Verso Bari-Catania: «Riprendiamo da dove abbiamo lasciato. Di Cesare? Può già giocare»
Il tecnico: «Sul mercato valutazioni in corso, ma solo per migliorare la qualità della squadra. Chi non vuole restare lo dica»
sabato 22 gennaio 2022
15.50
«Abbiamo il dovere di riprendere da dove abbiamo finito. Sarebbe importante per noi tornare immediatamente a fare punti per ritrovare quelle certezze che abbiamo ottenuto nell'ultima parte di campionato: una squadra difficile da affrontare, che stava facendo cose buone». Così mister Michele Mignani alla vigilia di Bari-Catania, primo impegno ufficiale dei biancorossi nel 2022 dopo un mese di sosta, fra vacanze di Natale e rinvii causa Covid delle partite di serie C.
«La sosta è lunga e può lasciare delle scorie - prosegue Mignani - ma abbiamo lavorato bene soprattutto nell'ultima settimana. C'è fiducia e voglia di ripartire forte. Prima della sosta vedevo la squadra in crescita, atteggiamento e testa nella partita non devono mai mancare. Lottare è il presupposto e sono certo che domani non mancherà. Quello che voglio rivedere è lo spirito di squadra, la voglia di vincere le partite anche nelle difficoltà».
Raccontando l'ultimo periodo, il tecnico spiega: «In questo mese abbiamo vissuto alla giornata. La sospensione non è arrivata immediatamente, abbiamo - come tutti - avuto dei problemi con il Covid. Abbiamo cercato di modulare i carichi di lavoro, soprattutto su chi ha fatto più vacanza forzata. Questa settimana abbiamo lavorato tutti insieme, credo che la squadra stia bene. Dobbiamo considerare che qualcuno è reduce dal Covid o da altri problemi, ma chi è rientrato ha riacquisito condizione. Sono tutti disponibili, poi valuterò con lo staff le soluzioni migliori».
Mercato ancora "congelato", ma dall'infermeria arriva un'importante novità: «A livello numerico la rosa offre garanzie. Volevamo recuperare Di Cesare in tempi brevi e ci siamo riusciti, da quasi 15 giorni si allena con noi e nel caso in cui avessi bisogno già da domani potrebbe rientrare in campo. Tutte le squadre sono migliorabili: io non ho chiesto niente perché fra me, il direttore e la società c'è un rapporto schietto. Io alleno i giocatori che ho a disposizione, il direttore pensa a eventuali soluzioni migliorative. A volte ci si confronta, ma non è un'esigenza che avevamo per colmare qualche lacuna. Non siamo perfetti, ma lavoriamo per diventarlo. Siamo tutti contenti di quello che hanno dato i ragazzi fino a oggi; il mercato può offrire delle novità e ci ragioneremo, con calma. A livello numerico abbiamo centrocampisti; le squalifiche fanno parte del percorso, ma in questo momento le alternative ci sono. Per necessità ho fatto allenare anche Citro da mezzala; se dovesse capitare un'occasione di migliorare qualcosa la valuteremo. Se dovesse uscire qualcuno, penseremo a portare dentro qualcuno che possa migliorare l'organico. Il direttore fa le sue valutazioni quotidianamente, l'unica cosa che non dobbiamo fare è guardare gli altri e sentirci in dovere di fare lo stesso numero di operazioni delle altre squadre».
Maita e Scavone saranno squalificati, e allora scalda i motori Davide Di Gennaro, in attesa di capire se ci saranno i margini per intervenire sul mercato. Ancora Mignani: «Di Gennaro è un jolly di centrocampo. Sa giocare a calcio, piò giocare a tre e a quattro, può fare il play, la mezzala e il trequartista. Le valutazioni sono aperte, con Maita e Scavone squalificati avrà più possibilità di giocare. Nel nostro modo di intendere il gioco ci sono gli inserimenti dei centrocampisti e i tiri da fuori. Anche sfruttare le palle inattive può essere un'arma importante; i goal sono ben accetti da chiunque. Equilibrio nello spogliatoio? Lavorare per il Bari è un privilegio. C'è umana comprensione verso chi reclama minutaggio, ma l'obiettivo di squadra non permette di pensare alle situazioni individuali. Chi è scontento alzi la mano, se c'è la possibilità lo accontenteremo, altrimenti continuerà a lavorare per il Bari.
Dopo un mese di sosta, il periodo che inizia domani sarà caratterizzato da una lunga serie di impegni ravvicinati. Ma Mignani rimane concentrato sul futuro prossimo: «Noi pensiamo a domani, vogliamo fare tre punti perché ne abbiamo grande necessità. Poi ci sarà una settimana di lavoro, per riportare in condizione chi è in ritardo. Fra un mese in cui non si gioca e un mese in cui si gioca tanto preferisco senza dubbi la seconda. Ci sono dinamiche più grandi di me; con qualche difficoltà si poteva anche far slittare il campionato e allungare di una settimana o due. Ma comunque ci sono delle difficoltà logistiche legate alle trasferte. Noi comunque ci prepariamo per giocare quando ci dicono di giocare; avrei preferito la regolarità del campionato per dare continuità alla logica del girone d'andata, ma mi adeguo».
In conclusione, una riflessione sul prossimo avversario, alle prese con il fallimento dopo la crisi societaria: «Non conosco le dinamiche interne del Catania. So che hanno preso un giocatore, può darsi che qualcuno entri e qualcuno esca ma finché non li vedremo in campo non sapremo chi ci sarà e chi no. Sono nella stessa condizione del Bari della stagione fallimentare: ti puoi liberare dei pensieri e avvicinarti ai tifosi e alla città. Sotto certi aspetti sei più libero, poi hanno una rosa di un certo livello per la serie C. Da metà campo in avanti hanno giocatori vivaci sugli esterni, con della carriera; dal nulla è venuto fuori Moro, che sta facendo bene ed è di prospettiva. È capocannoniere del nostro girone, non se lo sarebbe aspettato nessuno a inizio campionato», conclude Mignani.
«La sosta è lunga e può lasciare delle scorie - prosegue Mignani - ma abbiamo lavorato bene soprattutto nell'ultima settimana. C'è fiducia e voglia di ripartire forte. Prima della sosta vedevo la squadra in crescita, atteggiamento e testa nella partita non devono mai mancare. Lottare è il presupposto e sono certo che domani non mancherà. Quello che voglio rivedere è lo spirito di squadra, la voglia di vincere le partite anche nelle difficoltà».
Raccontando l'ultimo periodo, il tecnico spiega: «In questo mese abbiamo vissuto alla giornata. La sospensione non è arrivata immediatamente, abbiamo - come tutti - avuto dei problemi con il Covid. Abbiamo cercato di modulare i carichi di lavoro, soprattutto su chi ha fatto più vacanza forzata. Questa settimana abbiamo lavorato tutti insieme, credo che la squadra stia bene. Dobbiamo considerare che qualcuno è reduce dal Covid o da altri problemi, ma chi è rientrato ha riacquisito condizione. Sono tutti disponibili, poi valuterò con lo staff le soluzioni migliori».
Mercato ancora "congelato", ma dall'infermeria arriva un'importante novità: «A livello numerico la rosa offre garanzie. Volevamo recuperare Di Cesare in tempi brevi e ci siamo riusciti, da quasi 15 giorni si allena con noi e nel caso in cui avessi bisogno già da domani potrebbe rientrare in campo. Tutte le squadre sono migliorabili: io non ho chiesto niente perché fra me, il direttore e la società c'è un rapporto schietto. Io alleno i giocatori che ho a disposizione, il direttore pensa a eventuali soluzioni migliorative. A volte ci si confronta, ma non è un'esigenza che avevamo per colmare qualche lacuna. Non siamo perfetti, ma lavoriamo per diventarlo. Siamo tutti contenti di quello che hanno dato i ragazzi fino a oggi; il mercato può offrire delle novità e ci ragioneremo, con calma. A livello numerico abbiamo centrocampisti; le squalifiche fanno parte del percorso, ma in questo momento le alternative ci sono. Per necessità ho fatto allenare anche Citro da mezzala; se dovesse capitare un'occasione di migliorare qualcosa la valuteremo. Se dovesse uscire qualcuno, penseremo a portare dentro qualcuno che possa migliorare l'organico. Il direttore fa le sue valutazioni quotidianamente, l'unica cosa che non dobbiamo fare è guardare gli altri e sentirci in dovere di fare lo stesso numero di operazioni delle altre squadre».
Maita e Scavone saranno squalificati, e allora scalda i motori Davide Di Gennaro, in attesa di capire se ci saranno i margini per intervenire sul mercato. Ancora Mignani: «Di Gennaro è un jolly di centrocampo. Sa giocare a calcio, piò giocare a tre e a quattro, può fare il play, la mezzala e il trequartista. Le valutazioni sono aperte, con Maita e Scavone squalificati avrà più possibilità di giocare. Nel nostro modo di intendere il gioco ci sono gli inserimenti dei centrocampisti e i tiri da fuori. Anche sfruttare le palle inattive può essere un'arma importante; i goal sono ben accetti da chiunque. Equilibrio nello spogliatoio? Lavorare per il Bari è un privilegio. C'è umana comprensione verso chi reclama minutaggio, ma l'obiettivo di squadra non permette di pensare alle situazioni individuali. Chi è scontento alzi la mano, se c'è la possibilità lo accontenteremo, altrimenti continuerà a lavorare per il Bari.
Dopo un mese di sosta, il periodo che inizia domani sarà caratterizzato da una lunga serie di impegni ravvicinati. Ma Mignani rimane concentrato sul futuro prossimo: «Noi pensiamo a domani, vogliamo fare tre punti perché ne abbiamo grande necessità. Poi ci sarà una settimana di lavoro, per riportare in condizione chi è in ritardo. Fra un mese in cui non si gioca e un mese in cui si gioca tanto preferisco senza dubbi la seconda. Ci sono dinamiche più grandi di me; con qualche difficoltà si poteva anche far slittare il campionato e allungare di una settimana o due. Ma comunque ci sono delle difficoltà logistiche legate alle trasferte. Noi comunque ci prepariamo per giocare quando ci dicono di giocare; avrei preferito la regolarità del campionato per dare continuità alla logica del girone d'andata, ma mi adeguo».
In conclusione, una riflessione sul prossimo avversario, alle prese con il fallimento dopo la crisi societaria: «Non conosco le dinamiche interne del Catania. So che hanno preso un giocatore, può darsi che qualcuno entri e qualcuno esca ma finché non li vedremo in campo non sapremo chi ci sarà e chi no. Sono nella stessa condizione del Bari della stagione fallimentare: ti puoi liberare dei pensieri e avvicinarti ai tifosi e alla città. Sotto certi aspetti sei più libero, poi hanno una rosa di un certo livello per la serie C. Da metà campo in avanti hanno giocatori vivaci sugli esterni, con della carriera; dal nulla è venuto fuori Moro, che sta facendo bene ed è di prospettiva. È capocannoniere del nostro girone, non se lo sarebbe aspettato nessuno a inizio campionato», conclude Mignani.