SSC Bari, ecco Polito: «Deciderò con la mia testa. Allenatore? Ho già in mente un candidato»
Il nuovo diesse: «Con Auteri non ho bisogno di parlare, il tecnico sarà giovane e motivato. Serve trovare dei leader, qui ci vogliono attributi»
sabato 12 giugno 2021
13.53
«Avremo tanto da fare, sappiamo quello a cui andiamo incontro. Il popolo biancorosso è deluso, ma non ci spaventa: anche il presidente ha una carica esagerata, è un passionale». Sono le prime parole di Ciro Polito da nuovo direttore sportivo della SSC Bari. Il 43enne ex portiere si è presentato questa mattina in conferenza stampa, a meno di 48 ore dall'annuncio ufficiale.
Affiancato dal presidente Luigi De Laurentiis, il diesse biancorosso ha detto: «Siamo gente che vuole ottenere e siamo abituati a prenderci le responsabilità, per portare quello che è mancato al Bari. Sperando che con impegno, capacità e un team preparato riusciremo a portare Bari dove merita. Mi presento per quello che sono: un direttore sportivo che vive di calcio. Lavorerò e cercherò di creare un senso di appartenenza e la voglia di lottare. Non ci sono alibi, c'è solo un obiettivo: vincere».
Primo nodo da sciogliere sarà quello dell'allenatore, dopo la conferma della rottura con Auteri: «Il tecnico deve essere giovane e sul nostro livello, deve avere fame e idee, una struttura di gioco consolidata e che abbia voglia di mettersi a disposizione di questa piazza. Nella mia testa c'è già un candidato, speriamo a stretto giro di dare l'ufficialità. Io sono indipendente, la proprietà potrà usufruire della forza del Napoli ma sarà la mia testa a decidere. Con Auteri non mi interessa parlare, non c'è nessun confronto».
Per Polito si prospetta un duro lavoro di ricostruzione della rosa, partendo da una valutazione di ciò che è già a disposizione: «Se uno non sposa la causa si fa da parte – afferma perentorio il diesse. Io non sono per distruggere le società, ci sono dei contratti da rispettare e cercheremo in tutti i modi o di far rientrare la cosa o trovare un'alternativa. Se il contratto è oneroso il giocatore ancora di più si deve mettere a disposizione. La C non mi spaventa, questa è una sfida ardua e sono pronto a lottare contro tutto e tutti, compresi i giocatori qualora non stessero alle direttive. C'è un po' di tempo, il mercato è lungo e dispendioso; chiedo tanta pazienza, non sarà facile costruire subito la squadra. Ci sono 28 giocatori, so il lavoro che c'è da fare: costruiremo un Bari all'altezza».
Da Ascoli, ultima piazza dove ha lavorato Polito prima di Bari, si fanno già i primi nomi di mercato, ma il neo diesse glissa: «Brosco e Pucino hanno un mercato importante in B, mi farebbe piacere abbracciarli di nuovo ma per ora cercheremo di sfoltire la rosa e innestare giocatori funzionali. Per ora non ci sono trattative in corso. Con Di Cesare affronteremo il discorso, c'è da creare un gruppo con la mentalità della società. Io affronterò il discorso con tutti, uno alla volta; anche con Antenucci. Poi con l'allenatore tireremo una linea. Dieci anni fa negli spogliatoi c'erano 7/8 ragazzi di spiccata personalità, oggi il leader vero è diventato una mosca bianca. Cercheremo di trovare anche noi qualche leader».
Insomma, quello di Polito è l'identikit di un direttore sportivo "verace" e motivato: «Non sarà un anno di transizione, conosciamo le nostre responsabilità e abbiamo l'obbligo di portare Bari in B – dice il nuovo dirigente. C'è una base importante, su cui innestare giocatori funzionali al mister. Serve avere fame, ora conta stare zitti e lavorare. Quando si viene a giocare a Bari o in altre piazze con un seguito importante bisogna avere gli attributi. Cercheremo di scegliere calciatori che ci possano stare e far capire a chi c'è dov'è. I social dovrebbero essere usati poco o niente; le critiche vanno accettate, il calcio va giocato e bisogna essere sfrontati. Io sono pronto, i giocatori diventeranno sempre i "miei giocatori". Li tutelerò e gli starò vicino per portare soddisfazione.
Sui prodotti del settore giovanile e sul bisogno di un po' di "baresità" nel Bari, Polito aggiunge: «Mercurio e Mane? Ho ottime referenze, sono due giovani e non gli va data pressione. Li valuteremo per farli crescere. Se c'è qualche calciatore barese utile al Bari ben venga, ma non si può formare così una squadra. Direttore e allenatore devono dare gli input, poi si costruisce giorno per giorno. Io ho sempre dato forza ai gruppi, se non costruisci mentalità vincente e fame non si va da nessuna parte. In C e B si vince con il gruppo».
In conclusione, qualche riflessione sull'importanza di questa avventura in biancorosso per la sua carriera: «Il Bari l'ho incontrato diverse volte, una volta ho parato un rigore al San Nicola in una partita che vincemmo 1-2 con il Pescara – ricorda Polito. La sfida personale è come quella della società; sono stati anni strani, due anni fa è stata persa una finale e l'anno scorso non c'è stato il tifo. Quest'anno speriamo di poter pian piano riempire tutti i posti a disposizione per creare empatia fra squadra e città e riportare il Bari in serie B. Il mio difetto è l'impulsività, ma mi piace l'impatto con la gente. Metterò massimo impegno, farò parlare il campo e la gente che mi giudica».
Affiancato dal presidente Luigi De Laurentiis, il diesse biancorosso ha detto: «Siamo gente che vuole ottenere e siamo abituati a prenderci le responsabilità, per portare quello che è mancato al Bari. Sperando che con impegno, capacità e un team preparato riusciremo a portare Bari dove merita. Mi presento per quello che sono: un direttore sportivo che vive di calcio. Lavorerò e cercherò di creare un senso di appartenenza e la voglia di lottare. Non ci sono alibi, c'è solo un obiettivo: vincere».
Primo nodo da sciogliere sarà quello dell'allenatore, dopo la conferma della rottura con Auteri: «Il tecnico deve essere giovane e sul nostro livello, deve avere fame e idee, una struttura di gioco consolidata e che abbia voglia di mettersi a disposizione di questa piazza. Nella mia testa c'è già un candidato, speriamo a stretto giro di dare l'ufficialità. Io sono indipendente, la proprietà potrà usufruire della forza del Napoli ma sarà la mia testa a decidere. Con Auteri non mi interessa parlare, non c'è nessun confronto».
Per Polito si prospetta un duro lavoro di ricostruzione della rosa, partendo da una valutazione di ciò che è già a disposizione: «Se uno non sposa la causa si fa da parte – afferma perentorio il diesse. Io non sono per distruggere le società, ci sono dei contratti da rispettare e cercheremo in tutti i modi o di far rientrare la cosa o trovare un'alternativa. Se il contratto è oneroso il giocatore ancora di più si deve mettere a disposizione. La C non mi spaventa, questa è una sfida ardua e sono pronto a lottare contro tutto e tutti, compresi i giocatori qualora non stessero alle direttive. C'è un po' di tempo, il mercato è lungo e dispendioso; chiedo tanta pazienza, non sarà facile costruire subito la squadra. Ci sono 28 giocatori, so il lavoro che c'è da fare: costruiremo un Bari all'altezza».
Da Ascoli, ultima piazza dove ha lavorato Polito prima di Bari, si fanno già i primi nomi di mercato, ma il neo diesse glissa: «Brosco e Pucino hanno un mercato importante in B, mi farebbe piacere abbracciarli di nuovo ma per ora cercheremo di sfoltire la rosa e innestare giocatori funzionali. Per ora non ci sono trattative in corso. Con Di Cesare affronteremo il discorso, c'è da creare un gruppo con la mentalità della società. Io affronterò il discorso con tutti, uno alla volta; anche con Antenucci. Poi con l'allenatore tireremo una linea. Dieci anni fa negli spogliatoi c'erano 7/8 ragazzi di spiccata personalità, oggi il leader vero è diventato una mosca bianca. Cercheremo di trovare anche noi qualche leader».
Insomma, quello di Polito è l'identikit di un direttore sportivo "verace" e motivato: «Non sarà un anno di transizione, conosciamo le nostre responsabilità e abbiamo l'obbligo di portare Bari in B – dice il nuovo dirigente. C'è una base importante, su cui innestare giocatori funzionali al mister. Serve avere fame, ora conta stare zitti e lavorare. Quando si viene a giocare a Bari o in altre piazze con un seguito importante bisogna avere gli attributi. Cercheremo di scegliere calciatori che ci possano stare e far capire a chi c'è dov'è. I social dovrebbero essere usati poco o niente; le critiche vanno accettate, il calcio va giocato e bisogna essere sfrontati. Io sono pronto, i giocatori diventeranno sempre i "miei giocatori". Li tutelerò e gli starò vicino per portare soddisfazione.
Sui prodotti del settore giovanile e sul bisogno di un po' di "baresità" nel Bari, Polito aggiunge: «Mercurio e Mane? Ho ottime referenze, sono due giovani e non gli va data pressione. Li valuteremo per farli crescere. Se c'è qualche calciatore barese utile al Bari ben venga, ma non si può formare così una squadra. Direttore e allenatore devono dare gli input, poi si costruisce giorno per giorno. Io ho sempre dato forza ai gruppi, se non costruisci mentalità vincente e fame non si va da nessuna parte. In C e B si vince con il gruppo».
In conclusione, qualche riflessione sull'importanza di questa avventura in biancorosso per la sua carriera: «Il Bari l'ho incontrato diverse volte, una volta ho parato un rigore al San Nicola in una partita che vincemmo 1-2 con il Pescara – ricorda Polito. La sfida personale è come quella della società; sono stati anni strani, due anni fa è stata persa una finale e l'anno scorso non c'è stato il tifo. Quest'anno speriamo di poter pian piano riempire tutti i posti a disposizione per creare empatia fra squadra e città e riportare il Bari in serie B. Il mio difetto è l'impulsività, ma mi piace l'impatto con la gente. Metterò massimo impegno, farò parlare il campo e la gente che mi giudica».