Verso Bari-Roccella, Cornacchini: «Partita pericolosa. Chiudiamo bene, poi un po' di riposo»
Il tecnico alla vigilia: «Per essere motivati bisogna creare nervosismo. Formazione? Non ho ancora scelto»
sabato 22 dicembre 2018
12.30
Ultimo impegno del girone d'andata e ultima fatica dell'anno solare. Il Bari domani ospita il Roccella, in una sfida che potrebbe confermare i biancorossi a +11 in vetta alla classifica. Cornacchini, però, non si fida dell'avversario e prova a tenere la tensione altissima: «Hanno trovato calciatori validi in questa sessione di mercato, alcuni sono ex baresi; saranno motivati - dice il mister nel pre-gara. Non mi fido di nessuno, devo tenere la tensione alta perché queste sono le più pericolose. Il pericolo di non vincere c'è, per questo è stata una settimana impegnativa. Mi piacerebbe chiudere girone di andata a +11,m ma difficoltà ci saranno. Dobbiamo arrivare bene a questa gara e finire bene l'anno. Poi avremo un po' di tempo per rifiatare».
Dopo la partita di domani, infatti, finalmente un po' di riposo per una squadra che fin qui è andata a cento all'ora: «C'è bisogno della pausa fisicamente e mentalmente - dice il tecnico che non annuncia variazioni di preparazione durante lo stop natalizio. «Non faremo un richiamo di preparazione, si lavora sempre in maniera costante - spiega. Probabilmente avremo una settimana libera, poi abbiamo subito la partita. Una volta si faceva il richiamo invernale perché si lavorava poco durante l'anno. La nostra squadra lavora molto dal punto di vista fisico abbiamo bisogno di staccare».
In vista dell'ultima gara del 2018, c'è bisogno di tenere ancora alto il livello di guardia, soprattutto alla luce delle vittorie sofferte contro Troina e Rotonda: «Le ultime due partite sono state più problematiche ma è fisiologico non affrontarle mentalmente nella partita giusta - spiega il tecnico. Questa è un'altra partita preoccupante prima delle feste; cercheremo di inventare qualcosa dal punto di vista della strategia. A livello mentale siamo diventati forti, vogliamo fare il risultato anche nelle difficoltà. Questo passa dalle settimana di lavoro duro e crea un po' di nervosismo, ma anche le premesse per fare risultati. Il calciatore non è contento del lavoro che proponi: dall'inizio dell'anno dico che se hai una squadra nettamente più forte non puoi andare allo stesso passo delle altre. Bisogna allenarsi fortissimo per far prevalere la qualità. Lavoro e qualità pagano sempre. A livello pratico la realtà è che non si può sempre aggredire. Anche la Juve fa fatica a tenere sempre la tensione alta. Volgiamo andare in campo con un'idea ben precisa, ma ci sono anche le condizioni ambientali da tenere di conto. A Castrovillari per esempio c'era un campo inguardabile, motivarli non era facile. Dobbiamo essere bravi a tenere la tensione alta con allenamento e nervosismo».
A decidere la gara contro il Rotonda la prodezza di Di Cesare: «Nel momento in cui Di Cesare ha dribblato ho detto di metterla in mezzo, poi l'ha messa dentro - racconta il mister col sorriso. Il primo giorno di allenamento al Rana l'ho visto fare dei numeri in area. Ha delle qualità importanti».
A un passo dal giro di boa, il momento è buono per tracciare un primo bilancio dell'avventura biancorossa di Cornacchini: «Sono contento di come sono andate le cose - ammette il mister: se hai qualità e l'allenatore non fa grossi danni i risultati arrivano. Ho a disposizione una squadra forte, parecchi si potevano nascondere ma la realtà è questa. Devi essere forte mentalmente; con il lavoro così sono convinto che si vinca. Se non avessimo fatto questo campionato ci sarebbero state polemiche. Record? Forse sono strano, mi interessa essere ricordato perché abbiamo vinto il campionato facendo bene. Fa piacere ma finisce lì».
Poco o nulla, invece, rivela Cornacchini della formazione che si vedrà domani al San Nicola: «C'è un po' di confusione questa settimana - dichiara Cornacchini. Devo decidere alcune cose, ma non penso che Iadaresta giocherà dall'inizio. È arrivato dopo e davanti ho l'imbarazzo della scelta. Andrebbe a stravolgere un po' tutto. Simeri? Vediamo. Neglia e Brienza si sono allenati un po' meno questa settimana, ma sono tutti a disposizione. Su Brienza devo valutare perché la condizione fisica determina soprattutto in queste partite. Ho cercato di nascondere tanto anche ai ragazzi questa settimana. D'Ignazio? Il discorso degli under è limitante. Ridl? È un 2000; è chiuso. Lavorerà come gli altri e magari ci sarà spazio anche per lui. Bollino? Devo fare delle scelte che devono essere rispettate. A volte si faccio scelte che sembrano sbagliate da fuori ma non lo sono per me. So quando devo cambiare, non faccio le cose a caso. C'è sempre dietro un mio pensiero. A volte devi rischiare, perché dietro un rischio non c'è mai il caso».
Infine, qualche curiosità pre-natalizia: «A Fano si festeggia coi cappelletti in brodo. Mi piace il pandoro artigianale».
Dopo la partita di domani, infatti, finalmente un po' di riposo per una squadra che fin qui è andata a cento all'ora: «C'è bisogno della pausa fisicamente e mentalmente - dice il tecnico che non annuncia variazioni di preparazione durante lo stop natalizio. «Non faremo un richiamo di preparazione, si lavora sempre in maniera costante - spiega. Probabilmente avremo una settimana libera, poi abbiamo subito la partita. Una volta si faceva il richiamo invernale perché si lavorava poco durante l'anno. La nostra squadra lavora molto dal punto di vista fisico abbiamo bisogno di staccare».
In vista dell'ultima gara del 2018, c'è bisogno di tenere ancora alto il livello di guardia, soprattutto alla luce delle vittorie sofferte contro Troina e Rotonda: «Le ultime due partite sono state più problematiche ma è fisiologico non affrontarle mentalmente nella partita giusta - spiega il tecnico. Questa è un'altra partita preoccupante prima delle feste; cercheremo di inventare qualcosa dal punto di vista della strategia. A livello mentale siamo diventati forti, vogliamo fare il risultato anche nelle difficoltà. Questo passa dalle settimana di lavoro duro e crea un po' di nervosismo, ma anche le premesse per fare risultati. Il calciatore non è contento del lavoro che proponi: dall'inizio dell'anno dico che se hai una squadra nettamente più forte non puoi andare allo stesso passo delle altre. Bisogna allenarsi fortissimo per far prevalere la qualità. Lavoro e qualità pagano sempre. A livello pratico la realtà è che non si può sempre aggredire. Anche la Juve fa fatica a tenere sempre la tensione alta. Volgiamo andare in campo con un'idea ben precisa, ma ci sono anche le condizioni ambientali da tenere di conto. A Castrovillari per esempio c'era un campo inguardabile, motivarli non era facile. Dobbiamo essere bravi a tenere la tensione alta con allenamento e nervosismo».
A decidere la gara contro il Rotonda la prodezza di Di Cesare: «Nel momento in cui Di Cesare ha dribblato ho detto di metterla in mezzo, poi l'ha messa dentro - racconta il mister col sorriso. Il primo giorno di allenamento al Rana l'ho visto fare dei numeri in area. Ha delle qualità importanti».
A un passo dal giro di boa, il momento è buono per tracciare un primo bilancio dell'avventura biancorossa di Cornacchini: «Sono contento di come sono andate le cose - ammette il mister: se hai qualità e l'allenatore non fa grossi danni i risultati arrivano. Ho a disposizione una squadra forte, parecchi si potevano nascondere ma la realtà è questa. Devi essere forte mentalmente; con il lavoro così sono convinto che si vinca. Se non avessimo fatto questo campionato ci sarebbero state polemiche. Record? Forse sono strano, mi interessa essere ricordato perché abbiamo vinto il campionato facendo bene. Fa piacere ma finisce lì».
Poco o nulla, invece, rivela Cornacchini della formazione che si vedrà domani al San Nicola: «C'è un po' di confusione questa settimana - dichiara Cornacchini. Devo decidere alcune cose, ma non penso che Iadaresta giocherà dall'inizio. È arrivato dopo e davanti ho l'imbarazzo della scelta. Andrebbe a stravolgere un po' tutto. Simeri? Vediamo. Neglia e Brienza si sono allenati un po' meno questa settimana, ma sono tutti a disposizione. Su Brienza devo valutare perché la condizione fisica determina soprattutto in queste partite. Ho cercato di nascondere tanto anche ai ragazzi questa settimana. D'Ignazio? Il discorso degli under è limitante. Ridl? È un 2000; è chiuso. Lavorerà come gli altri e magari ci sarà spazio anche per lui. Bollino? Devo fare delle scelte che devono essere rispettate. A volte si faccio scelte che sembrano sbagliate da fuori ma non lo sono per me. So quando devo cambiare, non faccio le cose a caso. C'è sempre dietro un mio pensiero. A volte devi rischiare, perché dietro un rischio non c'è mai il caso».
Infine, qualche curiosità pre-natalizia: «A Fano si festeggia coi cappelletti in brodo. Mi piace il pandoro artigianale».