SSC Bari, parola a Cheddira: «Non ho segreti, lavoro tanto per migliorarmi»
Il bomber reduce dalla tripletta a Verona: «Mi sto concentrando sulla parte tecnica. Obiettivo? Non me lo pongo»
martedì 9 agosto 2022
16.58
È diventato l'eroe a sorpresa, finito sulle prime pagine nazionali dopo la tripletta all'Hellas, che ha permesso al suo Bari di battere 1-4 gli scaligeri e accedere al prossimo turno di coppa Italia. Ma per i tifosi biancorossi, Walid Cheddira non è esattamente una sorpresa: «Non ho segreti, lavoro tutti i giorni per limare i miei difetti - dice in conferenza stampa. Lavorando si ottengono diversi risultati, sia in campo sia per la parte atletica. Analizzo sempre ogni partita per vedere dove posso migliorare. Non mi pongo obiettivi, cercherà di fare il meglio possibile. Per un attaccante andare in doppia cifra sarebbe un ottimo risultato, però se dovesse finire come l'anno scorso andrebbe bene lo stesso perché abbiamo vinto. Quest'anno Non so dove voglio arrivare. Pensiamo partita dopo partita, cerchiamo di fare risultato e fare più punti possibili».
Tornando sulla partita di domenica scorsa al Bentegodi, Cheddira analizza: «Ho visto la fame negli occhi della squadra. Siamo andati sotto contro una squadra di serie A, ma abbiamo comunque avuto la viglia di dimostrare chi è questo Bari. Fa molto piacere».
E venerdì si inizia a fare sul serio anche in campionato. Il Bari andrà al Tardini di Parma, per giocare proprio contro la ex squadra di Cheddira, da cui quest'estate è stato prelevato a titolo definitivo dal Bari: «A Parma sarà una partita difficile, con un sacco di insidie. Una squadra molto forte, ci prepareremo al massimo per affrontarla. Il Parma è compatto, pressa alto e toglie spazi; bisogna essere molto concentrati e intensi per dargli fastidio».
Raccontando la trattativa, Cheddira aggiunge: ««Ho passato un'estate tranquilla, sapevo che il mio procuratore e il direttore Polito stavano lavorando per me. Sono stato contento di essere stato riscattato dal Bari e di far parte di questa famiglia».
Meglio fare il quinto attaccante nell'Inter (sua squadra del cuore) o il titolare nel Bari? Cheddira dice la sua: «Se arriva un certo tipo di chiamate è difficile dire di no, ma so che mi servono ancora degli anni per migliorare prima di arrivare ai massimi livelli».
Cheddira, poi, parla della sua crescita calcistica e del rapporto con la tifoseria biancorossa: «Ogni anno è fondamentale per un giocatore perché si acquisisce esperienze. Io mi sento bene, sono sicuro dei miei mezzi; ci sono cose da limare, cerco di lavorare togliere i miei difetti. Sto lavorando molto a livello tecnico per migliorarmi. Mio padre vede sempre le nostre partite, ma non riesce a essere sempre qui. Il mio rapporto con i tifosi è buono, mi trovo bene con loro; la piazza è calda e fa piacere».
Ma il vero segreto è il gruppo, che è rimasto forte anche con il calciomercato: «Siamo rimasti in parecchi, non c'è molto di nuovo. I giovani ci stanno aiutando, poi è arrivato qualcuno per completare la rosa. Speriamo di ricostruire il nostro bellissimo gruppo. Con Cangiano a Verona mi sono trovato molto bene, con i suoi strappi da brevilineo mi può dare una grossa mano. Antenucci? È un grandissimo giocatore, cerco sempre di prendere qualcosa da lui, anche in allenamento. Lo vedremo presto in campo. Io mi metto a disposizione dell'allenatore, dove c'è da giocare cerco di dare il massimo. Non so se sono una prima o una seconda punta; domenica ho fatto la prima punta e non è andata così male. Noi non guardiamo a quello che avviene fuori, ci concentriamo a quello che succede in campo. Chi arriverà ci darà una grande mano e lo accoglieremo nel nostro gruppo», conclude Cheddira.
Tornando sulla partita di domenica scorsa al Bentegodi, Cheddira analizza: «Ho visto la fame negli occhi della squadra. Siamo andati sotto contro una squadra di serie A, ma abbiamo comunque avuto la viglia di dimostrare chi è questo Bari. Fa molto piacere».
E venerdì si inizia a fare sul serio anche in campionato. Il Bari andrà al Tardini di Parma, per giocare proprio contro la ex squadra di Cheddira, da cui quest'estate è stato prelevato a titolo definitivo dal Bari: «A Parma sarà una partita difficile, con un sacco di insidie. Una squadra molto forte, ci prepareremo al massimo per affrontarla. Il Parma è compatto, pressa alto e toglie spazi; bisogna essere molto concentrati e intensi per dargli fastidio».
Raccontando la trattativa, Cheddira aggiunge: ««Ho passato un'estate tranquilla, sapevo che il mio procuratore e il direttore Polito stavano lavorando per me. Sono stato contento di essere stato riscattato dal Bari e di far parte di questa famiglia».
Meglio fare il quinto attaccante nell'Inter (sua squadra del cuore) o il titolare nel Bari? Cheddira dice la sua: «Se arriva un certo tipo di chiamate è difficile dire di no, ma so che mi servono ancora degli anni per migliorare prima di arrivare ai massimi livelli».
Cheddira, poi, parla della sua crescita calcistica e del rapporto con la tifoseria biancorossa: «Ogni anno è fondamentale per un giocatore perché si acquisisce esperienze. Io mi sento bene, sono sicuro dei miei mezzi; ci sono cose da limare, cerco di lavorare togliere i miei difetti. Sto lavorando molto a livello tecnico per migliorarmi. Mio padre vede sempre le nostre partite, ma non riesce a essere sempre qui. Il mio rapporto con i tifosi è buono, mi trovo bene con loro; la piazza è calda e fa piacere».
Ma il vero segreto è il gruppo, che è rimasto forte anche con il calciomercato: «Siamo rimasti in parecchi, non c'è molto di nuovo. I giovani ci stanno aiutando, poi è arrivato qualcuno per completare la rosa. Speriamo di ricostruire il nostro bellissimo gruppo. Con Cangiano a Verona mi sono trovato molto bene, con i suoi strappi da brevilineo mi può dare una grossa mano. Antenucci? È un grandissimo giocatore, cerco sempre di prendere qualcosa da lui, anche in allenamento. Lo vedremo presto in campo. Io mi metto a disposizione dell'allenatore, dove c'è da giocare cerco di dare il massimo. Non so se sono una prima o una seconda punta; domenica ho fatto la prima punta e non è andata così male. Noi non guardiamo a quello che avviene fuori, ci concentriamo a quello che succede in campo. Chi arriverà ci darà una grande mano e lo accoglieremo nel nostro gruppo», conclude Cheddira.