Verso Bari-Ternana, Vivarini: «In campo sarà spettacolo. Frattali? Torna dal 1'»
Il mister alla vigilia: «Loro sono la capolista ma noi non avremo paura. Schiavone è recuperato, con Bianco sarà staffetta»
sabato 12 ottobre 2019
15.01
«Sette punti in tre partite devono essere la normalità per il Bari perché il nostro obiettivo è essere competitivi ed efficaci. Questa partita è difficile, contro la prima in classifica, ma noi vogliamo rendere per le possibilità che abbiamo, consolidare le nostre certezze in campo e fare risultati». Mister Vincenzo Vivarini presenta così la gara fra il suo Bari e la capolista Ternana, attesa domani al San Nicola. «Questa settimana ci siamo concentrati sull'analisi delle cose buone e cattive che abbiamo fatto nelle ultime partite. Lo stiamo facendo un pezzo alla volta, ora vogliamo diventare una squadra importante», racconta il tecnico biancorosso nella conferenza della vigilia.
Dall'infermeria qualche buona notizia arriva: «Frattali? È recuperato - dice Vivarini. Con D'Ursi stiamo facendo un altro lavoro, si trascina un problema e quindi è meglio non rischiarlo. Schiavone è pronto per partire dal 1', in quel ruolo ci sono lui e Bianco e può essere una staffetta fra di loro. Fanno più fatica da mezzali. Folorunsho è rientrato ieri in squadra, è fisico e prestante ma deve migliorare tanto sul livello tattico e tecnico. Può essere utile alla squadra. Con le cinque sostituzioni non esistono titolari e riserve, nella scorsa partita chi è entrato ha fatto molto bene e questo deve avvenire anche nelle prossime partite».
Su un possibile cambio di modulo, con un passaggio dal 3-5-2 al 4-3-1-2, il tecnico abruzzese frena: «Abbiamo calciatori che non stanno giocando ma hanno qualità importanti per il campionato - spiega il tecnico. Ho provato a ripartire da quello che aveva la squadra per poi andare a sistemare altre cose. Terrani e Floriano possono inserirsi con gli attaccanti che abbiamo, però bisogna avere equilibrio in fase difensiva e negli atteggiamenti di squadra. Ci stiamo lavorando, ma è meglio andarci piano».
Entrando nel vivo della sfida di domani, Vivarini ha pochi dubbi: «La Ternana ha un gioco consolidato, atteggiamenti semplici ma efficaci - la radiografia di Vivarini. Hanno tre attaccanti che ci sapranno mettere in difficoltà, faranno la loro partita. Un test attendibile per vedere a che punto siamo. La partita è sentita, con motivazioni alte. Mi auguro che sia spettacolo fra due squadre che se la giocheranno a viso aperto. Paura nel Bari non c'è, ma solo rispetto e umiltà. Penso che anche la Ternana sentirà questa partita. Loro hanno perso Proietti e Palumbo, ma recuperano Defendi e hanno altri giocatori esperti e di qualità. Il loro è un gioco di squadra molto particolare, fuori casa sono bravi con i tre davanti ad approfittare degli spazi, vanno con i lanci lunghi ma dietro accettano l'uno-contro-uno. Furlan e Partipilo saltano l'uomo; noi dobbiamo essere squadra e concedere poco, provando a metterli alle corde. Con le individualità non abbiamo niente da che invidiare. Bisogna essere razionali ed equilibrati, tenere la squadra corta ed evitare di concedergli lanci lunghi».
Una sfida importante, ma a ottobre ancora nulla c'è di decisivo: «Il campionato è molto lungo, vincere non serve a nulla se non sei squadra, con solidità in fase difensiva e con idee di gioco. Dobbiamo essere bravi a migliorarci ancora, capire qual è la massima potenzialità della squadra. Stiamo ancora lavorando a piccoli passi, i margino sono ancora molto ampi», conclude Vivarini.
Dall'infermeria qualche buona notizia arriva: «Frattali? È recuperato - dice Vivarini. Con D'Ursi stiamo facendo un altro lavoro, si trascina un problema e quindi è meglio non rischiarlo. Schiavone è pronto per partire dal 1', in quel ruolo ci sono lui e Bianco e può essere una staffetta fra di loro. Fanno più fatica da mezzali. Folorunsho è rientrato ieri in squadra, è fisico e prestante ma deve migliorare tanto sul livello tattico e tecnico. Può essere utile alla squadra. Con le cinque sostituzioni non esistono titolari e riserve, nella scorsa partita chi è entrato ha fatto molto bene e questo deve avvenire anche nelle prossime partite».
Su un possibile cambio di modulo, con un passaggio dal 3-5-2 al 4-3-1-2, il tecnico abruzzese frena: «Abbiamo calciatori che non stanno giocando ma hanno qualità importanti per il campionato - spiega il tecnico. Ho provato a ripartire da quello che aveva la squadra per poi andare a sistemare altre cose. Terrani e Floriano possono inserirsi con gli attaccanti che abbiamo, però bisogna avere equilibrio in fase difensiva e negli atteggiamenti di squadra. Ci stiamo lavorando, ma è meglio andarci piano».
Entrando nel vivo della sfida di domani, Vivarini ha pochi dubbi: «La Ternana ha un gioco consolidato, atteggiamenti semplici ma efficaci - la radiografia di Vivarini. Hanno tre attaccanti che ci sapranno mettere in difficoltà, faranno la loro partita. Un test attendibile per vedere a che punto siamo. La partita è sentita, con motivazioni alte. Mi auguro che sia spettacolo fra due squadre che se la giocheranno a viso aperto. Paura nel Bari non c'è, ma solo rispetto e umiltà. Penso che anche la Ternana sentirà questa partita. Loro hanno perso Proietti e Palumbo, ma recuperano Defendi e hanno altri giocatori esperti e di qualità. Il loro è un gioco di squadra molto particolare, fuori casa sono bravi con i tre davanti ad approfittare degli spazi, vanno con i lanci lunghi ma dietro accettano l'uno-contro-uno. Furlan e Partipilo saltano l'uomo; noi dobbiamo essere squadra e concedere poco, provando a metterli alle corde. Con le individualità non abbiamo niente da che invidiare. Bisogna essere razionali ed equilibrati, tenere la squadra corta ed evitare di concedergli lanci lunghi».
Una sfida importante, ma a ottobre ancora nulla c'è di decisivo: «Il campionato è molto lungo, vincere non serve a nulla se non sei squadra, con solidità in fase difensiva e con idee di gioco. Dobbiamo essere bravi a migliorarci ancora, capire qual è la massima potenzialità della squadra. Stiamo ancora lavorando a piccoli passi, i margino sono ancora molto ampi», conclude Vivarini.