Verso Bari-Vibonese, Mignani: «Ritroviamo continuità. Dobbiamo avere sempre entusiasmo»
Il tecnico: «I dati fisico sono buoni, il problema credo sia più mentale. Non possiamo non avere fame di vincere»
sabato 13 novembre 2021
15.30
«Abbiamo bisogno di ripartire alla grande, anche se la parola "ripartire" non mi piace. Stiamo facendo un percorso, che può avere incidenti; non deve mai mancare l'entusiasmo, domani dobbiamo avere la consapevolezza di dover vincere. Durante un campionato possono esserci delle cadute, qualcosa deve essere cancellato, altro deve rimanere nella nostra mente».
Le parole sono di mister Michele Mignani alla vigilia di Bari-Vibonese, sfida in cui i suoi biancorossi dovranno cancellare la brutta sconfitta di Castellammare.
«Nell'ultima partita siamo stati poco pericolosi - analizza Mignani. Non abbiamo fatto una bella partita, sono stato arrabbiato tutta la settimana; però l'approccio è stato migliore di quello avuto a Francavilla. Siamo stati confusionari nel momento di far male all'avversario. I dati atletici sono indicativi, ma a volte cambiano a seconda della gara. Soprattutto nel secondo tempo con la Juve Stabia abbiamo avuto il possesso, ci siamo esposti a un paio di ripartenze ma è normale. La squadra nel complesso sta bene, qualcuno può essere più stanco ma in settimana dosiamo sempre il lavoro per avere freschezza la domenica».
Due sconfitte nelle ultime tre, ma Mignani non fa drammi: «Non guardo la classifica, però la classifica c'è. Non possiamo non avere entusiasmo; abbiamo mantenuto grande equilibrio quando andavamo forte, in questo momento dobbiamo averne ancora di più. Ci sono grosse aspettativi, quando inciampi in una partita che sulla carta dovresti vincere allora puoi inconsciamente perdere entusiasmo e certezze. Le partite sono fatte di episodi: se con un episodio l'avessimo pareggiata o vinta avremmo avuto un altro umore. Ricerchiamo le cause della mancata continuità e domani proviamo a vincerla. Francavilla e Castellammare sono state diverse. Credo che sia un fattore di testa: sappiamo di essere forti, ma dobbiamo sapere che si possono trovare difficoltà nelle partite. Non dobbiamo perdere la testa, io per primo e poi i ragazzi. Guai a farsi prendere dall'ansia; l'obiettivo si raggiunge - se siamo bravi - a fine aprile».
Parlando dei singoli, il tecnico ricorda: «Abbiamo cambiato tanto nelle prime giornate, e creavamo molte occasioni da goal. Di Gennaro è un potenziale titolare, ma io devo guardare il lavoro, l'equilibrio di squadra e la condizione fisica e mentale. È riduttivo pensare che la squadra possa vincere o perdere per un giocatore. Di Gennaro mi ha confermato a Castellammare che sta bene, ma quando faccio delle scelte anche in considerazione dell'avversario di turno».
Altro elemento che non sembra al top è D'Errico. «Non ragiono mai in funzione del singolo - ribadisce l'allenatore biancorosso. Ho tanti ottimi giocatori, devono mettersi a disposizione di un pensiero corale. Ha giocato tante volte dall'inizio, anche in partite che abbiamo perso. A tratti ha fatto vedere le sue qualità, ora deve dare continuità. Ho tante alternative, se decido che D'Errico non gioca è perché un suo compagno sta meglio o in funziona della partita. Quando hai 20/22 potenziali titolari le scelte sono più difficili, il risultato ti dice se le hai azzeccate o no. Abbiamo tante soluzioni, dobbiamo azzeccarle in finzione di quel che pensiamo l'avversario farà».
E su Maita e altri singoli aggiunge: «L'ho sempre utilizzato, copre campo e ha fisicità. Sa giocare la palla, mi piace sia da mezzala sia da play. Ma il Bari qualche volta può sopperire alla sua assenza, non credo che domenica siamo andati male perché non c'era. De Risio lo abbiamo reintegrato e stiamo cercando di farlo lavorare anche da difensore centrale. Può essere utile in tutti i ruoli, è un ragazzo serio e un grande professionista. Se avrò bisogno cercherò di utilizzarlo dietro o in mezzo al campo. Paponi? È pronto a fare 90'. Si sta comportando da grande professionista, è un dispiacere non riuscire a dargli spazio. È una certezza, troverò il modo di farlo giocar».
Parlando della Vibonese, il tecnico dei galletti conclude: «Tutte le squadre affrontate hanno messo tanta corsa, ma all'inizio l'abbiamo pareggiata o addirittura siamo andati più forti. Se in C non metti agonismo e voglia di vincere i duelli diventa dura; la squadra si è calata in questa mentalità, a prescindere dall'aspetto fisico sul piano della corsa non siamo mai andati in difficoltà. I dati atletici dicono che abbiamo una media di intensità superiore alla media del campionato. Tutte le partite hanno insidie, non ce ne sono di facili. Il risultato dobbiamo farlo diventare scontato con la nostra fame. La Vibonese può metterci in difficoltà con alcuni giocatori; non so se saranno aggressivi come hanno fatto altri al San Nicola o se sceglieranno di aspettarci e ripartire. A prescindere dall'avversario, abbiamo troppa necessità di vincere la partita».
Le parole sono di mister Michele Mignani alla vigilia di Bari-Vibonese, sfida in cui i suoi biancorossi dovranno cancellare la brutta sconfitta di Castellammare.
«Nell'ultima partita siamo stati poco pericolosi - analizza Mignani. Non abbiamo fatto una bella partita, sono stato arrabbiato tutta la settimana; però l'approccio è stato migliore di quello avuto a Francavilla. Siamo stati confusionari nel momento di far male all'avversario. I dati atletici sono indicativi, ma a volte cambiano a seconda della gara. Soprattutto nel secondo tempo con la Juve Stabia abbiamo avuto il possesso, ci siamo esposti a un paio di ripartenze ma è normale. La squadra nel complesso sta bene, qualcuno può essere più stanco ma in settimana dosiamo sempre il lavoro per avere freschezza la domenica».
Due sconfitte nelle ultime tre, ma Mignani non fa drammi: «Non guardo la classifica, però la classifica c'è. Non possiamo non avere entusiasmo; abbiamo mantenuto grande equilibrio quando andavamo forte, in questo momento dobbiamo averne ancora di più. Ci sono grosse aspettativi, quando inciampi in una partita che sulla carta dovresti vincere allora puoi inconsciamente perdere entusiasmo e certezze. Le partite sono fatte di episodi: se con un episodio l'avessimo pareggiata o vinta avremmo avuto un altro umore. Ricerchiamo le cause della mancata continuità e domani proviamo a vincerla. Francavilla e Castellammare sono state diverse. Credo che sia un fattore di testa: sappiamo di essere forti, ma dobbiamo sapere che si possono trovare difficoltà nelle partite. Non dobbiamo perdere la testa, io per primo e poi i ragazzi. Guai a farsi prendere dall'ansia; l'obiettivo si raggiunge - se siamo bravi - a fine aprile».
Parlando dei singoli, il tecnico ricorda: «Abbiamo cambiato tanto nelle prime giornate, e creavamo molte occasioni da goal. Di Gennaro è un potenziale titolare, ma io devo guardare il lavoro, l'equilibrio di squadra e la condizione fisica e mentale. È riduttivo pensare che la squadra possa vincere o perdere per un giocatore. Di Gennaro mi ha confermato a Castellammare che sta bene, ma quando faccio delle scelte anche in considerazione dell'avversario di turno».
Altro elemento che non sembra al top è D'Errico. «Non ragiono mai in funzione del singolo - ribadisce l'allenatore biancorosso. Ho tanti ottimi giocatori, devono mettersi a disposizione di un pensiero corale. Ha giocato tante volte dall'inizio, anche in partite che abbiamo perso. A tratti ha fatto vedere le sue qualità, ora deve dare continuità. Ho tante alternative, se decido che D'Errico non gioca è perché un suo compagno sta meglio o in funziona della partita. Quando hai 20/22 potenziali titolari le scelte sono più difficili, il risultato ti dice se le hai azzeccate o no. Abbiamo tante soluzioni, dobbiamo azzeccarle in finzione di quel che pensiamo l'avversario farà».
E su Maita e altri singoli aggiunge: «L'ho sempre utilizzato, copre campo e ha fisicità. Sa giocare la palla, mi piace sia da mezzala sia da play. Ma il Bari qualche volta può sopperire alla sua assenza, non credo che domenica siamo andati male perché non c'era. De Risio lo abbiamo reintegrato e stiamo cercando di farlo lavorare anche da difensore centrale. Può essere utile in tutti i ruoli, è un ragazzo serio e un grande professionista. Se avrò bisogno cercherò di utilizzarlo dietro o in mezzo al campo. Paponi? È pronto a fare 90'. Si sta comportando da grande professionista, è un dispiacere non riuscire a dargli spazio. È una certezza, troverò il modo di farlo giocar».
Parlando della Vibonese, il tecnico dei galletti conclude: «Tutte le squadre affrontate hanno messo tanta corsa, ma all'inizio l'abbiamo pareggiata o addirittura siamo andati più forti. Se in C non metti agonismo e voglia di vincere i duelli diventa dura; la squadra si è calata in questa mentalità, a prescindere dall'aspetto fisico sul piano della corsa non siamo mai andati in difficoltà. I dati atletici dicono che abbiamo una media di intensità superiore alla media del campionato. Tutte le partite hanno insidie, non ce ne sono di facili. Il risultato dobbiamo farlo diventare scontato con la nostra fame. La Vibonese può metterci in difficoltà con alcuni giocatori; non so se saranno aggressivi come hanno fatto altri al San Nicola o se sceglieranno di aspettarci e ripartire. A prescindere dall'avversario, abbiamo troppa necessità di vincere la partita».