SSC Bari, si presentano D’Errico e Cheddira: «Siamo qui per vincere»
Il centrocampista: «Dopo Monza avrei scelto solo questa piazza». L’attaccante: «Mi piace sacrificarmi, ho molta fame»
mercoledì 18 agosto 2021
17.39
«Ho deciso di interrompere il rapporto con il Monza per sposare un progetto altrettanto importante, con le stesse ambizioni. Avrei scelto solo Bari; sono pronto per tentare di nuovo la scalata, come con il Monza». Le parole sono di Andrea D'Errico, nuovo centrocampista della SSC Bari, presentatosi questo pomeriggio alla stampa e alla tifoseria.
Al suo fianco anche Walid Cheddira, attaccante arrivato nel mercato estivo. Il giovane numero 11 spiega le sue caratteristiche: «Ho sempre giocato nel reparto offensivo, quindi mi trovo benissimo nei due davanti come prevede il modulo del mister. In passato, però, ho fatto anche l'esterno d'attacco senza nessun problema. Nel reparto offensivo non fa differenza».
Una partenza ad handicap, quella del Bari, funestato dai casi Covid in ritiro: «Al momento sono al 65/70%, ma conto di essere al top per l'inizio del campionato. Siamo partiti in ritardo a causa del Covid, ma stiamo lavorando bene e stiamo recuperando i giorni persi», dice D'Errico.
Per entrambi si tratta di un'occasione importante in due carriere diverse, ma che cercano una svolta. D'Errico, 29enne centrocampista reduce da sei anni importanti a Monza, racconta: «Ho visto molto poco la città, ma quel che ho visto mi piace tanto. Mi aspetto di vedere i tifosi già da sabato, so che a loro manca il campo e noi abbiamo bisogno di loro per fare una grande annata. So che qui i tifosi sono molto calorosi, Bari è una grande piazza e ci servirà il loro aiuto durante l'anno. Sappiamo che chi resterà qui lo farà per vincere. Faremo di tutto per riportare il Bari in B, ma nel calcio non è sempre vero che la più forte vince. Per questo ci vuole molto equilibrio; sarà tosta, ci assumiamo la responsabilità di scendere in campo per vincere ogni partita. Siamo qui per vincere».
Gli fa eco Cheddira: «Abbiamo tutti grande fame di riportare Bari nelle categorie che merita, daremo il massimo in ogni partita per far sì che si realizzi ciò».
Parlando delle sue caratteristiche tecniche, D'Errico aggiunge: «Sono una mezz'ala, mi piace giocare con i compagni, puntare l'uomo e realizzare la superiorità numerica. Ho giocato anche esterno d'attacco, mister Zaccheroni mi ha trasformato in mezzala e mi ha insegnato anche la fase difensiva. In casi di emergenza posso fare anche il trequartista. Dopo sei anni ho deciso di darci un taglio con la maglia numero 10; in tanti, compreso Antenucci, mi hanno consigliato la 14. Poi è anche l'anno in cui ho conosciuto la mia compagna…».
D'Errico torna in Puglia dopo le esperienze con Fidelis Andria (prossimo avversario del Bari, sabato nell'esordio in coppa Italia serie C) e Barletta: «Ho mosso i primi passi da professionista in Puglia. Sono contento di essere arrivato in questa regione, che mi ha dato molte soddisfazioni; spero di tornare a viverle. La società è importante, lo dice la storia di quello che hanno fatto a Napoli e che faranno anche a Bari. Per ogni calciatore è un onore giocare in una società così importante, spero di ripagare. L'esperienza con Galliani è stata "mondiale", dalla famiglia De Laurentiis mi aspetterò le stesse cose».
Storia diversa, quella di Cheddira (attaccante di proprietà del Parma), che a 23 anni cerca il grande salto dopo l'esperienza a Mantova: «Tutti mi hanno sempre detto che ho grande fame e molta voglia – dice il nuovo attaccante biancorosso. Appena entro nel rettangolo verde in me scatta qualcosa che mi porta a sopperire alla mancanza di alcune qualità. Cerco di fare il possibile per la squadra in cui gioco; mi piace fare goal, ma se riesco a vedere un compagno messo meglio cerco sempre di passargliela per il bene della squadra. Il mister agli attaccanti chiede molto sacrificio in fase difensiva. Il mio compito, oltre ad andare in profondità con la mia forza e la mia velocità, è dare una mano in copertura. Non ho un obiettivo personale, solo dare il massimo in ogni partita. I goal? ben vengano, ma meglio la vittoria. La doppia cifra, però, sarebbe un buon obiettivo».
Cheddira insiste sulla sua propensione al sacrificio e all'apprendimento: «A ogni allenamento cerco di afferrare qualcosa da ogni compagno d'attacco. La precisione e la cattiveria con cui i miei compagni cercano di chiudere l'azione mi hanno aiutato tantissimo; mi alleno per arrivare ai loro livelli. In carriera ho avuto la fortuna di essere al fianco di grandissimi calciatori, ho cercato di farmi un bagaglio personale da riportare in campo. Qui mi sto trovando molto bene».
Per entrambi appare chiaro l'obiettivo di una grande stagione in biancorosso: «Un calciatore gioca sempre per vincere – conclude D'Errico. Voglio restare qui il più possibile perché non mi piace cambiare squadra ogni anno. Voglio tornare a giocare in serie B, ma facciamo un passo alla volta. Sarà una stagione difficile, ma dobbiamo centrare l'obiettivo a tutti i costi. Il girone C è il più tosto. Si vince avendo equilibrio, senza esaltarsi dopo le vittorie né deprimersi dopo le sconfitte. A Monza abbiamo vinto perché c'era equilibrio, sia nelle vittorie sia nelle sconfitte».
«Ogni fine anno mi rendo conto di quanto sono cresciuto e di cosa ancora posso fare. Ogni scelta è orientata al mio futuro, e Bari è una tappa fondamentale. Io ho sempre accostato Bari a una grandissima piazza, a cui mancava tornare nelle categorie che merita. Appena ho saputo del forte interessamento del Bari la mia scelta è caduta subito su questa piazza», la chiosa di Cheddira.
Al suo fianco anche Walid Cheddira, attaccante arrivato nel mercato estivo. Il giovane numero 11 spiega le sue caratteristiche: «Ho sempre giocato nel reparto offensivo, quindi mi trovo benissimo nei due davanti come prevede il modulo del mister. In passato, però, ho fatto anche l'esterno d'attacco senza nessun problema. Nel reparto offensivo non fa differenza».
Una partenza ad handicap, quella del Bari, funestato dai casi Covid in ritiro: «Al momento sono al 65/70%, ma conto di essere al top per l'inizio del campionato. Siamo partiti in ritardo a causa del Covid, ma stiamo lavorando bene e stiamo recuperando i giorni persi», dice D'Errico.
Per entrambi si tratta di un'occasione importante in due carriere diverse, ma che cercano una svolta. D'Errico, 29enne centrocampista reduce da sei anni importanti a Monza, racconta: «Ho visto molto poco la città, ma quel che ho visto mi piace tanto. Mi aspetto di vedere i tifosi già da sabato, so che a loro manca il campo e noi abbiamo bisogno di loro per fare una grande annata. So che qui i tifosi sono molto calorosi, Bari è una grande piazza e ci servirà il loro aiuto durante l'anno. Sappiamo che chi resterà qui lo farà per vincere. Faremo di tutto per riportare il Bari in B, ma nel calcio non è sempre vero che la più forte vince. Per questo ci vuole molto equilibrio; sarà tosta, ci assumiamo la responsabilità di scendere in campo per vincere ogni partita. Siamo qui per vincere».
Gli fa eco Cheddira: «Abbiamo tutti grande fame di riportare Bari nelle categorie che merita, daremo il massimo in ogni partita per far sì che si realizzi ciò».
Parlando delle sue caratteristiche tecniche, D'Errico aggiunge: «Sono una mezz'ala, mi piace giocare con i compagni, puntare l'uomo e realizzare la superiorità numerica. Ho giocato anche esterno d'attacco, mister Zaccheroni mi ha trasformato in mezzala e mi ha insegnato anche la fase difensiva. In casi di emergenza posso fare anche il trequartista. Dopo sei anni ho deciso di darci un taglio con la maglia numero 10; in tanti, compreso Antenucci, mi hanno consigliato la 14. Poi è anche l'anno in cui ho conosciuto la mia compagna…».
D'Errico torna in Puglia dopo le esperienze con Fidelis Andria (prossimo avversario del Bari, sabato nell'esordio in coppa Italia serie C) e Barletta: «Ho mosso i primi passi da professionista in Puglia. Sono contento di essere arrivato in questa regione, che mi ha dato molte soddisfazioni; spero di tornare a viverle. La società è importante, lo dice la storia di quello che hanno fatto a Napoli e che faranno anche a Bari. Per ogni calciatore è un onore giocare in una società così importante, spero di ripagare. L'esperienza con Galliani è stata "mondiale", dalla famiglia De Laurentiis mi aspetterò le stesse cose».
Storia diversa, quella di Cheddira (attaccante di proprietà del Parma), che a 23 anni cerca il grande salto dopo l'esperienza a Mantova: «Tutti mi hanno sempre detto che ho grande fame e molta voglia – dice il nuovo attaccante biancorosso. Appena entro nel rettangolo verde in me scatta qualcosa che mi porta a sopperire alla mancanza di alcune qualità. Cerco di fare il possibile per la squadra in cui gioco; mi piace fare goal, ma se riesco a vedere un compagno messo meglio cerco sempre di passargliela per il bene della squadra. Il mister agli attaccanti chiede molto sacrificio in fase difensiva. Il mio compito, oltre ad andare in profondità con la mia forza e la mia velocità, è dare una mano in copertura. Non ho un obiettivo personale, solo dare il massimo in ogni partita. I goal? ben vengano, ma meglio la vittoria. La doppia cifra, però, sarebbe un buon obiettivo».
Cheddira insiste sulla sua propensione al sacrificio e all'apprendimento: «A ogni allenamento cerco di afferrare qualcosa da ogni compagno d'attacco. La precisione e la cattiveria con cui i miei compagni cercano di chiudere l'azione mi hanno aiutato tantissimo; mi alleno per arrivare ai loro livelli. In carriera ho avuto la fortuna di essere al fianco di grandissimi calciatori, ho cercato di farmi un bagaglio personale da riportare in campo. Qui mi sto trovando molto bene».
Per entrambi appare chiaro l'obiettivo di una grande stagione in biancorosso: «Un calciatore gioca sempre per vincere – conclude D'Errico. Voglio restare qui il più possibile perché non mi piace cambiare squadra ogni anno. Voglio tornare a giocare in serie B, ma facciamo un passo alla volta. Sarà una stagione difficile, ma dobbiamo centrare l'obiettivo a tutti i costi. Il girone C è il più tosto. Si vince avendo equilibrio, senza esaltarsi dopo le vittorie né deprimersi dopo le sconfitte. A Monza abbiamo vinto perché c'era equilibrio, sia nelle vittorie sia nelle sconfitte».
«Ogni fine anno mi rendo conto di quanto sono cresciuto e di cosa ancora posso fare. Ogni scelta è orientata al mio futuro, e Bari è una tappa fondamentale. Io ho sempre accostato Bari a una grandissima piazza, a cui mancava tornare nelle categorie che merita. Appena ho saputo del forte interessamento del Bari la mia scelta è caduta subito su questa piazza», la chiosa di Cheddira.