SSC Bari, Romairone: «Costruita rosa omogenea, con Auteri grande feeling. Hamlili? Nessuna preclusione»

Il direttore sportivo biancorosso: «Sentiamo la responsabilità, dobbiamo diventare squadra in fretta. Simeri? A breve il rinnovo»

giovedì 15 ottobre 2020 13.28
A cura di La redazione
«Sono soddisfatto per l'operatività in cui sono stato messo dalla società e dal presidente; la proprietà è presente e trasmette a me e alla parte tecnica la volontà di imporsi. La squadra costruita è competitiva, i giocatori hanno varie caratteristiche e possono interpretare al meglio le idee del mister; sono di valore e in passato hanno già vinto campionati». Così Giancarlo Romairone, direttore sportivo della SSC Bari, a commento del calciomercato appena concluso.

«Ora dobbiamo diventare squadra. Finora abbiamo raggiunto discreti risultati, ma il lavoro è lungo e pesante; non dobbiamo fermarci qui. Sentiamo la responsabilità - aggiunge il diesse. Sul mercato si è pensato di fare qualche correzione mirata, sia per le caratteristiche del gioco del mister e per portare un po' di freschezza. Il ritiro ha mostrato cose diverse, perché qualche calciatore che si pensava potesse essere sul mercato ha dimostrato caratteristiche e attitudini giuste, e altri profili hanno evidenziato difficoltà nell'interpretare la nostra idea di calcio. Un mercato difficilissimo, fatto con poco tempo ma con la presenza della proprietà cessioni e ingressi complicati sono andati in porto. Ora inizia una fase dura ma stimolante».

La finestra di trasferimenti si conclude con la permanenza in rosa di Esposito e il mancato arrivo di un difensore rapido: «Il mercato ci ha portato a fare tante cose, con un senso - spiega Romairone. Abbiamo preso giocatori che cercavamo, è stata fatta una verifica su un difensore in più, ma non è arrivato un profilo giusto e potevamo fare alcune cose ma non tutte. Fare le cose tanto per fare non vale la pena; pensiamo che la difesa sia un reparto ben assortito. In futuro verificheremo altre situazioni. Per Esposito non sono riuscito a trovare una soluzione ideale. Attorno a lui c'è ancora qualcosa. Dovrà migliorare per dare una mano al Bari e capire per quale categoria è portato».

Alla fine è rimasto anche Hamlili, pronto al reintegro in rosa: «Su Hamlili abbiamo fatto una verifica tecnico-tattica con il mister, a centrocampo il Bari ha elementi di impatto fisico e giocata semplice ricostruisce l'uomo mercato della SSC Bari. Di conseguenza la valutazione sulla possibilità di spostare Hamlili era puramente nel senso di rinforzare una squadra e non chiudere un calciatore che non aveva le caratteristiche per il nostro centrocampo. Ci sono state incomprensioni: ho lavorato sui calciatori in uscita, portando a tutti loro ottime soluzioni. Non sono state valutate attentamente ottime situazioni dal calciatore; a chiusura del mercato gli ho presentato la possibilità di essere reintegrato in rosa, perché nei suoi confronti mi sembrava giusto dare un segnale e ricordargli che non c'è nessuna preclusione. Se meriterà verrà chiamato in causa, ma se non ci saranno le condizioni andranno valutate le cose che porterà il mercato. Il bene della squadra e della società viene prima di tutto. Vale per tutti; oggi lui è dentro come gli altri, credo che sia uno spunto importanti affinché le persone non rimangano sui preconcetti. Io l'ho fatto nei suoi confronti, dovrà dare una mano al Bari».

Romairone insiste, poi, sulla qualità generale della rosa: «Faccio fatica a capire chi sarà titolare e gregario. L'obiettivo era di costruire una rosa omogenea senza grandi picchi; in un campionato così lungo una rosa ampia e omogenea può fare la differenza. Lollo lo ho avuto in passato, potrà dare tanto ma è ancora un lontano parente del giocatore che ho conosciuto. Montalto l'abbiamo valutato all'ultimo perché mancava davanti un giocatore di peso; mi ha colpito che fin dal primo contatto ha sempre messo Bari in cima a tutto. Ci ha aspettati ed è stato premiato nell'ultimo giorno di mercato. La sua voglia di indossare la maglia del Bari farà la differenza. Farà parte di un attacco diverso per caratteristiche, il mister si divertirà di volta in volta. Con Auteri bisogna correre più veloci degli altri, il mister non regala niente a nessuno. Fra me e lui si è creato un grande feeling, come con il presidente. Grazie a questa sinergia ci sono state indicazioni sulle caratteristiche dei giocatori. Per questo sono andati via diversi centrocampisti. Quando si creano queste alchimie si trova sempre il profilo giusto. A oggi il lavoro è stato fatto, ma siamo solo agli inizi. Attraverso la dialettica devono venire i risultati per il bene del Bari».

Sul possibile arrivo del portiere Fiory e sull'ingaggio di Celiento il diesse commenta: «Una squadra di vertice deve essere coperta. È stata allestita una rosa adeguata, questo vale anche per la porta. Almeno tre portieri di un certo livello servono, noi manterremo anche il quarto. Un numero giusto per una squadra della nostra ambizione. Il mercato è stato complicato, per la limitazione delle liste e per una fase del calcio che cambia rapidamente. L'operazione Celiento è stata bellissima; da parte del giocatore c'era disposizione a venire da noi, l'attrito che c'è stato fra le due società non c'è mai stato invece col calciatore e il suo agente. Quando la trattativa poteva saltare le parti erano così salde da non guardare altri profili e pensare che lui fosse il giocatore giusto. Il primo riscontro è positivo perché tutti quelli che sono arrivati lo hanno fatto non per il contratto ma per la tifoseria, la proprietà e una dirigenza che ha trasmesso loro l'alto livello dell'allenatore e dello staff. Tutti i giocatori possono darci molto».

Concluso il mercato, sul tavolo c'è il prolungamento per Simone Simeri: «Il rinnovo di Simeri è una cosa che è in previsione dal mese scorso. Il discorso è avviato da tempo, ne abbiamo parlato con lui e l'agente. Le distrazioni di mercato sono state fugate; nelle prossime ore verrà formalizzato un accordo che vede entrambe le parti molto soddisfatte».

Ora è tempo di pensare al campo. In conclusione, Romairone dice: «Dobbiamo accorciare i tempi per diventare squadra, ci sono un paio di squadre già evidentemente forti come Avellino e Ternana, ma non voglio sottovalutare Catanzaro, Catania e Palermo, o eventuali sorprese come Teramo e Turris. Il campionato è difficile, dobbiamo dosare forze ed energie e concentrarci. Serve unione fra società, squadra e tifoseria; l'avversario lo valuteremo di volta in volta. Alla squadra ho detto che ogni giorno dobbiamo lavorare con forza e volontà, perché abbiamo una società forte alle spalle e una tifoseria che ci chiede molto. Saranno 10 mesi di fatica, sudore e sacrificio. Siamo in costruzione, abbiamo fatto i punti che ci soddisfano in questa prima fase. Il lavoro è stato difficile, per tenuta atletica e concetti tattici. Lavoriamo per migliorarci di giorno in giorno; in primavera dovremo essere pronti, ma ci lavoriamo da un mese e mezzo. Ogni giorno acquisiamo una piccola percentuale per farci trovare pronti al momento della verità. Come la società gestirà i mille persone lo sta valutando il personale preposto. Mi auguro che al più presto si possa arrivare alla percentuale di ingresso negli stadi, per noi sarebbe un grande patrimonio. Sappiamo che la tifoseria c'è, il nostro lavoro deve essere anche in funzione del rientro dei tifosi allo stadio».