SSC Bari, ecco Terranova: «Io leader silenzioso. Qui per uscire dalla mia comfort zone»
Il neo difensore si presenta: «Con Polito c’è grande stima. Sogno il San Nicola pieno, vogliamo riportare i tifosi allo stadio»
martedì 7 settembre 2021
15.25
«Per me è stato semplice scegliere Bari. Da Cremona non mi ha cacciato nessuno, venire qui è stata una mia scelta perché non volevo rimanere nella zona di comfort. Ho ricevuto una chiamata dal direttore, a cui ho determinatamente detto sì: mi sento pronto per dire ancora la mia, in un campionato come la C che non ho mai fatto prima. Sono contento e felice di vestire questi colori, che difenderò con impegno e determinazione».
Le parole sono di Emanuele Terranova, nuovo difensore della SSC Bari, che si presenta ufficialmente dopo l'esordio di domenica scorsa con il Monterosi.
«La promozione è una scommessa che voglio vincere con compagni, società e tifosi - dice l'esperto difensore, classe 1987. Vogliamo riportare il pubblico dalla nostra parte, dopo due anni difficili. In questa piazza si mastica calcio vero, e se si fa bene è una cosa positiva per tutti. Sono pronto: insieme riusciremo a raggiungere l'obiettivo».
Terranova si presenta come un «Leader silenzioso», ma che si fa f «Sentire quando c'è bisogno. Con Pucino, Mazzotta e altri compagni c'è un legame fortissimo, e le prime impressioni sul gruppo sono state molto positive. Mi sono sentito a mio agio, in una squadra la cosa principale è essere compatti e remare per lo stesso obiettivo. Il livello della squadra si è alzato, ed è una cosa super positiva che l'allenatore sia in difficoltà nelle scelte».
A portarlo a Bari è stato il direttore Ciro Polito, suo ex compagno di squadra: «Con il diesse Polito siamo stati compagni di squadra a Sassuolo e c'è stima reciproca. Ci siamo scontrati più volte da avversari, e fra noi c'è sempre stato un certo legame. Lo conosco e so che è un diesse bravo; dirà la sua anche quest'anno».
Difensore goleador, Emanuele Terranova, un cecchino infallibile anche dal dischetto. Ma di diventare il rigorista del Bari non ne vuol sentir parlare: «Non è mio interesse calciare i rigori - taglia corto Terranova. Dobbiamo ragionare con il "noi", non come singoli. Ci sono i giocatori giusti per battere i rigori, è gente valida. Il mio interesse è solo riportare Bari dove meritano società e tifosi».
Terranova arriva al Bari dopo aver segnato tre goal in carriera ai biancorossi, la sua "vittima" preferita: «Ho fatto il primo goal al Bari qui al San Nicola, con Lamanna in porta; segnai di rovesciata. Un altro l'ho fatto a Modena con la maglia del Sassuolo, partita che vincemmo 2-1. Ora devo farmi "perdonare" dai miei tifosi. Prima di venire a Bari l'unica cosa a cui ho pensato è vedere lo stadio pieno, magari nelle ultime giornate con il verdetto già deciso. Da quando ho incontrato il Bari mi è sempre piaciuto questo stadio, l'ho visto quasi pieno. Non vedo l'ora che accada anche quest'anno».
Per l'ex Cremonese c'è all'orizzonte un'avventura in una squadra di grande esperienza, con qualche giovane di belle speranze: «Ci sono tanti giocatori d'esperienza, ma nei quattro campionati che ho vinto in carriera c'è sempre stato il giusto mix fra giovani e anziani. Il giocatore d'esperienza dà molto nello spogliatoio, i giovani hanno la "salute" che nel corso del campionato ti può dare una grossa mano. Con il giusto mix ci sono ottime possibilità di arrivare in fondo. Non ho mai giocato in C, ma già da domenica mi sono reso conto di che campionato stiamo parlando. Ci sono squadre non fortissime a livello tecnico, ma che mettono in campo altre componenti; in una partita puoi non trovare il goal e diventa un po' più dura. Pensiamo partita dopo partita, ora alleniamoci bene per il Picerno. Siamo in tanti adesso e ci sono tutte le carte in regola per fare bene».
E sul tecnico, Michele Mignani, aggiunge: «Con il mister mi sono confrontato il giorno stesso del mio arrivo. Mi ha detto le sue idee ed è stata una chiacchierata tranquilla, abbiamo parlato anche di situazioni difensive a cui io non ero abituato. Abbiamo lavorato soprattutto su queste cose semplici. Negli anni ho capito che se non fai bene in settimana, se non ti impegni al massimo e se snobbi la categoria fai solo brutte figure. Per me è sempre stato importante dare il 100% per mettere in difficoltà l'allenatore; lui farà le sue scelte».
In conclusione, Terranova aggiunge: «Sono convinto che per vincere certi campionati bisogna essere consapevoli dei nostri mezzi, ma dopo ogni partita il mister ci fa vedere ciò che abbiamo sbagliato e ciò che abbiamo fatto bene. Ogni giorno per noi deve essere un punto di partenza; qualcosa da migliorare c'è, il direttore ha fatto gli acquisti l'ultimo giorno di mercato. Siamo un cantiere aperto, bisogna migliorarsi ogni giorno per raggiungere ciò che vogliamo a tutti i costi».
Le parole sono di Emanuele Terranova, nuovo difensore della SSC Bari, che si presenta ufficialmente dopo l'esordio di domenica scorsa con il Monterosi.
«La promozione è una scommessa che voglio vincere con compagni, società e tifosi - dice l'esperto difensore, classe 1987. Vogliamo riportare il pubblico dalla nostra parte, dopo due anni difficili. In questa piazza si mastica calcio vero, e se si fa bene è una cosa positiva per tutti. Sono pronto: insieme riusciremo a raggiungere l'obiettivo».
Terranova si presenta come un «Leader silenzioso», ma che si fa f «Sentire quando c'è bisogno. Con Pucino, Mazzotta e altri compagni c'è un legame fortissimo, e le prime impressioni sul gruppo sono state molto positive. Mi sono sentito a mio agio, in una squadra la cosa principale è essere compatti e remare per lo stesso obiettivo. Il livello della squadra si è alzato, ed è una cosa super positiva che l'allenatore sia in difficoltà nelle scelte».
A portarlo a Bari è stato il direttore Ciro Polito, suo ex compagno di squadra: «Con il diesse Polito siamo stati compagni di squadra a Sassuolo e c'è stima reciproca. Ci siamo scontrati più volte da avversari, e fra noi c'è sempre stato un certo legame. Lo conosco e so che è un diesse bravo; dirà la sua anche quest'anno».
Difensore goleador, Emanuele Terranova, un cecchino infallibile anche dal dischetto. Ma di diventare il rigorista del Bari non ne vuol sentir parlare: «Non è mio interesse calciare i rigori - taglia corto Terranova. Dobbiamo ragionare con il "noi", non come singoli. Ci sono i giocatori giusti per battere i rigori, è gente valida. Il mio interesse è solo riportare Bari dove meritano società e tifosi».
Terranova arriva al Bari dopo aver segnato tre goal in carriera ai biancorossi, la sua "vittima" preferita: «Ho fatto il primo goal al Bari qui al San Nicola, con Lamanna in porta; segnai di rovesciata. Un altro l'ho fatto a Modena con la maglia del Sassuolo, partita che vincemmo 2-1. Ora devo farmi "perdonare" dai miei tifosi. Prima di venire a Bari l'unica cosa a cui ho pensato è vedere lo stadio pieno, magari nelle ultime giornate con il verdetto già deciso. Da quando ho incontrato il Bari mi è sempre piaciuto questo stadio, l'ho visto quasi pieno. Non vedo l'ora che accada anche quest'anno».
Per l'ex Cremonese c'è all'orizzonte un'avventura in una squadra di grande esperienza, con qualche giovane di belle speranze: «Ci sono tanti giocatori d'esperienza, ma nei quattro campionati che ho vinto in carriera c'è sempre stato il giusto mix fra giovani e anziani. Il giocatore d'esperienza dà molto nello spogliatoio, i giovani hanno la "salute" che nel corso del campionato ti può dare una grossa mano. Con il giusto mix ci sono ottime possibilità di arrivare in fondo. Non ho mai giocato in C, ma già da domenica mi sono reso conto di che campionato stiamo parlando. Ci sono squadre non fortissime a livello tecnico, ma che mettono in campo altre componenti; in una partita puoi non trovare il goal e diventa un po' più dura. Pensiamo partita dopo partita, ora alleniamoci bene per il Picerno. Siamo in tanti adesso e ci sono tutte le carte in regola per fare bene».
E sul tecnico, Michele Mignani, aggiunge: «Con il mister mi sono confrontato il giorno stesso del mio arrivo. Mi ha detto le sue idee ed è stata una chiacchierata tranquilla, abbiamo parlato anche di situazioni difensive a cui io non ero abituato. Abbiamo lavorato soprattutto su queste cose semplici. Negli anni ho capito che se non fai bene in settimana, se non ti impegni al massimo e se snobbi la categoria fai solo brutte figure. Per me è sempre stato importante dare il 100% per mettere in difficoltà l'allenatore; lui farà le sue scelte».
In conclusione, Terranova aggiunge: «Sono convinto che per vincere certi campionati bisogna essere consapevoli dei nostri mezzi, ma dopo ogni partita il mister ci fa vedere ciò che abbiamo sbagliato e ciò che abbiamo fatto bene. Ogni giorno per noi deve essere un punto di partenza; qualcosa da migliorare c'è, il direttore ha fatto gli acquisti l'ultimo giorno di mercato. Siamo un cantiere aperto, bisogna migliorarsi ogni giorno per raggiungere ciò che vogliamo a tutti i costi».