SSC Bari, parla Di Cesare: «Sembra tutto facile ma non lo è. Goal? Li faccio per la squadra»
Il difensore-bomber biancorosso: «Cornacchini è bravo a gestire il gruppo. La sosta? Ci farà bene»
mercoledì 19 dicembre 2018
17.16
È tornato a Bari, nel pantano della Serie D, e si è caricato la squadra sulle spalle. Valerio Di Cesare è leader tecnico e morale della SSC Bari: scherzoso, sorridente ma sempre con una grande grinta. Suoi sono i gli ultimi due goal-vittoria dei biancorossi: non male per un difensore, già arrivato a quota 4 in campionato. Quello contro il Rotonda, peraltro, di pregevolissima fattura oltre che di importanza capitale: «Stavamo pareggiando, mancavano sette minuti - racconta Di Cesare. Mi sono trovato lì davanti sugli sviluppi di una punizione ed è venuto il goal. Per fortuna perché ci ha permesso di conquistare tre punti importanti. A Brescia ho fatto 7 goal in 2 anni, l'anno scorso ne ho fatti 2 nelle prime 7 giornate: solo a Bari ne ho fatto appena 1 nella mia precedente esperienza. Dipende dall'annata. Quest'ultimo goal è stato bello perché l'ho fatto con il mancino che non è il mio piede. Obiettivo marcature? Non ci penso, prendo ogni cosa che viene anche se secondo me è impossibile continuare così. Finché faccio goal e questo serve alla squadra per fare dei punti va benissimo. Se arrivassi a quota 10 chiederei un premio alla dirigenza. Goal contro il Troina? È mio, la palla era entrata», dice Di Cesare con un tono fra il serio e lo scherzoso.
Insomma, quando gli attaccanti hanno le polveri bagnate, ci pensa lui dalla difesa a sbrogliare la matassa: «Nelle ultime due partite abbiamo fatto fatica a livello fisico; si sentono i 4 mesi in cui abbiamo speso tanto - è l'analisi di Valerio Di Cesare. Lavoriamo molto e la sosta arriverà al momento giusto. Questo è un periodo in cui gira così, ma magari dalla prossima iniziano di nuovo a segnare gli attaccanti». Dopo il goal a Rotonda una corsa forsennata da parte di tutti i compagni, capitanati da Brienza, per andare ad abbracciarlo: «È stata bella la corsa che hanno fatto tutti dalla panchina per venirmi ad abbracciare: una cosa stupenda che in un gruppo conta tantissimo. Da queste cose si vede anche la forza del collettivo». E per mister Cornacchini solo belle parole: «Non so fare un paragone con altri allenatori che ho avuto. È veramente bravo nel gestire il gruppo e non è facile. domenica è andato in tribuna Bollino che l'anno scorso ha fatto bene in Serie C. Si fa sentire: ha ragione quando dice che dobbiamo stare sempre sul pezzo».
Domenica l'ultima fatica del girone d'andata e del 2018. Al San Nicola arriva il Roccella Jonica: «Dobbiamo vincere per completare il cammino in questo girone d'andata. Ci hanno detto che il Roccella ha cambiato molto quindi non sappiamo come giocano. Dobbiamo stare attenti perché come tutti verranno qui per dare il 110%. Domenica scorsa non abbiamo fatto una gran partita, ma spesso fuori casa conta anche il campo, non possiamo giocare sempre palla a terra e abbiamo delle difficoltà. Siamo arrivati lì e per fortuna c'erano i nostri tifosi, perché è brutto giocare su un campo dove ci sono 150 spettatori».
Facendo un passo indietro, Di Cesare parla della scelta si scendere di categoria e di abbracciare un progetto nuovo e ambizioso: ««La Serie D è un sacrificio, ripartire da qui è dura. Ma per arrivare al nostro obiettivo bisogna passare anche da qui. Sembra che per noi sia tutto facile, ma in realtà non lo è: alla squadra vanno fatti i complimenti per essere a +11 dalla seconda. Sono venuto qui per continuare con questo progetto - dice il 35enne Di Cesare. L'anno scorso ho giocato con Lucarelli che ha vinto il campionato a 41 anni. Ho sempre fatto la Serie B e il livello secondo me è sceso molto, come anche in Serie A; se uno sta bene fisicamente può giocare anche fino a 38/39 anni. È cambiato anche il ruolo del difensore, perché l'allenatore chiede più giro palla da dietro e si vanno a cercare altre caratteristiche. Secondo me ci vuole un giusto mix: prima si giocava con il libero staccato dietro, esisteva lo stopper, ruolo che oggi non c'è più».
Pochi rimpianti per la sua prima esperienza a Bari, con la consapevolezza di aver fatto il massimo: «Nel mio primo anno a Bari secondo me ho fatto veramente bene come tutta la squadra; gli altri cinque mesi non li conto neanche, abbiamo dovuto vendere tanto a gennaio perché non c'era un euro», ricorda Di Cesare. A chi gli propone il paragone con Chiellini Di Cesare dice grazie ma no: «Per me Giorgio è il difensore più forte in circolazione al momento. Gli dicono che non è tanto bravo con i piedi, ma a guardare le sue partite si nota che non sbaglia un passaggio».
Una riflessione conclusiva sulla sua vita privata: «Sto molto con i miei bambini e mia moglie – conclude Valerio Di Cesare. Sono venuto in Serie D ma mi sembra di avere meno tempo libero rispetto a quando giocavo in B.
Insomma, quando gli attaccanti hanno le polveri bagnate, ci pensa lui dalla difesa a sbrogliare la matassa: «Nelle ultime due partite abbiamo fatto fatica a livello fisico; si sentono i 4 mesi in cui abbiamo speso tanto - è l'analisi di Valerio Di Cesare. Lavoriamo molto e la sosta arriverà al momento giusto. Questo è un periodo in cui gira così, ma magari dalla prossima iniziano di nuovo a segnare gli attaccanti». Dopo il goal a Rotonda una corsa forsennata da parte di tutti i compagni, capitanati da Brienza, per andare ad abbracciarlo: «È stata bella la corsa che hanno fatto tutti dalla panchina per venirmi ad abbracciare: una cosa stupenda che in un gruppo conta tantissimo. Da queste cose si vede anche la forza del collettivo». E per mister Cornacchini solo belle parole: «Non so fare un paragone con altri allenatori che ho avuto. È veramente bravo nel gestire il gruppo e non è facile. domenica è andato in tribuna Bollino che l'anno scorso ha fatto bene in Serie C. Si fa sentire: ha ragione quando dice che dobbiamo stare sempre sul pezzo».
Domenica l'ultima fatica del girone d'andata e del 2018. Al San Nicola arriva il Roccella Jonica: «Dobbiamo vincere per completare il cammino in questo girone d'andata. Ci hanno detto che il Roccella ha cambiato molto quindi non sappiamo come giocano. Dobbiamo stare attenti perché come tutti verranno qui per dare il 110%. Domenica scorsa non abbiamo fatto una gran partita, ma spesso fuori casa conta anche il campo, non possiamo giocare sempre palla a terra e abbiamo delle difficoltà. Siamo arrivati lì e per fortuna c'erano i nostri tifosi, perché è brutto giocare su un campo dove ci sono 150 spettatori».
Facendo un passo indietro, Di Cesare parla della scelta si scendere di categoria e di abbracciare un progetto nuovo e ambizioso: ««La Serie D è un sacrificio, ripartire da qui è dura. Ma per arrivare al nostro obiettivo bisogna passare anche da qui. Sembra che per noi sia tutto facile, ma in realtà non lo è: alla squadra vanno fatti i complimenti per essere a +11 dalla seconda. Sono venuto qui per continuare con questo progetto - dice il 35enne Di Cesare. L'anno scorso ho giocato con Lucarelli che ha vinto il campionato a 41 anni. Ho sempre fatto la Serie B e il livello secondo me è sceso molto, come anche in Serie A; se uno sta bene fisicamente può giocare anche fino a 38/39 anni. È cambiato anche il ruolo del difensore, perché l'allenatore chiede più giro palla da dietro e si vanno a cercare altre caratteristiche. Secondo me ci vuole un giusto mix: prima si giocava con il libero staccato dietro, esisteva lo stopper, ruolo che oggi non c'è più».
Pochi rimpianti per la sua prima esperienza a Bari, con la consapevolezza di aver fatto il massimo: «Nel mio primo anno a Bari secondo me ho fatto veramente bene come tutta la squadra; gli altri cinque mesi non li conto neanche, abbiamo dovuto vendere tanto a gennaio perché non c'era un euro», ricorda Di Cesare. A chi gli propone il paragone con Chiellini Di Cesare dice grazie ma no: «Per me Giorgio è il difensore più forte in circolazione al momento. Gli dicono che non è tanto bravo con i piedi, ma a guardare le sue partite si nota che non sbaglia un passaggio».
Una riflessione conclusiva sulla sua vita privata: «Sto molto con i miei bambini e mia moglie – conclude Valerio Di Cesare. Sono venuto in Serie D ma mi sembra di avere meno tempo libero rispetto a quando giocavo in B.