Verso Bari-Turris, Mignani avverte: «Verranno a giocarsela. Fuga? Ora non ha senso parlarne»
Il tecnico alla vigilia: «Vincere fa sempre bene, abbiamo aggiunto autostima. Noi cerchiamo sempre di avere equilibrio»
sabato 9 ottobre 2021
11.21
«Sono troppo poche le partite per parlare di fuga. Sono appassionato di ciclismo, e lì le fughe che contano sono quelle che partono negli ultimi strappi. Per noi domani è importante fare punti e dare continuità alla prestazione; nell'obiettivo c'è anche provare a vincere». Parole e musica di Mister Michele Mignani, che alla vigilia dell'impegno interno con la Turris mette in guardia il suo Bari e l'ambiente esterno dal lasciarsi andare a facili entusiasmi.
Parlando della partita, Mignani prevede: «Sarà sicuramente più difficile con la Turris che con il Monopoli, perché quella che deve venire è sempre più complicata di quella già giocata. I numeri difficilmente mentono: vengono da tre vittorie consecutive e hanno fatto tanti goal. Non sono una sorpresa, vediamo quali saranno le condizioni climatiche e il terreno potrebbe essere diverso. Stiamo bene, l'abbiamo preparata nella maniera giusta; vogliamo dare continuità ai punti che stiamo facendo».
Dal punto di vista tecnico, Mignani analizza: «La Turris ci affronterà a viso aperto, hanno il piccolo vantaggio di non aver niente da perdere. Contro di noi o fai una partita accorta e di ripartenza con il Monopoli, o te la vieni a giocare per dimostrare di essere più bravo del Bari. Credo che verranno a giocare a viso aperto. Hanno giocatori che conosco bene, Leonetti l'anno scorso era nel mio girone e i goal li ha sempre fatti, Giannone gioca da una vita in questa categoria, i loro centrocampisti - come Tascone - hanno capacità di inserimento, gli esterni danno ampiezza e attaccano la profondità. La Turris ha un'idea di calcio che qualcosa ti dà e qualcosa ti toglie; speriamo di sfruttare ciò che il loro calcio gli toglie. Mi aspetto una gara diversa. Il loro 3-4-3 riesce ad allargare le difese avversarie, hanno due trequartisti che si muovono e una punta centrale atipica e di movimento. Dovremo essere bravi in fase difensiva per arrivare sui raddoppi e sulla copertura della palla; cerchiamo di non abboccare alle loro caratteristiche. Dobbiamo essere bravi a lavorare di squadra per trovare la parità numerica lì dove loro cercheranno di arrivare con più giocatori».
Sui singoli e sulle situazioni di gioco viste fin qui nel suo Bari, il mister spiega: «I giocatori preposti al goal sono gli attaccanti, ma avere centrocampisti che si inseriscono ti apre soluzioni alternative ulteriori per andare in goal. Fino a oggi non c'è stato bisogno dei goal di D'Errico e Marras, speriamo che li facciano quando serviranno. Antenucci? I goal li farà, per me è una certezza. Quando hai un parco giocatori così è complicato fare delle scelte; a volte è stato penalizzato Simeri, a volte Antenucci, a volte Marras, Citro non l'abbiamo visto, Paponi è interessante e Cheddira ha già dimostrato quello che può dare. A volte ragioni in forza dello stato psicofisico, a volte pensando a che partita potrà essere, guardi le caratteristiche e fai delle scelte, che possono essere fortunate o no. Antenucci domenica è entrato mezz'ora e ha dato un grande contributo. Quando vieni fuori da una partita difficile come quella contro il Monopoli ci sono sempre delle scorie, dagli affaticamenti alle botte. Andiamo incontro al freddo, ma abbiamo recuperato tutti; dobbiamo valutare Celiento meglio degli altri, ma tutti sono a disposizione».
Un Bari che crea gioco e propone, ma che soprattutto prende pochissimi goal: «A tutti piacerebbe fare un calcio straoffensivo, fare 4-5 goal a partita. Ma ci sono anche gli avversari, se porti tanti uomini in zona offensiva rischi di scoprirti e prendere le ripartenze. La squadra deve avere equilibrio, che non vuol dire non voler vincere: non siamo una squadra che pensa a difendere, ma nel calcio moderno ci sono due fasi e in quella di non possesso tutti devono coprire gli spazi e togliere agli avversari le linee di passaggio pulite».
Insomma, il Bari adesso ha solo l'obiettivo di trovare continuità, di punti e di prestazioni: «Vincere fa sempre bene, sporco o pulito. È un campionato equilibrato, tutte le squadra hanno una logica, sia che si interpreti la partita difensivamente come il Monopoli, sia che si faccia come altre squadre. Vincere ti fa lavorare più serenamente, crea entusiasmo nel gruppo e nell'ambiente esterno: è stata un'altra grossa botta di autostima, ma sappiamo che ogni volta si azzera tutto e bisogna preparare la partita successiva, che è sempre la più difficile», conclude Mignani.
Parlando della partita, Mignani prevede: «Sarà sicuramente più difficile con la Turris che con il Monopoli, perché quella che deve venire è sempre più complicata di quella già giocata. I numeri difficilmente mentono: vengono da tre vittorie consecutive e hanno fatto tanti goal. Non sono una sorpresa, vediamo quali saranno le condizioni climatiche e il terreno potrebbe essere diverso. Stiamo bene, l'abbiamo preparata nella maniera giusta; vogliamo dare continuità ai punti che stiamo facendo».
Dal punto di vista tecnico, Mignani analizza: «La Turris ci affronterà a viso aperto, hanno il piccolo vantaggio di non aver niente da perdere. Contro di noi o fai una partita accorta e di ripartenza con il Monopoli, o te la vieni a giocare per dimostrare di essere più bravo del Bari. Credo che verranno a giocare a viso aperto. Hanno giocatori che conosco bene, Leonetti l'anno scorso era nel mio girone e i goal li ha sempre fatti, Giannone gioca da una vita in questa categoria, i loro centrocampisti - come Tascone - hanno capacità di inserimento, gli esterni danno ampiezza e attaccano la profondità. La Turris ha un'idea di calcio che qualcosa ti dà e qualcosa ti toglie; speriamo di sfruttare ciò che il loro calcio gli toglie. Mi aspetto una gara diversa. Il loro 3-4-3 riesce ad allargare le difese avversarie, hanno due trequartisti che si muovono e una punta centrale atipica e di movimento. Dovremo essere bravi in fase difensiva per arrivare sui raddoppi e sulla copertura della palla; cerchiamo di non abboccare alle loro caratteristiche. Dobbiamo essere bravi a lavorare di squadra per trovare la parità numerica lì dove loro cercheranno di arrivare con più giocatori».
Sui singoli e sulle situazioni di gioco viste fin qui nel suo Bari, il mister spiega: «I giocatori preposti al goal sono gli attaccanti, ma avere centrocampisti che si inseriscono ti apre soluzioni alternative ulteriori per andare in goal. Fino a oggi non c'è stato bisogno dei goal di D'Errico e Marras, speriamo che li facciano quando serviranno. Antenucci? I goal li farà, per me è una certezza. Quando hai un parco giocatori così è complicato fare delle scelte; a volte è stato penalizzato Simeri, a volte Antenucci, a volte Marras, Citro non l'abbiamo visto, Paponi è interessante e Cheddira ha già dimostrato quello che può dare. A volte ragioni in forza dello stato psicofisico, a volte pensando a che partita potrà essere, guardi le caratteristiche e fai delle scelte, che possono essere fortunate o no. Antenucci domenica è entrato mezz'ora e ha dato un grande contributo. Quando vieni fuori da una partita difficile come quella contro il Monopoli ci sono sempre delle scorie, dagli affaticamenti alle botte. Andiamo incontro al freddo, ma abbiamo recuperato tutti; dobbiamo valutare Celiento meglio degli altri, ma tutti sono a disposizione».
Un Bari che crea gioco e propone, ma che soprattutto prende pochissimi goal: «A tutti piacerebbe fare un calcio straoffensivo, fare 4-5 goal a partita. Ma ci sono anche gli avversari, se porti tanti uomini in zona offensiva rischi di scoprirti e prendere le ripartenze. La squadra deve avere equilibrio, che non vuol dire non voler vincere: non siamo una squadra che pensa a difendere, ma nel calcio moderno ci sono due fasi e in quella di non possesso tutti devono coprire gli spazi e togliere agli avversari le linee di passaggio pulite».
Insomma, il Bari adesso ha solo l'obiettivo di trovare continuità, di punti e di prestazioni: «Vincere fa sempre bene, sporco o pulito. È un campionato equilibrato, tutte le squadra hanno una logica, sia che si interpreti la partita difensivamente come il Monopoli, sia che si faccia come altre squadre. Vincere ti fa lavorare più serenamente, crea entusiasmo nel gruppo e nell'ambiente esterno: è stata un'altra grossa botta di autostima, ma sappiamo che ogni volta si azzera tutto e bisogna preparare la partita successiva, che è sempre la più difficile», conclude Mignani.