SSC Bari, il punto di Romairone sul mercato: «Sono soddisfatto. L’esterno? Non ci serviva»
Il diesse smorza le polemiche: «L’obiettivo è battere la Cavese, ciò che ci manca è il pubblico. Fra noi e la Ternana ci sono cinque rigori sbagliati»
martedì 2 febbraio 2021
14.40
«Sono arrivati due giocatori di spessore e un giovane, che non ha fatto vedere da subito le sue capacità. Abbiamo preso un difensore mancino, un esterno tra i più forti della categoria; coinvolgendo 4 o 5 società, 4 o 5 procuratori abbiamo portato a Bari un barese, ex capocannoniere del torneo, un giocatore di spicco, il migliore acquisto nel reparto offensivo». Sono le parole di Giancarlo Romairone, direttore sportivo della SSC Bari, all'indomani della chiusura del mercato.
Una sessione invernale in cui sono arrivati gli esterni Sarzi Puttini e Rolando, oltre all'attaccante Cianci, barese purosangue, a fronte delle cessioni eccellenti di Simeri, Hamlili, D'Orazio e Montalto. Eppure i tifosi non sono rimasti convinti fino in fondo dal mercato del Bari, per buona parte della piazza uscito ridimensionato dalla sessione di gennaio, oltreché dalla incredibile sconfitta con il Teramo e dalle prestazioni altalenanti della squadra nelle ultime giornate. Sul gong del mercato ci si aspettava un altro esterno destro (uno fra Maggio e l'ex Anderson), ma nulla si è mosso: «Con Maggio non c'è mai stata trattativa, nell'altro caso non si è riusciti a quadrare la cosa. C'era disponibilità da parte di tutti, ma purtroppo è sfumata. Qualche colpo ti rimane in canna; sarebbe stata la ciliegina sulla torta ma non una cosa che ci fa perdere di vista il nostro obiettivo. Il Bari non aveva bisogno di un esterno, l'ho cercato perché non mi accontento mai. Nonostante la crisi, la società ha mantenuto investimenti e progettualità; la contrazione se c'è stata è stata uguale a quella degli altri».
Romairone chiarisce ulteriormente: «Sono soddisfatto di questo mercato, la squadra ha due giocatori forti per ruolo. Tutto è migliorabile, non basta mai quello che facciamo. Non guarderemo agli svincolati, siamo coperti. La rosa non è ristretta, prima avevamo due giocatori che sono pian piano scivolati fuori da tutto».
Sul rapporto con mister Auteri e sul budget avuto a disposizione per il mercato, invece, il diesse specifica: «La fiducia della società l'ha espressa il presidente. Con lui ho un rapporto quotidiano, sta all'interno della grande responsabilità che è allenare il Bari. Con lui siamo senza filtri, questa è la cosa più importante. Il mister deciderà come mettere una squadra che può giocare in mille maniere diverse. Ci sono tante armi a disposizione. Sul mercato c'è un budget, che non è diminuito; di conseguenza è stata rispettata la linea guida. Nell'operazione Cianci ho dovuto essere reattivo, mi sono dovuto inventare delle cose per prendere un giocatore forte in attacco. A sinistra in difesa ci gioca il nostro capitano e può giocare Sarzi Puttini, che non dobbiamo giudicare per i due minuti di follia a Teramo».
Sono 11 i punti di distacco dalla Ternana. Che spiegazione si è dato Romairone? «La caccia all'uomo non fa bene. Ci sono dei marziani davanti a noi e non possiamo farci niente; sono convinto che la squadra possa raggiungere l'obiettivo. Cinque rigori (tre nostri e due del Monopoli) farebbero almeno 6/8 punti, ma sarebbe troppo facile. Abbiamo dei problemi da risolvere e stiamo cercando di colmare le lacune per raggiungere gli obiettivi. L'unica cosa che ci manca clamorosamente è il pubblico, il sostegno dei tifosi; la nostra curva farebbe goal da sola. Ora dobbiamo stare zitti e pretendere che la squadra faccia le cose per cui viene allenata ogni giorno. Chi non è al nostro interno è perché non regge questo tipo di richieste. I conti si fanno alla fine, e alla lunga tornano sempre»
Polemiche ci sono state anche su degli addii illustri: Simeri, Montalto e Hamlili. Romairone commenta così: «La voglia di lottare per la maglia. Io vengo da quel calcio, chi vuole conquistare la maglia la suda e la mantiene. Questo è diventato un calcio di post, foto ad effetto, baci sulla maglia; io sono più pratico, la società da noi pretende risultati. Io vado oltre al gossip; ci sono giocatori che riescono a fare e altri che non riescono a fare».
Negli scorsi giorni il presidente Luigi De Laurentiis è intervenuto sui social parlando di "fake news" in merito a una relazione fra Napoli e Bari nella gestione del mercato. Sulla stessa linea si schiera Romairone: «Qui non c'è neanche un giocatore del Napoli, anche se ce ne sarebbero di interessanti. Bari e Napoli sono due realtà distinte, il nostro presidente Luigi De Laurentiis ci tiene a far capire che le due cose sono staccate. Abbiamo trattato un giovane molto forte, poteva essere un'opportunità legarlo al Napoli; sono queste le occasioni che possono nascere fra le due società. La realtà dei fatti dice che non esistono certe situazioni. Qui non passa niente; se fosse fatto tutto a distanza passerebbe tutto. La squadra è migliorata, nella condizione, nel rapporto fra calciatori e fra calciatori e mister. La squadra deve andare forte sempre, con continuità; fino a ora non l'ha fatto sempre».
Ora si pensa al campo. Domani con la Cavese il Bari dovrà riscattare l'ultima sconfitta: «A Teramo ho visto una squadra padrona della partita, uscita dalla gara dopo aver sbagliato un rigore. Il calcio è questo. Nei 35'' del secondo tempo è cambiata la partita con i due rigori per il Teramo. Ci sono 16 partite, non posso dire se arriveremo primi o andremo ai playoff. Io devo dire alla squadra che i risultati arrivano attraverso le sofferenze. L'obiettivo è battere la Cavese, non arrivare primi o vincere i playoff».
Una sessione invernale in cui sono arrivati gli esterni Sarzi Puttini e Rolando, oltre all'attaccante Cianci, barese purosangue, a fronte delle cessioni eccellenti di Simeri, Hamlili, D'Orazio e Montalto. Eppure i tifosi non sono rimasti convinti fino in fondo dal mercato del Bari, per buona parte della piazza uscito ridimensionato dalla sessione di gennaio, oltreché dalla incredibile sconfitta con il Teramo e dalle prestazioni altalenanti della squadra nelle ultime giornate. Sul gong del mercato ci si aspettava un altro esterno destro (uno fra Maggio e l'ex Anderson), ma nulla si è mosso: «Con Maggio non c'è mai stata trattativa, nell'altro caso non si è riusciti a quadrare la cosa. C'era disponibilità da parte di tutti, ma purtroppo è sfumata. Qualche colpo ti rimane in canna; sarebbe stata la ciliegina sulla torta ma non una cosa che ci fa perdere di vista il nostro obiettivo. Il Bari non aveva bisogno di un esterno, l'ho cercato perché non mi accontento mai. Nonostante la crisi, la società ha mantenuto investimenti e progettualità; la contrazione se c'è stata è stata uguale a quella degli altri».
Romairone chiarisce ulteriormente: «Sono soddisfatto di questo mercato, la squadra ha due giocatori forti per ruolo. Tutto è migliorabile, non basta mai quello che facciamo. Non guarderemo agli svincolati, siamo coperti. La rosa non è ristretta, prima avevamo due giocatori che sono pian piano scivolati fuori da tutto».
Sul rapporto con mister Auteri e sul budget avuto a disposizione per il mercato, invece, il diesse specifica: «La fiducia della società l'ha espressa il presidente. Con lui ho un rapporto quotidiano, sta all'interno della grande responsabilità che è allenare il Bari. Con lui siamo senza filtri, questa è la cosa più importante. Il mister deciderà come mettere una squadra che può giocare in mille maniere diverse. Ci sono tante armi a disposizione. Sul mercato c'è un budget, che non è diminuito; di conseguenza è stata rispettata la linea guida. Nell'operazione Cianci ho dovuto essere reattivo, mi sono dovuto inventare delle cose per prendere un giocatore forte in attacco. A sinistra in difesa ci gioca il nostro capitano e può giocare Sarzi Puttini, che non dobbiamo giudicare per i due minuti di follia a Teramo».
Sono 11 i punti di distacco dalla Ternana. Che spiegazione si è dato Romairone? «La caccia all'uomo non fa bene. Ci sono dei marziani davanti a noi e non possiamo farci niente; sono convinto che la squadra possa raggiungere l'obiettivo. Cinque rigori (tre nostri e due del Monopoli) farebbero almeno 6/8 punti, ma sarebbe troppo facile. Abbiamo dei problemi da risolvere e stiamo cercando di colmare le lacune per raggiungere gli obiettivi. L'unica cosa che ci manca clamorosamente è il pubblico, il sostegno dei tifosi; la nostra curva farebbe goal da sola. Ora dobbiamo stare zitti e pretendere che la squadra faccia le cose per cui viene allenata ogni giorno. Chi non è al nostro interno è perché non regge questo tipo di richieste. I conti si fanno alla fine, e alla lunga tornano sempre»
Polemiche ci sono state anche su degli addii illustri: Simeri, Montalto e Hamlili. Romairone commenta così: «La voglia di lottare per la maglia. Io vengo da quel calcio, chi vuole conquistare la maglia la suda e la mantiene. Questo è diventato un calcio di post, foto ad effetto, baci sulla maglia; io sono più pratico, la società da noi pretende risultati. Io vado oltre al gossip; ci sono giocatori che riescono a fare e altri che non riescono a fare».
Negli scorsi giorni il presidente Luigi De Laurentiis è intervenuto sui social parlando di "fake news" in merito a una relazione fra Napoli e Bari nella gestione del mercato. Sulla stessa linea si schiera Romairone: «Qui non c'è neanche un giocatore del Napoli, anche se ce ne sarebbero di interessanti. Bari e Napoli sono due realtà distinte, il nostro presidente Luigi De Laurentiis ci tiene a far capire che le due cose sono staccate. Abbiamo trattato un giovane molto forte, poteva essere un'opportunità legarlo al Napoli; sono queste le occasioni che possono nascere fra le due società. La realtà dei fatti dice che non esistono certe situazioni. Qui non passa niente; se fosse fatto tutto a distanza passerebbe tutto. La squadra è migliorata, nella condizione, nel rapporto fra calciatori e fra calciatori e mister. La squadra deve andare forte sempre, con continuità; fino a ora non l'ha fatto sempre».
Ora si pensa al campo. Domani con la Cavese il Bari dovrà riscattare l'ultima sconfitta: «A Teramo ho visto una squadra padrona della partita, uscita dalla gara dopo aver sbagliato un rigore. Il calcio è questo. Nei 35'' del secondo tempo è cambiata la partita con i due rigori per il Teramo. Ci sono 16 partite, non posso dire se arriveremo primi o andremo ai playoff. Io devo dire alla squadra che i risultati arrivano attraverso le sofferenze. L'obiettivo è battere la Cavese, non arrivare primi o vincere i playoff».