Tanti goal e soliti errori, il Bari ritrova vittoria e vecchie amnesie
Il rotondo successo per 5-2 sul Rieti non nasconde i problemi di una squadra che spesso si accontenta di gestire
lunedì 20 gennaio 2020
2.26
Vittoria doveva essere, e vittoria è stata. Ma con tanta fatica e qualche brivido di troppo. Il 5-2 con cui il Bari piega il Rieti al San Nicola non trae in inganno chi ha visto e vivisezionato la partita dei biancorossi contro i laziali fanalino di coda della serie C girone C. Attacco sugli scudi sì, ma anche tanti errori, quelli di sempre che sono alla lunga diventati una sorta di patologia endemica.
Iniziando dalle note positive, spicca la giornata positiva degli attaccanti: la sblocca Antenucci al 18' con la solita freddezza dal dischetto. Poi però troppi errori degli avanti biancorossi nel trovare il 2-0 per mettere in ghiaccio la vittoria. Almeno un paio le occasioni divorate nel primo tempo da Simeri, imbeccato spesso e volentieri da un Terrani particolarmente ispirato, soprattutto quando lascia la posizione di trequartista assegnatagli da Vivarini per cercarsi spazio sugli esterni, in particolar modo a sinistra.
Poi, però, il 9 dei biancorossi si fa ampiamente perdonare nella ripresa, coronando la solita prova fatta di tanta grinta, generosità da vendere, spirito di sacrificio ma anche qualità nelle giocate. Prima il 2-0 di testa su assist di Costa (intelligente a interpretare anche la fase difensiva, soprattutto dopo l'uscita di Di Cesare e l'ingresso di un terzino di spinta a destra come Corsinelli), poi il 3-1 in contropiede sono la ciliegina sull'ennesima prestazione da 8 del centravanti campano, che magari non sarà sempre un cecchino infallibile quando si tratta di metterla dentro, ma è di sicuro uno di quei calciatori che - per temperamento, voglia e presenza in campo - fanno felici tutti gli allenatori.
Nel recupero c'è gloria anche per Neglia (sempre una garanzia nelle poche volte che il mister lo manda in campo), che converte di testa un contropiede condotto da Simeri, e per il neo arrivo Maita, che dopo l'ingresso nella ripresa bagna con un goal dalla lunga distanza il suo esordio in maglia Bari.
Nel mezzo tanti vuoti; le solite amnesie rischiano di complicare una partita che sembrava ampiamente in discesa. Dopo il 2-0, come ha giustamente sottolineato Vivarini, la squadra ricade nel vecchio vizio di provare ad amministrare il vantaggio, finendo per imbottigliarsi e consegnare al Rieti la possibilità di rientrare. Il goal con cui Del Regno riapre i giochi è emblematico dei problemi che questo Bari ha quando deve controllare il risultato: la poca qualità a centrocampo porta a perdere palloni in mediana, da dove Russo parte per far fuori una difesa non irreprensibile e calciare in porta, mettendo Frattali nelle condizioni di respingere sui piedi di Del Regno, che ha gioco facile nell'infilare il tap-in.
Stessa storia anche dopo il 3-1, col Bari che si schiaccia gradualmente a ridosso della sua area, permettendo al Rieti di farsi vivo con la forza di chi ha zero da perdere. Certo, l'autogoal di Bianco (con probabile ultima deviazione di Esposito) è sfortunato, ma resta il fatto che il Bari non doveva concedere quel corner a un Rieti arrembante negli ultimi minuti.
Fortuna per i biancorossi che l'avversario fosse poca cosa, e che quindi le disattenzioni di squadra abbiano portato a due goal di fatto inutili. Rimangono, però, gli errori che una squadra con ambizioni di vertice non può e non deve concedersi. La Reggina è tornata alla vittoria, pur faticando e con non poca fortuna; per tenere viva l'ambizione del primo posto ci vuole una perfezione per cui il Bari deve ancora lavorare tanto. Lo scontro diretto al Granillo di domenica prossima dirà tanto dei reali valori di questo Bari; nel mezzo c'è, però, la sfida contro la Sicula Leonzio in cui i galletti saranno chiamati a dare prova di quella maturità che finora si è vista solo a intermittenza.
Iniziando dalle note positive, spicca la giornata positiva degli attaccanti: la sblocca Antenucci al 18' con la solita freddezza dal dischetto. Poi però troppi errori degli avanti biancorossi nel trovare il 2-0 per mettere in ghiaccio la vittoria. Almeno un paio le occasioni divorate nel primo tempo da Simeri, imbeccato spesso e volentieri da un Terrani particolarmente ispirato, soprattutto quando lascia la posizione di trequartista assegnatagli da Vivarini per cercarsi spazio sugli esterni, in particolar modo a sinistra.
Poi, però, il 9 dei biancorossi si fa ampiamente perdonare nella ripresa, coronando la solita prova fatta di tanta grinta, generosità da vendere, spirito di sacrificio ma anche qualità nelle giocate. Prima il 2-0 di testa su assist di Costa (intelligente a interpretare anche la fase difensiva, soprattutto dopo l'uscita di Di Cesare e l'ingresso di un terzino di spinta a destra come Corsinelli), poi il 3-1 in contropiede sono la ciliegina sull'ennesima prestazione da 8 del centravanti campano, che magari non sarà sempre un cecchino infallibile quando si tratta di metterla dentro, ma è di sicuro uno di quei calciatori che - per temperamento, voglia e presenza in campo - fanno felici tutti gli allenatori.
Nel recupero c'è gloria anche per Neglia (sempre una garanzia nelle poche volte che il mister lo manda in campo), che converte di testa un contropiede condotto da Simeri, e per il neo arrivo Maita, che dopo l'ingresso nella ripresa bagna con un goal dalla lunga distanza il suo esordio in maglia Bari.
Nel mezzo tanti vuoti; le solite amnesie rischiano di complicare una partita che sembrava ampiamente in discesa. Dopo il 2-0, come ha giustamente sottolineato Vivarini, la squadra ricade nel vecchio vizio di provare ad amministrare il vantaggio, finendo per imbottigliarsi e consegnare al Rieti la possibilità di rientrare. Il goal con cui Del Regno riapre i giochi è emblematico dei problemi che questo Bari ha quando deve controllare il risultato: la poca qualità a centrocampo porta a perdere palloni in mediana, da dove Russo parte per far fuori una difesa non irreprensibile e calciare in porta, mettendo Frattali nelle condizioni di respingere sui piedi di Del Regno, che ha gioco facile nell'infilare il tap-in.
Stessa storia anche dopo il 3-1, col Bari che si schiaccia gradualmente a ridosso della sua area, permettendo al Rieti di farsi vivo con la forza di chi ha zero da perdere. Certo, l'autogoal di Bianco (con probabile ultima deviazione di Esposito) è sfortunato, ma resta il fatto che il Bari non doveva concedere quel corner a un Rieti arrembante negli ultimi minuti.
Fortuna per i biancorossi che l'avversario fosse poca cosa, e che quindi le disattenzioni di squadra abbiano portato a due goal di fatto inutili. Rimangono, però, gli errori che una squadra con ambizioni di vertice non può e non deve concedersi. La Reggina è tornata alla vittoria, pur faticando e con non poca fortuna; per tenere viva l'ambizione del primo posto ci vuole una perfezione per cui il Bari deve ancora lavorare tanto. Lo scontro diretto al Granillo di domenica prossima dirà tanto dei reali valori di questo Bari; nel mezzo c'è, però, la sfida contro la Sicula Leonzio in cui i galletti saranno chiamati a dare prova di quella maturità che finora si è vista solo a intermittenza.