Verso Bari-Pisa, Mignani: «Avversario tosto, entreremo in campo per vincerla»
Il tecnico: «Spesso siamo andati sotto, ma non ci siamo mai disuniti e abbiamo sempre recuperato»
sabato 3 dicembre 2022
10.35
Vigilia di campionato per il Bari, a cui la vittoria manca da ben sei turni. Domani al San Nicola gli uomini di Mignani ospiteranno il Pisa di mister D'Angelo, una delle squadre più in forma di quest'ultima parte di campionato. «La vittoria è sempre un toccasana, ma non c'è stata partita in cui non siamo entrati in campo con il presupposto di vincere, e anche domani avremo questo nella testa. Abbiamo un avversario tosto, che ha ritrovato l'allenatore con cui ha perso la serie A per un soffio. Sappiamo la forza del Pisa, ma faremo di tutto per vincere», dice Mignani presentando la gara.
Sulle scelte di formazione, Mignani non si sbottona: «Non dico mai prima chi giocherà, io alla squadra parlo un'ora e mezza prima della partita. Tutti possono giocare, vediamo domani se ci sarà Botta in campo o meno. Lui, come tutti, dà segnali; sta a me scegliere chi sta meglio e chi schierare in partita. Quando lui è in campo con la voglia di essere protagonista è un valore aggiunto. Esclusi Ricci, Cheddira e Ceter, tutti gli altri sono a disposizione. Per Ceter avevamo preventivato una visita fuori Bari, e ha comportato che non fosse con noi in settimana. Una scelta per monitorare le sue condizioni e renderlo più efficiente. Maita? È un giocatore importante ma non siamo dipendenti da lui. Garantisce fisicità e qualità nella gestione della palla. Non ha fatto quintale di goal col tiro da fuori; deve migliorare, deve mettere nelle condizioni di accompagnare l'azione per determinare vicino alla porta, se non c'è la condizione bisogna calciare da fuori. Dorval? Lui è cresciuto molto da inizio campionato. Nella prima parte di stagione ha giocato meno, ma è sempre attento e si allena sempre bene. Può giocare a destra e a sinistra, deve giocare, è vivace es esplosivo, si muove bene in fase offensiva. È esplosivo, questo gli permette di pareggiare la mancanza di centimetri».
Ancora Mignani: «Noi cerchiamo di mettere i nostri giocatori nelle condizioni migliori. Antenucci è una seconda punta, che spesso si muove alle spalle degli avversari e stesso si abbassa per faci giocare. Sa quello che voglio da lui, ogni tanto deve farsi trovare vicino alla porta perché ci aspettiamo che calci. quando il Pisa costruisce dobbiamo chiudere gli spazi, per poi cercare degli spazi quando loro si difendono».
Come ha sottolineato anche il diesse Polito in settimana, nelle ultime gare il Bari ha denunciato una certa sterilità offensiva: «Penso che possa dipendere anche dall'atteggiamento degli avversari - l'analisi di Mignani. Le squadre ti studiano, poi nella parte centrale dei campionati tutti siamo un po' meno sbarazzini ed esuberanti. Nelle ultime giornate tutte le partite sono state in equilibrio; noi siamo sempre andati sotto ultimamente, su questo bisogna lavorare. A volte è una questione di centimetri, se parti dall'idea di non andare sotto in qualche occasione può essere più facile vincere la partita. Bisogna produrre gioco con intelligenza, senza scoprire il fianco».
Proseguendo nella lettura del momento biancorosso, il mister dice la sua: «Prima pensavamo di meno, eravamo più liberi e partivamo subito all'arrembaggio. Pensare di più ti può inibire e frenare. Le partite sono lunghe, partire forte è un vantaggio ma non è una certezza di far male all'avversario. Bisogna alzare i ritmi, come nei secondi tempi in cui abbiamo dovuto recuperare la partita. La squadra non si è mai disunita e ha sempre recuperato».
Tornando sulla sfida di Como, invece, Mignani analizza: «Quello che è saltato agli occhi, anche miei, è che nel primo tempo abbiamo avuto tanta timidezza. Non è un atteggiamento che richiedo in campo. Sarò ripetitivo, ma bisogna tenere conto di un avversario: il Como veniva da tre vittorie di fila in casa, noi siamo riusciti a non perdere. L'avversario era in fiducia, a me è piaciuta molto la ripresa; la voglia di recuperare ci ha portati a essere più aggressivi. Se hai delle accelerazioni, anche muovendo la palla, metti in difficoltà l'avversario».
Il Bari sta pagando l'assenza di Cheddira, impegnato con il suo Marocco ai mondiali? «Le caratteristiche di Cheddira nella nostra squadra non ce le ha quasi nessuno, a lui piace attaccare gli spazi alle spalle dei difensori - spiega Mignani in conclusione. Per questo abbiamo giocato con Cheddira più avanzato e gli altri due più sotto, per metterlo nelle condizioni di essere più vicino all'ultimo difensore avversario. Nella nostra squadra, oltre a lui, non ci sono giocatori che hanno queste caratteristiche; Salcedo per qualità fisiche e tecniche può giocare tra le linee e attaccare la profondità. Botta ha caratteristiche diverse, ricerca la palla addosso più che nello spazio. Schierando i tre attaccanti cerchiamo di avere tutte le soluzioni. Cangiano? Lo tengo sempre in considerazione, ma faccio le mie valutazioni. È più una seconda punta, gli piace partire esterno, quando preparo le partite decido se farlo giocare o no. Anche Galano ha caratteristiche simili, l'altro può essere Bellomo che è duttile e può fare tutti i ruoli del centrocampo e anche il terzo attaccante. Cangiano è stato penalizzato, meriterebbe più spazio».
Sulle scelte di formazione, Mignani non si sbottona: «Non dico mai prima chi giocherà, io alla squadra parlo un'ora e mezza prima della partita. Tutti possono giocare, vediamo domani se ci sarà Botta in campo o meno. Lui, come tutti, dà segnali; sta a me scegliere chi sta meglio e chi schierare in partita. Quando lui è in campo con la voglia di essere protagonista è un valore aggiunto. Esclusi Ricci, Cheddira e Ceter, tutti gli altri sono a disposizione. Per Ceter avevamo preventivato una visita fuori Bari, e ha comportato che non fosse con noi in settimana. Una scelta per monitorare le sue condizioni e renderlo più efficiente. Maita? È un giocatore importante ma non siamo dipendenti da lui. Garantisce fisicità e qualità nella gestione della palla. Non ha fatto quintale di goal col tiro da fuori; deve migliorare, deve mettere nelle condizioni di accompagnare l'azione per determinare vicino alla porta, se non c'è la condizione bisogna calciare da fuori. Dorval? Lui è cresciuto molto da inizio campionato. Nella prima parte di stagione ha giocato meno, ma è sempre attento e si allena sempre bene. Può giocare a destra e a sinistra, deve giocare, è vivace es esplosivo, si muove bene in fase offensiva. È esplosivo, questo gli permette di pareggiare la mancanza di centimetri».
Ancora Mignani: «Noi cerchiamo di mettere i nostri giocatori nelle condizioni migliori. Antenucci è una seconda punta, che spesso si muove alle spalle degli avversari e stesso si abbassa per faci giocare. Sa quello che voglio da lui, ogni tanto deve farsi trovare vicino alla porta perché ci aspettiamo che calci. quando il Pisa costruisce dobbiamo chiudere gli spazi, per poi cercare degli spazi quando loro si difendono».
Come ha sottolineato anche il diesse Polito in settimana, nelle ultime gare il Bari ha denunciato una certa sterilità offensiva: «Penso che possa dipendere anche dall'atteggiamento degli avversari - l'analisi di Mignani. Le squadre ti studiano, poi nella parte centrale dei campionati tutti siamo un po' meno sbarazzini ed esuberanti. Nelle ultime giornate tutte le partite sono state in equilibrio; noi siamo sempre andati sotto ultimamente, su questo bisogna lavorare. A volte è una questione di centimetri, se parti dall'idea di non andare sotto in qualche occasione può essere più facile vincere la partita. Bisogna produrre gioco con intelligenza, senza scoprire il fianco».
Proseguendo nella lettura del momento biancorosso, il mister dice la sua: «Prima pensavamo di meno, eravamo più liberi e partivamo subito all'arrembaggio. Pensare di più ti può inibire e frenare. Le partite sono lunghe, partire forte è un vantaggio ma non è una certezza di far male all'avversario. Bisogna alzare i ritmi, come nei secondi tempi in cui abbiamo dovuto recuperare la partita. La squadra non si è mai disunita e ha sempre recuperato».
Tornando sulla sfida di Como, invece, Mignani analizza: «Quello che è saltato agli occhi, anche miei, è che nel primo tempo abbiamo avuto tanta timidezza. Non è un atteggiamento che richiedo in campo. Sarò ripetitivo, ma bisogna tenere conto di un avversario: il Como veniva da tre vittorie di fila in casa, noi siamo riusciti a non perdere. L'avversario era in fiducia, a me è piaciuta molto la ripresa; la voglia di recuperare ci ha portati a essere più aggressivi. Se hai delle accelerazioni, anche muovendo la palla, metti in difficoltà l'avversario».
Il Bari sta pagando l'assenza di Cheddira, impegnato con il suo Marocco ai mondiali? «Le caratteristiche di Cheddira nella nostra squadra non ce le ha quasi nessuno, a lui piace attaccare gli spazi alle spalle dei difensori - spiega Mignani in conclusione. Per questo abbiamo giocato con Cheddira più avanzato e gli altri due più sotto, per metterlo nelle condizioni di essere più vicino all'ultimo difensore avversario. Nella nostra squadra, oltre a lui, non ci sono giocatori che hanno queste caratteristiche; Salcedo per qualità fisiche e tecniche può giocare tra le linee e attaccare la profondità. Botta ha caratteristiche diverse, ricerca la palla addosso più che nello spazio. Schierando i tre attaccanti cerchiamo di avere tutte le soluzioni. Cangiano? Lo tengo sempre in considerazione, ma faccio le mie valutazioni. È più una seconda punta, gli piace partire esterno, quando preparo le partite decido se farlo giocare o no. Anche Galano ha caratteristiche simili, l'altro può essere Bellomo che è duttile e può fare tutti i ruoli del centrocampo e anche il terzo attaccante. Cangiano è stato penalizzato, meriterebbe più spazio».