Verso Bari-Genoa, Mignani: «Partita che ci stimola. Vogliamo dare soddisfazione ai tifosi»

Il mister: «Quello che abbiamo ce lo siamo guadagnati sul campo. Gilardino? Lo conosco, dimostrerà le sue qualità»

venerdì 23 dicembre 2022 14.36
A cura di La Redazione
Sarà un Natale di lavoro in casa SSC Bari, visto che i galletti il 26 dicembre sfideranno il Genoa nella partita che chiude il girone d'andata della serie B 2022/'23, e che mette in palio il terzo posto in solitaria tra due squadre appaiate a 30 punti.

«È una soddisfazione. È vero che dobbiamo guardare al nostro percorso, ma a inizio stagione non avremmo pensato di essere a braccetto con il Genoa. Quanto fatto ce lo siamo meritato sul campo, con le prestazioni e il lavoro. È una soddisfazione arrivare alla fine del girone di andata arrivare a giocare una partita del genere, così importante, contro il Genoa», dice mister Michele Mignani presentando la sfida tra i suoi biancorossi e i grifoni.

Per Mignani, genovese e cresciuto nella Sampdoria, sarà quasi un derby: «Quando giocavo partite così c'erano sentimenti diversi, ma quando diventi grande riesci a calmierare le sensazioni a gestirle. Fa comunque sempre un certo effetto una delle squadre della mia città, quella che nel settore giovanile è stata la mia avversaria. Ma ho tanti amici a Genova, alcuni genoani, sotto certi aspetti per me è un po' diversa, ma è comunque una partita di campionato; non vedo l'ora che arrivi il 26 per giocarla».

Parlando dell'avversario, il mister aggiunge: «Il Genoa è una squadra forte, che probabilmente non ha espresso tutto il suo potenziale. A inizio campionato, e l'ha mantenuto fino a oggi, aveva l'ambizione di tornare in A. Ha giocatori che l'anno scorso facevano la A, ha una società importante e una piazza importante: credo che sia una delle più grandi candidate a vincere il campionato. Per me è una partita bella, che casca al punto giusto e ci stimola. Il nostro obiettivo è provare a vincere, a fare punti, e dare fastidio al Genoa come abbiamo fatto in altre partite. Abbiamo affrontato a Reggio la seconda in classifica, ma ora affrontiamo una squadra altrettanto forte, poi troveremo il Parma e poi si andrà a Palermo. Questo campionato, ogni domenica, ti mette di fronte a corazzate; in C c'erano delle partite in cui avevi valori superiori agli avversari anche prima del calcio d'inizio».

Il Bari viene da due successi consecutivi e dall'ottimo pareggio in casa della Reggina, seconda in classifica. Risultati che hanno invertito un trend di sette partite senza successo per i galletti: «Quando sei lì c'è sempre un po' di preoccupazione in periodi in cui non riesci a esprimerti come vorresti - ricorda Mignani. Credo che sotto questo aspetto la squadra sia cresciuta, maturata; la maturazione è avvenuta attraverso la consapevolezza di essere riusciti a giocare alla pari con tutti, in un campionato difficile. Questo ti dà maturità e coscienza che, se si rema tutti dalla stessa parte, c'è sempre la possibilità di uscire dalle situazioni un po' più difficili».

Per il "boxing day" al San Nicola ci sarà il pubblico delle grandi occasioni, pronto a stabilire un altro record di presenze allo stadio: «La squadra percepisce la passione che la gente pone nei suoi confronti, vorremmo sempre cercare di dar soddisfazione ai tifosi, al San Nicola e in trasferta - aggiunge Mignani. Questo per noi deve essere una motivazione in più, non un motivo di pressione. Siamo riusciti a riportare tanta gente allo stadio, probabilmente anche perché hanno capito che sudiamo la maglia sempre. Anche quando non abbiamo fatto risultati, la squadra è stata apprezzata dalla gente; il risultato è il termometro di tutto questo, ma deve essere una soddisfazione e uno stimolo in più. Faccio l'augurio di bune feste ai tifosi del Bari, sperando che sia un Natale felice. L'augurio è di passarlo sereni, in salute, di godersi questo momento privato, e magari anche quello del Bari».

Di fronte ci sarà mister Alberto Gilardino, uno dei cinque ex campioni del mondo nel 2006 che quest'anno occupano panchine di serie B: «Sicuramente avere un percorso da calciatore di un certo tipo può agevolare, ma non è detto - dice Mignani. Conosco personalmente Giardino, lo apprezzo a livello umano, credo che sia capace come allenatore. Ha fatto della gavetta, ha allenato il Siena e ho seguito il suo percorso. Quest'anno aveva deciso di ripartire dalla Primavera, quindi credo che sia una persona umile e intelligente; sta facendo un percorso, il tempo dirà quale sarà il suo valore, come accade per tutti e anche per me. Una grossa mano agli allenatori la danno i calciatori. Gli ex campioni del mondo stanno facendo molto bene in questo campionato, per esempio Grosso e Inzaghi; essendo stati grandi calciatori, hanno conoscenze e capacità nell'allenare un gruppo.

Negli scorsi giorni è rientrato Walid Cheddira, tra i protagonisti dello storico quarto posto del Marocco al mondiale: «Riabbiamo Cheddira, che è stato con noi fino a un mese fa - continua Mignani. È un rientro diverso rispetto a quelli dopo lungo tempo. Sta bene, è motivato, è un valore aggiunto come lo è stato l'anno scorso e in tutta la prima parte di campionato. È mancato quattro partite, può dare soluzioni offensive con il suo ingresso, ma non credo che saremo molto diversi come atteggiamento, spirito e struttura rispetto alle ultime partite. Folorunsho-Botta alle spalle di Cheddira? Può essere una soluzione, ma ne abbiamo anche altre. Abbiamo avuto l'esigenza, l'idea, di alzare Folorunsho sulla linea degli attaccanti perché pensavamo che potesse darci fisicità e peso offensivo; ha interpretato bene questo ruolo, quindi credo che possa giocare con Cheddira ma le soluzioni non mancano. Cerchiamo di scegliere quelli che in questo momento stanno meglio, fisicamente e mentalmente. Ricci? Sta meglio, ha fatto quasi tutto l'allenamento con noi ieri, oggi vediamo. Se non ha fastidi farà tutto l'allenamento con la squadra e potrà essere convocabile».

A gennaio ci sarà il mercato, ma il mister non guarda così oltre: «Credo che sia prematuro parlarne. Siamo concentrati su quest'ultima partita, veramente importante per il presente e il futuro. Io e il direttore ci confrontiamo quotidiano, ma per ora pensiamo a questa partita, poi si vedrà per il futuro».

In conclusione, Mignani aggiunge: «Il mio lavoro è esposto a critiche ed elogi. Nell'anno e mezzo a Bari ci sono stati tanti apprezzamenti, ma non si può mai piacere a tutti. Un allenatore deve avere la forza mentale di andare avanti con la squadra. Sono arrivato qui da quasi sconosciuto per la gente di Bari, ma spero di essermi guadagnato un po' di stima e apprezzamento; per come sta la squadra in campo, ma non posso negare che molti mi apprezzano anche dal punto di vista umano, questo mi fa molto piacere».