società. Noi stiamo cercando di colmare i limiti economici con i valori morali dello staff che abbiamo selezionato, consapevoli del fatto che il nostro primo obiettivo non sono i risultati ma è la crescita dei ragazzi così che possano portare benefici alla società, tanto con l'ingresso in prima squadra quanto con una futura cessione».
Parla chiaro Fabio Gatti, senza i giri di parole consueti quando si ragiona di giovani calciatori: «Il nostro è un progetto a lungo termine; Bari ha un passato glorioso in materia di giovani calciatori, ma è chiaro che al momento non possiamo competere con società come Juve o Atalanta. Torneremo su quei livelli magari tra qualche anno. Al momento è importantissimo costruire qui una rete, affinché squadre come Juve o Atalanta non vengano in Puglia a sottrarre giocatori giovani che dovrebbero stare nel Bari e che non sono stati ancora contrattualizzati».
Uno dei fenomeni più diffusi negli ultimi anni tra le varie squadre giovanili biancorosse, infatti, è l'esodo di calciatori in erba verso le società del Nord. Gatti, però, non ne fa una tragedia, spiegando con la consueta chiarezza che «Tra i benefici di cui parlavo c'è anche la possibilità di incassare con le cessioni dei soldi che la società può reinvestire in altri campi. Fortunatamente in Italia succede molto di meno che una società si accordi con un calciatore minorenne prima della firma del vincolo, ma se succede non ci si può far niente».
In conclusione, uno sguardo alla situazione attuale della Primavera, in rapporto con il Bari dei grandi: «La condivisione è importante – precisa Gatti: Sogliano sa tutto della Primavera e del Settore Giovanile. Grosso conosce altrettanto bene la nostra realtà è sa che ci sono dei giocatori che gli possono essere utili, anche se non facci nomi. Ripeto, per noi i risultati contano meno della crescita dei ragazzi, cui puntiamo a offrire dei servizi di altissima qualità. La scelta di un allenatore esperto come De Angelis di venire a Bari e rifiutare la Serie C lo conferma. Il Viareggio? Sarebbe importante tornarci, ma dobbiamo prima assicurarci di essere preprarati».
Altrettanto importante, però, è il ruolo di Gennaro Delvecchio, che smessi gli scarpini da calciatore, da quest'anno ha indossato il doppio petto tipico del dirigente, con un occhio vigile sulla crescita dei ragazzi sotto la Primavera. «Ho accettato questo incarico con grande entusiasmo; qui ho finito la mia carriera agonistica davanti a tantissime persone e voglio rimettermi in gioco con questo nuovo ruolo. La Primavera è una realtà comunque piuttosto vicina alla prima squadra, ma nelle categorie giovanili inferiori è veramente tutto un altro mondo; bisogna sapersi adattare e farlo con grande motivazione, perché parlare ai giovani ragazzi è importante ma lo è ancor di più saper ascoltare i loro problemi», racconta Delvecchio per la prima volta davanti ai microfoni non da giocatore.
A lui il compito di far crescere i giovanissimi e di coordinare le attività dei settori giovanili che andranno a confluire nella Primavera. Compito non facile, vista la situazione economica del Club, che sta cercando di investire in nuove strutture d'allenamento per i giovani biancorossi. Delvecchio, però, non si butta giù e anzi rilancia: «Stiamo cercando di colmare le lacune economiche con l'entusiasmo, aspetto fondamentale quando si lavora con i giovani calciatori, e soprattutto concentrandoci sull'aspetto morale, altro elemento determinante per le squadre giovanili. Da buon pugliese so quanto il territorio può offrire in termini di giovani calciatori, e con Gatti e Sogliano stiamo lavorando per infittire la nostra rete».
Lo staff che comanda l'ex centrocampista barlettano è di prim'ordine, a cominciare da Longo, allenatore dell'Under 17, proseguendo con De Luca (Under 16) e Andrisani (Under 15): «Longo e De Luca hanno accettato il lavoro ancor prima di conoscere la categoria a cui li avremmo assegnati. Significa che Bari è una piazza ambita e questo ci inorgoglisce: abbiamo preso due top allenatori per la nostra dimensione. Su Andrisani, invece, abbiamo preso un po' di tempo per valutare bene, ma dopo tanti colloqui abbiamo visto io e Fabio (Gatti, NdR) che nei suoi occhi c'era quella luce e quell'entusiasmo che ci ha convinti a puntare su di lui ancora. Alla guida dei Giovanissimi Regionali, invece, ci siamo affidati ancora una volta a Giorgio De Trizio, una garanzia per tutto il popolo barese», conclude Delvecchio.