SSC Bari, parola a Floriano: «Sono maturato tardi. Convinto da progetto a lungo termine»
L'esterno biancorosso si presenta: «Mi piace il goal ma vivo per l'assist. Dobbiamo giocarcela ovunque»
mercoledì 31 ottobre 2018
12.58
Quattro assist e tre goal: Roberto Floriano è uno dei pilastri del gioco e dei risultati della SSC Bari in questo avvio di stagione nel Girone I della Serie D. «Mi piace segnare ma soprattutto fare gli assist; l'importante è che si vinca», ha detto Floriano nella sua prima conferenza stampa in biancorosso. L'ultima partita, col Locri, ha salutato il suo ritorno al goal dopo l'infortunio. Se per lui la via della rete non è una novità, lo è stata la modalità di realizzazione: «In campionato ho messo a segno 97 goal, 110-115 con le coppe. Domenica, però, ho segnato il primo di testa della mia carriera. Speriamo di vincere, i goal arrivano dopo».
Per lui una scelta ponderata quella di venire a Bari, dopo una carriera tra i professionisti con tante soddisfazioni e qualche rimpianto: «A livello calcistico sono maturato un po' tardi - dice Floriano, scuola Inter. Quando ho capito il mio vero valore sono migliorato tanto; sono comunque contento di quello che ho fatto. Sono nato trequartista, poi col passare degli anni sono passato sull'ala. È stata un po' particolare la mia estate: sembrava che dovessi rinnovare col Foggia, ma poi sono stato messo in secondo piano. Una cosa che a me non piace. Dopo un buon campionato in Serie B ci sono rimasto un po' di stucco, ma poi mi sono convinto dell'interesse della società. Sono venuto con tanta voglia di far bene. Ho rifiutato altre offerte; il Bari ha fatto di tutto per prendermi. La società mi ha fatto capire di essere parte di un progetto a lungo termine. Da altre parti non sarei andato in Serie D; qui c'è la possibilità di riprenderci le grandi categorie, non ho pensato alle difficoltà che avrei incontrato».
Domenica il passaggio al 4231 ha convinto e non poco, grazie a una prestazione scintillante e un 3-0 rotondo contro la (ex) seconda in classifica: «È difficile trovare il modulo, soprattutto con l'obbligo degli under - è l'analisi di Floriano. Domenica ci siamo trovati bene con il 4231; quando c'è Ciccio credo si debba sfruttarlo; la sua personalità è importante in ogni categoria. Noi abbiamo la fortuna di averlo dalla nostra parte. Ho fatto anche la seconda punta nel 352; mi piace stare più vicino alla porta, ma i moduli migliori per questo Bari secondo me sono il 433 e il 4231. Tanti allenatori mi hanno fatto giocare anche a destra, anche se dall'altra parte mi sento più a mio agio. Riesco a rientrare e calciare col destro, anche se qui non ho ancora messo a segno il "mio goal"».
Domenica una nuova trasferta siciliana. Dopo il pareggio di Marsala, su un campo ai limiti della praticabilità, un'altra prova importante lontano dal San Nicola, sul terreno dell'Acireale: «A Marsala è stata una partita sbagliata su un campo particolare, e per le mie caratteristiche si nota ancora di più - spiega il numero 7. Sono dell'idea che bisogni sempre provare a giocare; a Marsala non l'abbiamo fatto e abbiamo incontrato più difficoltà. Con l'Acireale dobbiamo riconfermarci contro una squadra costruita per i piani alti della classifica. Andremo lì per fare il nostro gioco. Al San Nicola è tutto perfetto, dall'erba agli spalti. In trasferta avremo difficoltà a palleggiare e giocare di prima; speriamo di fare una buona partita». E sull'astinenza da goal interrotta contro il Locri, Floriano aggiunge: «Quando in D un attaccante non fa goal da tre giornate sembra più grave che in B. può succedere ma spero di non avere più problemi del genere».
A chi gli propone un paragone con Antonio Cassano, l'ala biancorossa risponde: «Fa piacere, è un grandissimo, ma non regge il paragone; io sono più forte - scherza Floriano. Mi prendo i complimenti e spero di fare sempre meglio. A me piace ridere e scherzare con tutti; le cose penso che vadano vissute bene, soprattutto se si è qui a Bari. il gruppo sa la sua forza. Esultanza? Ve la spiego a fine anno».
Nato in Germania e cresciuto in Italia, Floriano sfoggia le sue radici salentine: «Non mi sento tedesco, ho vissuto in Germania 10 anni, ma i miei genitori sono italiani. Mio padre è di Cutrofiano, quindi mi sento salentino; lì passo ogni vacanza d'estate», conclude Floriano.
Per lui una scelta ponderata quella di venire a Bari, dopo una carriera tra i professionisti con tante soddisfazioni e qualche rimpianto: «A livello calcistico sono maturato un po' tardi - dice Floriano, scuola Inter. Quando ho capito il mio vero valore sono migliorato tanto; sono comunque contento di quello che ho fatto. Sono nato trequartista, poi col passare degli anni sono passato sull'ala. È stata un po' particolare la mia estate: sembrava che dovessi rinnovare col Foggia, ma poi sono stato messo in secondo piano. Una cosa che a me non piace. Dopo un buon campionato in Serie B ci sono rimasto un po' di stucco, ma poi mi sono convinto dell'interesse della società. Sono venuto con tanta voglia di far bene. Ho rifiutato altre offerte; il Bari ha fatto di tutto per prendermi. La società mi ha fatto capire di essere parte di un progetto a lungo termine. Da altre parti non sarei andato in Serie D; qui c'è la possibilità di riprenderci le grandi categorie, non ho pensato alle difficoltà che avrei incontrato».
Domenica il passaggio al 4231 ha convinto e non poco, grazie a una prestazione scintillante e un 3-0 rotondo contro la (ex) seconda in classifica: «È difficile trovare il modulo, soprattutto con l'obbligo degli under - è l'analisi di Floriano. Domenica ci siamo trovati bene con il 4231; quando c'è Ciccio credo si debba sfruttarlo; la sua personalità è importante in ogni categoria. Noi abbiamo la fortuna di averlo dalla nostra parte. Ho fatto anche la seconda punta nel 352; mi piace stare più vicino alla porta, ma i moduli migliori per questo Bari secondo me sono il 433 e il 4231. Tanti allenatori mi hanno fatto giocare anche a destra, anche se dall'altra parte mi sento più a mio agio. Riesco a rientrare e calciare col destro, anche se qui non ho ancora messo a segno il "mio goal"».
Domenica una nuova trasferta siciliana. Dopo il pareggio di Marsala, su un campo ai limiti della praticabilità, un'altra prova importante lontano dal San Nicola, sul terreno dell'Acireale: «A Marsala è stata una partita sbagliata su un campo particolare, e per le mie caratteristiche si nota ancora di più - spiega il numero 7. Sono dell'idea che bisogni sempre provare a giocare; a Marsala non l'abbiamo fatto e abbiamo incontrato più difficoltà. Con l'Acireale dobbiamo riconfermarci contro una squadra costruita per i piani alti della classifica. Andremo lì per fare il nostro gioco. Al San Nicola è tutto perfetto, dall'erba agli spalti. In trasferta avremo difficoltà a palleggiare e giocare di prima; speriamo di fare una buona partita». E sull'astinenza da goal interrotta contro il Locri, Floriano aggiunge: «Quando in D un attaccante non fa goal da tre giornate sembra più grave che in B. può succedere ma spero di non avere più problemi del genere».
A chi gli propone un paragone con Antonio Cassano, l'ala biancorossa risponde: «Fa piacere, è un grandissimo, ma non regge il paragone; io sono più forte - scherza Floriano. Mi prendo i complimenti e spero di fare sempre meglio. A me piace ridere e scherzare con tutti; le cose penso che vadano vissute bene, soprattutto se si è qui a Bari. il gruppo sa la sua forza. Esultanza? Ve la spiego a fine anno».
Nato in Germania e cresciuto in Italia, Floriano sfoggia le sue radici salentine: «Non mi sento tedesco, ho vissuto in Germania 10 anni, ma i miei genitori sono italiani. Mio padre è di Cutrofiano, quindi mi sento salentino; lì passo ogni vacanza d'estate», conclude Floriano.