SSC Bari, Mattera: «Mi piacerebbe restare in C. Simeri? Espulsione giusta»
L'esperto difensore centrale: «Guardiamo partita dopo partita. Contro la Palmese abbiamo sbagliato ad adeguarci ai loro ritmi»
mercoledì 27 marzo 2019
20.31
«Mancano poche partite, speriamo di raggiungere l'obiettivo il prima possibile. Guardiamo partita dopo partita, e il prossimo impegno si chiama Gela». A suonare la carica in casa SSC Bari è l'esperto difensore Giuseppe Mattera, nel consueto appuntamento con la conferenza stampa di metà settimana.
I biancorossi sono reduci dal pareggio in casa della Palmese, che ha permesso comunque alla squadra di Cornacchini di restare a +11 in vetta alla classifica. «Sapevamo che la Palmese si chiude bene dietro - spiega Mattera. Nel primo tempo abbiamo sbagliato a non aumentare i ritmi, ci siamo adeguati troppo ai loro e abbiamo facilitato il loro compito. Nella ripresa, anche dopo l'espulsione eravamo quadrati, abbiamo cercato di fare qualcosa in più. Simeri? Se devo dire la verità l'espulsione è giusta. Questo è il suo carattere, ci mette sempre foga. Ci può stare. Non è nervoso, anche in settimana la vive serenamente. Non mi attacco al campo o alle scelte del mister; bisogna rispettarle. Siamo grandi e vaccinati, sappiamo che ci vuole calma. Floriano? Solo un po' di nervosismo, è normale perché a nessuno piace essere sostituito».
A meno di clamorosi e al momento impronosticabili ribaltoni, per il Bari il finale di campionato si prefigura come una passerella verso la promozione in Serie C. Una specialità per il veterano della difesa barese: «In passato sono stato promosso con Ischia e Benevento, questa è diversa perché la squadra è attrezzata per vincere, siamo in una grande piazza - spiega Mattera. Si poteva percepire che l'obiettivo sarebbe arrivato. Vedere la squadra, giocare in una grande piazza: in campo entri super concentrato, sai che devi vincere. La società è forte e il gruppo anche, sai già qual è il cammino da intraprendere».
Sul suo futuro, invece, Mattera aggiunge: «Spetta agli altri dire se sono un punto di riferimento o meno per la squadra. Mi alleno sempre bene finché posso, poi l'allenatore fa le sue scelte. In Serie C col Bari? Me lo auguro. Ho un anno di contratto, si vedrà. Il mio obiettivo è restare a Bari e fare un grande campionato. Io e Di Cesare siamo simili nel giocare la palla, negli anticipi. Non penso tanto al goal, se viene lo prendo ma l'importante è la prestazione».
Un punto di riferimento nello spogliatoio, anche se Mattera non si sente un leader: «Sono un ragazzo tranquillo, cerco di dare consigli ai giovani ma non sono un leader a livello caratteriale come Di Cesare e Brienza - dice il centrale. Quando ero più giovane Enrico Bonocore è stato il mio mentore; un professionista serio, un giocatore forte che aveva sempre voglia di vincere. Non saprei cosa mi è mancato per una carriera migliore; forse un pizzico di fortuna ma non recrimino niente».
Una chiosa, infine, sulla nazionale di Roberto Mancini e i tanti giovani affiancati da qualche calciatore più esperto, soprattutto in difesa: ««L'Italia sta facendo un bel percorso con i giovani, bisogna lavorare tanto. Bonucci è il Mattera della maglia azzurra», conclude scherzando il numero 4 del Bari.
I biancorossi sono reduci dal pareggio in casa della Palmese, che ha permesso comunque alla squadra di Cornacchini di restare a +11 in vetta alla classifica. «Sapevamo che la Palmese si chiude bene dietro - spiega Mattera. Nel primo tempo abbiamo sbagliato a non aumentare i ritmi, ci siamo adeguati troppo ai loro e abbiamo facilitato il loro compito. Nella ripresa, anche dopo l'espulsione eravamo quadrati, abbiamo cercato di fare qualcosa in più. Simeri? Se devo dire la verità l'espulsione è giusta. Questo è il suo carattere, ci mette sempre foga. Ci può stare. Non è nervoso, anche in settimana la vive serenamente. Non mi attacco al campo o alle scelte del mister; bisogna rispettarle. Siamo grandi e vaccinati, sappiamo che ci vuole calma. Floriano? Solo un po' di nervosismo, è normale perché a nessuno piace essere sostituito».
A meno di clamorosi e al momento impronosticabili ribaltoni, per il Bari il finale di campionato si prefigura come una passerella verso la promozione in Serie C. Una specialità per il veterano della difesa barese: «In passato sono stato promosso con Ischia e Benevento, questa è diversa perché la squadra è attrezzata per vincere, siamo in una grande piazza - spiega Mattera. Si poteva percepire che l'obiettivo sarebbe arrivato. Vedere la squadra, giocare in una grande piazza: in campo entri super concentrato, sai che devi vincere. La società è forte e il gruppo anche, sai già qual è il cammino da intraprendere».
Sul suo futuro, invece, Mattera aggiunge: «Spetta agli altri dire se sono un punto di riferimento o meno per la squadra. Mi alleno sempre bene finché posso, poi l'allenatore fa le sue scelte. In Serie C col Bari? Me lo auguro. Ho un anno di contratto, si vedrà. Il mio obiettivo è restare a Bari e fare un grande campionato. Io e Di Cesare siamo simili nel giocare la palla, negli anticipi. Non penso tanto al goal, se viene lo prendo ma l'importante è la prestazione».
Un punto di riferimento nello spogliatoio, anche se Mattera non si sente un leader: «Sono un ragazzo tranquillo, cerco di dare consigli ai giovani ma non sono un leader a livello caratteriale come Di Cesare e Brienza - dice il centrale. Quando ero più giovane Enrico Bonocore è stato il mio mentore; un professionista serio, un giocatore forte che aveva sempre voglia di vincere. Non saprei cosa mi è mancato per una carriera migliore; forse un pizzico di fortuna ma non recrimino niente».
Una chiosa, infine, sulla nazionale di Roberto Mancini e i tanti giovani affiancati da qualche calciatore più esperto, soprattutto in difesa: ««L'Italia sta facendo un bel percorso con i giovani, bisogna lavorare tanto. Bonucci è il Mattera della maglia azzurra», conclude scherzando il numero 4 del Bari.