Verso Bari-Monterosi, Mignani: «Le partite si vincono con lo spirito. Tifosi? Mi aspetto entusiasmo»
Il mister: «Contento di aver completato la rosa con due alternative per ruolo. Difesa? Uno fra Terranova e Celiento giocherà»
sabato 4 settembre 2021
15.18
«Sono contento che abbiamo completato la rosa, il direttore ha portato giocatori che ritenevamo adatti al percorso. Ora bisogna parlare poco, lavorare molto e ottenere risultati». Le parole sono di Mister Michele Mignani, alla vigilia di Bari-Monterosi, esordio casalingo per i biancorossi nel campionato di serie C girone C.
«Qualcuno è più pronto, altri meno. Alcuni lavoravano con la squadra, altri a casa: bisogna metterli in carreggiata anche se il tempo non è molto. A che percentuale siamo? Non lo so, vedremo», dice Mignani.
Sul rapporto con il diesse Ciro Polito, il tecnico aggiunge: «Ringrazio il direttore che mi ha scelto. Siamo qui per fare il bene del Bari, siamo in sintonia. Nel gioco delle parti è giusto che l'allenatore faccia l'allenatore e il direttore faccia il direttore. C'è stato, però, sempre confronto fra noi».
Dopo la tiepida accoglienza dei 2.400 presenti al San Nicola per Bari-Fidelis Andria, domani l'astronave è pronta a riaccogliere i tifosi: «Mi aspetto dallo stadio positività ed entusiasmo - la carica di Mignani. Non c'ero gli anni passati, ma questa è una pagina nuova e non vedo perché non si debba partire con entusiasmo. Mancano 37 partite, alla prima abbiamo fatto un punto di cui sono contento. L'amore per il Bari deve essere assoluto, si tifa la maglia; chiaramente i tifosi devono rivedersi nell'allenatore e nei calciatori. A loro dico: dateci la possibilità di conquistarvi».
Con una rosa finalmente competitiva e completa, può finalmente iniziare la stagione del Bari? «Il campionato del Bari è iniziato a Potenza, e lì abbiamo provato a fare il massimo per vincere - ricorda Mignani. L'obiettivo è lo stesso anche per domani, anche se qualcuno è arrivato venerdì. Andremo in campo a fare quello che sappiamo di dover fare. I meccanismi non sono oliati, sarebbe un miracolo; ma le partite si vincono con lo spirito e la voglia, cose che voglio vedere sempre. In alcune partite i valori morali sono predominanti sui valori tecnici».
Da rimettere in carreggiata c'è un attacco che sta incontrando qualche difficoltà a trovare la via della rete: «Possiamo vincere anche 1-0 con un goal di un difensore - la ricetta di un concreto Mignani. Contano i punti, anche se i nostri attaccanti hanno molti goal nelle gambe. Non ne hanno fatti molti nelle ultime partite, ma chi ha fatto goal in passato li farà anche infuturo. Il lavoro dell'allenatore è metterli nelle condizioni di segnare. Non voglio preoccuparmi prima del dovuto, quello che più mi interessa è lo spirito di squadra. La squadra deve vincere la partita».
Ma è in difesa, dove non c'è più Sabbione, che i nuovi devono accelerare i tempi: «Sicuramente uno fra Celiento e Terranova sarà in campo. Terranova si è aggregato mercoledì, Celiento sta crescendo giorno dopo giorno e su di lui puntiamo molto. Gigliotti viene in panchina sicuramente. Ha iniziato la preparazione con il Chievo, poi ha dovuto interrompere e gli manca un po' il lavoro con la palla. Chi giocherà farà una grande partita».
Da valutare c'è ancora chi giocherà alle spalle della coppia d'attacco, nel 4-3-1-2 di partenza: «Il trequartista per me rompe è l'elemento che gli schemi, quello che ha fatto Scavone a Potenza. Botta è stato preso per fare il trequartista, come Marras e i centrocampisti offensivi in rosa: Scavone, D'Errico, Mallamo, anche Di Gennaro. Botta è imprevedibile, vuole sempre la palla; ogni giorno cresce un po', ma il campo è grande da coprire e lui non è al massimo della condizione. È comunque pronto per giocare, come ha fatto in coppa e all'esordio in campionato. Marras sta bene, e io lo vedo ovunque: il quarto centrocampista, il trequartista, la mezzala. Se ha voglia può fare quello che gli pare».
C'è curiosità su Di Gennaro, il regista di centrocampo che al Bari mancava. Però, bisognerò avere un po' di pazienza: «Di Gennaro l'ho visto due giorni, è difficile capire come sta - rivela Mignani. Ha fatto un allenamento più intenso, uno più tranquillo. Ha reagito bene, non ha grossi dolori. Da grande professionista è arrivato allenato, lo trovo bene e ci farà fare il salto di qualità». E sull'età media molto alta della squadra, il tecnico aggiunge: «
In una rosa di 24 giocatori ci devono essere giovani con freschezza e voglia di dimostrare. Io non guardo la carta d'identità, gioca chi merita e sta meglio. Poi a 34-35 anni ci sono calciatori ancora nel pieno; abbiamo giocatori con più esperienza, ma anche in ruoli in cui si corre meno».
Quella contro il Monterosi, comunque, sarà la prima partita del nuovo Bari, chiamato a non fallire ancora: «Sapevamo che avremmo dovuto aumentare il coefficiente di qualità e quantità, non potevamo fare il campionato con quelli che eravamo prima della chiusura del mercato - il mantra di Mignani. La responsabilità di ottenere un risultato è sempre la stessa. Io sono un allenatore che vuole tutti a disposizione, sarà compito mio e dello staff mandare in campo chi sta meglio. Ben vengano due giocatori per ruolo, ora cerchiamo di metterli tutti in condizione di giocare 90'. Con cinque cambi puoi sostituire mezza squadra».
La valutazione finale è sull'avversario, assolutamente da non sottovalutare: «Le squadre che vengono da categorie inferiori hanno molto entusiasmo e sanno che in sfide come questa non hanno niente da perdere. Loro hanno fatto il loro mercato, con calciatori di categoria; verranno qui a giocare la loro partita. L'attenzione deve essere alta. Nel calcio la cosa più importante è vincere; mi è piaciuto di più il Bari con l'Andria che quello contro il Potenza, però con l'Andria abbiamo perso e a Potenza abbiamo preso un punto», conclude Mignani.
«Qualcuno è più pronto, altri meno. Alcuni lavoravano con la squadra, altri a casa: bisogna metterli in carreggiata anche se il tempo non è molto. A che percentuale siamo? Non lo so, vedremo», dice Mignani.
Sul rapporto con il diesse Ciro Polito, il tecnico aggiunge: «Ringrazio il direttore che mi ha scelto. Siamo qui per fare il bene del Bari, siamo in sintonia. Nel gioco delle parti è giusto che l'allenatore faccia l'allenatore e il direttore faccia il direttore. C'è stato, però, sempre confronto fra noi».
Dopo la tiepida accoglienza dei 2.400 presenti al San Nicola per Bari-Fidelis Andria, domani l'astronave è pronta a riaccogliere i tifosi: «Mi aspetto dallo stadio positività ed entusiasmo - la carica di Mignani. Non c'ero gli anni passati, ma questa è una pagina nuova e non vedo perché non si debba partire con entusiasmo. Mancano 37 partite, alla prima abbiamo fatto un punto di cui sono contento. L'amore per il Bari deve essere assoluto, si tifa la maglia; chiaramente i tifosi devono rivedersi nell'allenatore e nei calciatori. A loro dico: dateci la possibilità di conquistarvi».
Con una rosa finalmente competitiva e completa, può finalmente iniziare la stagione del Bari? «Il campionato del Bari è iniziato a Potenza, e lì abbiamo provato a fare il massimo per vincere - ricorda Mignani. L'obiettivo è lo stesso anche per domani, anche se qualcuno è arrivato venerdì. Andremo in campo a fare quello che sappiamo di dover fare. I meccanismi non sono oliati, sarebbe un miracolo; ma le partite si vincono con lo spirito e la voglia, cose che voglio vedere sempre. In alcune partite i valori morali sono predominanti sui valori tecnici».
Da rimettere in carreggiata c'è un attacco che sta incontrando qualche difficoltà a trovare la via della rete: «Possiamo vincere anche 1-0 con un goal di un difensore - la ricetta di un concreto Mignani. Contano i punti, anche se i nostri attaccanti hanno molti goal nelle gambe. Non ne hanno fatti molti nelle ultime partite, ma chi ha fatto goal in passato li farà anche infuturo. Il lavoro dell'allenatore è metterli nelle condizioni di segnare. Non voglio preoccuparmi prima del dovuto, quello che più mi interessa è lo spirito di squadra. La squadra deve vincere la partita».
Ma è in difesa, dove non c'è più Sabbione, che i nuovi devono accelerare i tempi: «Sicuramente uno fra Celiento e Terranova sarà in campo. Terranova si è aggregato mercoledì, Celiento sta crescendo giorno dopo giorno e su di lui puntiamo molto. Gigliotti viene in panchina sicuramente. Ha iniziato la preparazione con il Chievo, poi ha dovuto interrompere e gli manca un po' il lavoro con la palla. Chi giocherà farà una grande partita».
Da valutare c'è ancora chi giocherà alle spalle della coppia d'attacco, nel 4-3-1-2 di partenza: «Il trequartista per me rompe è l'elemento che gli schemi, quello che ha fatto Scavone a Potenza. Botta è stato preso per fare il trequartista, come Marras e i centrocampisti offensivi in rosa: Scavone, D'Errico, Mallamo, anche Di Gennaro. Botta è imprevedibile, vuole sempre la palla; ogni giorno cresce un po', ma il campo è grande da coprire e lui non è al massimo della condizione. È comunque pronto per giocare, come ha fatto in coppa e all'esordio in campionato. Marras sta bene, e io lo vedo ovunque: il quarto centrocampista, il trequartista, la mezzala. Se ha voglia può fare quello che gli pare».
C'è curiosità su Di Gennaro, il regista di centrocampo che al Bari mancava. Però, bisognerò avere un po' di pazienza: «Di Gennaro l'ho visto due giorni, è difficile capire come sta - rivela Mignani. Ha fatto un allenamento più intenso, uno più tranquillo. Ha reagito bene, non ha grossi dolori. Da grande professionista è arrivato allenato, lo trovo bene e ci farà fare il salto di qualità». E sull'età media molto alta della squadra, il tecnico aggiunge: «
In una rosa di 24 giocatori ci devono essere giovani con freschezza e voglia di dimostrare. Io non guardo la carta d'identità, gioca chi merita e sta meglio. Poi a 34-35 anni ci sono calciatori ancora nel pieno; abbiamo giocatori con più esperienza, ma anche in ruoli in cui si corre meno».
Quella contro il Monterosi, comunque, sarà la prima partita del nuovo Bari, chiamato a non fallire ancora: «Sapevamo che avremmo dovuto aumentare il coefficiente di qualità e quantità, non potevamo fare il campionato con quelli che eravamo prima della chiusura del mercato - il mantra di Mignani. La responsabilità di ottenere un risultato è sempre la stessa. Io sono un allenatore che vuole tutti a disposizione, sarà compito mio e dello staff mandare in campo chi sta meglio. Ben vengano due giocatori per ruolo, ora cerchiamo di metterli tutti in condizione di giocare 90'. Con cinque cambi puoi sostituire mezza squadra».
La valutazione finale è sull'avversario, assolutamente da non sottovalutare: «Le squadre che vengono da categorie inferiori hanno molto entusiasmo e sanno che in sfide come questa non hanno niente da perdere. Loro hanno fatto il loro mercato, con calciatori di categoria; verranno qui a giocare la loro partita. L'attenzione deve essere alta. Nel calcio la cosa più importante è vincere; mi è piaciuto di più il Bari con l'Andria che quello contro il Potenza, però con l'Andria abbiamo perso e a Potenza abbiamo preso un punto», conclude Mignani.