SSC Bari, Vivarini in vista dei playoff: «Conterà molto la testa. Non possiamo permetterci errori»
Il mister torna a parlare dopo la ripresa degli allenamenti: «Fa piacere la fiducia della società, spero che il San Nicola venga riaperto almeno in parte»
mercoledì 17 giugno 2020
18.33
«La testa in queste partite fa tanto, anche un 60 percento. In gara secca ogni errore può compromettere tutto; la regola è questa e l'accettiamo volentieri. Le insidie sono tante: il problema è anche non poter fare amichevoli, alzando il ritmo del gioco allenandoci fra di noi. Affronteremo una squadra che ha già rotto il ghiaccio, sarà difficile. Dobbiamo essere sicuri e consapevoli della nostra forza, dobbiamo razionalizzare l'aspetto mentale di queste tre partite. Se riusciremo in questo, il record di 28 risultati arriverà come ulteriore premio oltre alla B». Lo ha detto il tecnico della SSC Bari Vincenzo Vivarini, parlando nella prima conferenza stampa (in via telematica) dopo la ripresa degli allenamenti.
Per lui c'è già stato l'annuncio della riconferma da parte del presidente De Laurentiis: «Fa piacere che il presidente mi abbia confermato, c'è stato tanto lavoro e finora è stato apprezzato - dice il tecnico. Nel calcio ogni partita è un esame, ora ce ne sono tre di grande valenza: spero che la stima rimanga intatta».
Guardando alla sfida dei playoff, Vivarini continua: «Veniamo da un periodo strano, i tre mesi di stop condizionano fisicamente e tatticamente. Io sono rimasto a Bari, lontano da famiglia e amici; sono cose che rimangono dentro ognuno di noi. Ora è bello ricominciare, con partite particolari: i playoff danno gusto e passione, il fascino è particolare, per vincerle bisogna essere consapevoli dei nostri mezzi. Dobbiamo lavorare con intensità per ritrovare l'aspetto atletico soprattutto. Anche un infortunio potrebbe compromettere l'obiettivo. Non bisogna farsi prendere dalla foga, non si può sbagliare niente. Le giornate passano velocemente, ogni giorno tocchiamo un tema. Decidere le partite ai rigori? Stiamo preparando anche questo aspetto, lo cureremo in questo mese. Dobbiamo comunque chiudere le partite prima, sarebbe poi difficile recuperare».
Per la serie C un piccolo vantaggio è rappresentato dall'inizio in anticipo delle categorie superiori, già alle prese con le prime partite dopo il lockdown: «Abbiamo visto le semifinali di coppa Italia per valutare la condizione delle squadre di serie A: abbiamo notato un ritmo più basso, si è persa la fluidità di gioco e di conseguenza ci aspettiamo una situazione analoga. In C è tutto un altro calcio, ma io e la squadra abbiamo messo in conto che non potremo girare a ritmi alti. Il calcio negli ultimi anni ha alzato velocità di gioco e ritmi, è difficile che gli undici in campo mantengano i 90'; la conseguenza logica era passare anche in A ai cinque cambi. Primo obiettivo è ritrovare condizione atletica; c'è consapevolezza che le partite le possiamo vincere anche individualmente, abbiamo qualità per risolvere tutte le difficoltà. Abbiamo avuto tempo di analizzare le altre squadre: guarderemo il primo turno per vedere la condizione generale. Nel girone A e B non ci sono i ritmi del gruppo C, ma ci sarà più qualità nel gioco. Squadre come la Triestina possono mettere in difficoltà anche sotto l'aspetto tecnico. L'equilibrio mentale porta a prestazioni di massimo livello. Se arriviamo tutti in condizioni ideali possiamo attuare i cinque cambi e dare intensità alla partita, ma sono discorsi che faremo più in là. La squadra, comunque, in quarantena ha dimostrato grande professionalità».
Qualche rimpianto per come si è chiusa la stagione regolare, ma ora la testa è già agli spareggi decisivi: «Abbiamo fatto un'analisi di quello che è stato - prosegue Vivarini. Il cammino è stato caratterizzato da qualche pareggio di troppo, un po' di vittorie in più ci avrebbero dato una classifica migliore. Abbiamo trovato una Reggina che ha fatto un campionato straordinario, probabilmente saremmo stati comunque secondi. Ci togliamo il cappello, noi forse siamo stati poco decisi nel volere il risultato. Nelle partite alla pari non abbiamo tirato fuori quel qualcosa in più. Nel complesso, però, il bilancio è positivo».
Sulla possibile riapertura (parziale) degli stadi a luglio il tecnico dice: «Mi auguro col cuore che ci sia la possibilità di una riapertura anche parziale del San Nicola. I nostri tifosi meritano di vedere queste partite, poi il valore aggiunto per le prestazioni delle squadre c'è sicuramente. Noi abbiamo la possibilità di giocarle tutte in casa».
Una chiosa finale sul cambio di look: «La barba mi ha fatto compagnia nei due tre mesi di solitudine, la voglio ringraziare così», conclude Vivarini.
Per lui c'è già stato l'annuncio della riconferma da parte del presidente De Laurentiis: «Fa piacere che il presidente mi abbia confermato, c'è stato tanto lavoro e finora è stato apprezzato - dice il tecnico. Nel calcio ogni partita è un esame, ora ce ne sono tre di grande valenza: spero che la stima rimanga intatta».
Guardando alla sfida dei playoff, Vivarini continua: «Veniamo da un periodo strano, i tre mesi di stop condizionano fisicamente e tatticamente. Io sono rimasto a Bari, lontano da famiglia e amici; sono cose che rimangono dentro ognuno di noi. Ora è bello ricominciare, con partite particolari: i playoff danno gusto e passione, il fascino è particolare, per vincerle bisogna essere consapevoli dei nostri mezzi. Dobbiamo lavorare con intensità per ritrovare l'aspetto atletico soprattutto. Anche un infortunio potrebbe compromettere l'obiettivo. Non bisogna farsi prendere dalla foga, non si può sbagliare niente. Le giornate passano velocemente, ogni giorno tocchiamo un tema. Decidere le partite ai rigori? Stiamo preparando anche questo aspetto, lo cureremo in questo mese. Dobbiamo comunque chiudere le partite prima, sarebbe poi difficile recuperare».
Per la serie C un piccolo vantaggio è rappresentato dall'inizio in anticipo delle categorie superiori, già alle prese con le prime partite dopo il lockdown: «Abbiamo visto le semifinali di coppa Italia per valutare la condizione delle squadre di serie A: abbiamo notato un ritmo più basso, si è persa la fluidità di gioco e di conseguenza ci aspettiamo una situazione analoga. In C è tutto un altro calcio, ma io e la squadra abbiamo messo in conto che non potremo girare a ritmi alti. Il calcio negli ultimi anni ha alzato velocità di gioco e ritmi, è difficile che gli undici in campo mantengano i 90'; la conseguenza logica era passare anche in A ai cinque cambi. Primo obiettivo è ritrovare condizione atletica; c'è consapevolezza che le partite le possiamo vincere anche individualmente, abbiamo qualità per risolvere tutte le difficoltà. Abbiamo avuto tempo di analizzare le altre squadre: guarderemo il primo turno per vedere la condizione generale. Nel girone A e B non ci sono i ritmi del gruppo C, ma ci sarà più qualità nel gioco. Squadre come la Triestina possono mettere in difficoltà anche sotto l'aspetto tecnico. L'equilibrio mentale porta a prestazioni di massimo livello. Se arriviamo tutti in condizioni ideali possiamo attuare i cinque cambi e dare intensità alla partita, ma sono discorsi che faremo più in là. La squadra, comunque, in quarantena ha dimostrato grande professionalità».
Qualche rimpianto per come si è chiusa la stagione regolare, ma ora la testa è già agli spareggi decisivi: «Abbiamo fatto un'analisi di quello che è stato - prosegue Vivarini. Il cammino è stato caratterizzato da qualche pareggio di troppo, un po' di vittorie in più ci avrebbero dato una classifica migliore. Abbiamo trovato una Reggina che ha fatto un campionato straordinario, probabilmente saremmo stati comunque secondi. Ci togliamo il cappello, noi forse siamo stati poco decisi nel volere il risultato. Nelle partite alla pari non abbiamo tirato fuori quel qualcosa in più. Nel complesso, però, il bilancio è positivo».
Sulla possibile riapertura (parziale) degli stadi a luglio il tecnico dice: «Mi auguro col cuore che ci sia la possibilità di una riapertura anche parziale del San Nicola. I nostri tifosi meritano di vedere queste partite, poi il valore aggiunto per le prestazioni delle squadre c'è sicuramente. Noi abbiamo la possibilità di giocarle tutte in casa».
Una chiosa finale sul cambio di look: «La barba mi ha fatto compagnia nei due tre mesi di solitudine, la voglio ringraziare così», conclude Vivarini.