Verso Bari-Castrovillari, Cornacchini: «Spero la sosta non sia un'insidia. Piovanello? Gioca»
Il tecnico: «Futuro? Vincere il campionato. Spero che Brienza ci faccia un bel regalo. Maglia? Mi piace la rossa»
sabato 16 marzo 2019
12.28
«Spero non ci sia l'effetto sosta fra le insidie. La squadra sta bene, abbiamo lavorato nella maniera giusta, mi auguro che non ci siano problemi. Di dubbi ne ho diversi; qualcuno si è allenato poco». Così mister Giovanni Cornacchini alla vigilia di Bari-Castrovillari, delicata sfida per i suoi biancorossi chiamati a riprendere il cammino verso la C dopo la pausa di fine inverno.
Di fronte un avversario difficile, che all'andata impose al Bari il pareggio per 1-1. Questa l'unica preoccupazione nella mente di Cornacchini: «Mi sembra giusto non parlare del futuro; la società è forte e può fare quello che vuole - ribadisce il mister. Io sono qui per portare a termine questa annata. Io ora devo pensare solo al Castrovillari. Affronteremo una squadra che ha subito solo 3 sconfitte esterne; dobbiamo essere aggressivi, incanalare la partita nel modo giusto. Dobbiamo essere pronti ad affrontare questa battaglia. All'andata avemmo diverse occasioni, subimmo un goal su un rigore non chiaro. Troveremo delle difficoltà ma le affronteremo bene. Le squadre che vengono qui hanno motivazioni, ma come sempre il rischio siamo noi stessi. Siamo noi che determiniamo il nostro cammino. Dobbiamo correre, essere aggressivi, sbagliare poco. Le qualità ci sono».
Un po' a denti stretti, il mister lascia intendere qualcosa sulla formazione di domani: «Piovanello sta bene, ha recuperato, gioca lui. Aloisi o Bianchi? Non lo so, Bianchi ha fatto bene, forse ripropongo lui. Dobbiamo cercare di sbagliare il meno possibile. Modulo? Non so, dipenderà dalle difficoltà che incontreremo». Fra i titolari si rivedrà Brienza, che martedì prossimo spegnerà la quarantesima candelina: «Sarebbe bello se squadra e capitano si facessero un regalo a vicenda - dice il mister col sorriso. Si è allenato bene, può fare la differenza. L'ho visto bene dal punto di vista fisico. La cosa bella di Brienza è che si allena sempre nonostante i 40, sempre con intensità e voglia giusta. Per tutti i giovani deve essere da esempio. Lui e Di Cesare hanno un livello professionale molto alto; si rendono conto che per poter vincere la condizione fisica deve essere ottimale».
In settimana due novità importanti: innanzitutto la presentazione delle nuove maglie («Mi è piaciuta di più la maglia rossa, quella che celebra il Bari di Bolchi»). In secondo luogo da Napoli la notizia del rinnovo di contratto per il diesse Giuntoli. Una cosa che, per Cornacchini, non avrà nessuna ripercussione diretta sul futuro del Bari: «La conferma di Giuntoli mi fa piacere, ma per quello che riguarda me non mi pongo il problema. Ancora dobbiamo vincere questo campionato. Non abbiamo ancora fatto niente; che poi si farà ci mancherebbe, se no mi do una martellata in testa. Giochiamo per vincere ma non è sempre facile. Intanto bisogna vincere quel che conta di più, il campionato. Del futuro è troppo presto parlarne. Il peso della maglia non l'ho avvertito, l'ho vissuta in maniera serena. Parto del presupposto che devo fare il meglio per ottenere risultati. È una piazza complicata perché le critiche ci sono sempre, ma fa parte del gioco. Dietro ho un gruppo forte, una società forte. Un bel vantaggio».
Di fronte un avversario difficile, che all'andata impose al Bari il pareggio per 1-1. Questa l'unica preoccupazione nella mente di Cornacchini: «Mi sembra giusto non parlare del futuro; la società è forte e può fare quello che vuole - ribadisce il mister. Io sono qui per portare a termine questa annata. Io ora devo pensare solo al Castrovillari. Affronteremo una squadra che ha subito solo 3 sconfitte esterne; dobbiamo essere aggressivi, incanalare la partita nel modo giusto. Dobbiamo essere pronti ad affrontare questa battaglia. All'andata avemmo diverse occasioni, subimmo un goal su un rigore non chiaro. Troveremo delle difficoltà ma le affronteremo bene. Le squadre che vengono qui hanno motivazioni, ma come sempre il rischio siamo noi stessi. Siamo noi che determiniamo il nostro cammino. Dobbiamo correre, essere aggressivi, sbagliare poco. Le qualità ci sono».
Un po' a denti stretti, il mister lascia intendere qualcosa sulla formazione di domani: «Piovanello sta bene, ha recuperato, gioca lui. Aloisi o Bianchi? Non lo so, Bianchi ha fatto bene, forse ripropongo lui. Dobbiamo cercare di sbagliare il meno possibile. Modulo? Non so, dipenderà dalle difficoltà che incontreremo». Fra i titolari si rivedrà Brienza, che martedì prossimo spegnerà la quarantesima candelina: «Sarebbe bello se squadra e capitano si facessero un regalo a vicenda - dice il mister col sorriso. Si è allenato bene, può fare la differenza. L'ho visto bene dal punto di vista fisico. La cosa bella di Brienza è che si allena sempre nonostante i 40, sempre con intensità e voglia giusta. Per tutti i giovani deve essere da esempio. Lui e Di Cesare hanno un livello professionale molto alto; si rendono conto che per poter vincere la condizione fisica deve essere ottimale».
In settimana due novità importanti: innanzitutto la presentazione delle nuove maglie («Mi è piaciuta di più la maglia rossa, quella che celebra il Bari di Bolchi»). In secondo luogo da Napoli la notizia del rinnovo di contratto per il diesse Giuntoli. Una cosa che, per Cornacchini, non avrà nessuna ripercussione diretta sul futuro del Bari: «La conferma di Giuntoli mi fa piacere, ma per quello che riguarda me non mi pongo il problema. Ancora dobbiamo vincere questo campionato. Non abbiamo ancora fatto niente; che poi si farà ci mancherebbe, se no mi do una martellata in testa. Giochiamo per vincere ma non è sempre facile. Intanto bisogna vincere quel che conta di più, il campionato. Del futuro è troppo presto parlarne. Il peso della maglia non l'ho avvertito, l'ho vissuta in maniera serena. Parto del presupposto che devo fare il meglio per ottenere risultati. È una piazza complicata perché le critiche ci sono sempre, ma fa parte del gioco. Dietro ho un gruppo forte, una società forte. Un bel vantaggio».