Verso Benevento-Bari, Mignani: «Servirà sostanza, voglio organizzazione e aggressività»
Il mister: «Un piacere sfidare Cannavaro. Antenucci? recuperato. Botta? Vedo un calciatore finalmente presente»
venerdì 4 novembre 2022
16.15
Vigilia di campionato per il Bari di mister Mignani, che domani alle 14 sarà di scena al Vigorito, campo del Benevento di mister Fabio Cannavaro.
«Il paragone tra me e Cannavaro non regge, lui è stato un campione - esordisce Mignani presentando il match. L'ho guardato più volta dalla televisione che dal vivo quando ci ho giocato contro. È una figura che ho sempre ammirato, l'uomo al di là del calciatore. Sarà un piacere sfidarlo, stringergli la mano, però noi dobbiamo pensare alla partita. Come sempre, mi aspetto una sfida molto difficile, ogni settimana siamo di fronte a una squadra fortissima. Il Benevento nasce con l'ambizione di essere alto in classifica; non hanno iniziato bene, ma hanno valori assoluti e individuali, stanno cercando con il nuovo allenatore una nuova caratura. Bisognerà stare attenti, avere attenzione e non distrarsi mai; i loro calciatori possono far male in qualsiasi momento».
Ancora sulla partita, il tecnico aggiunge: «Per andare a fare risultato a Benevento ci voglia un Bari di sostanza. Devi fare prestazione, opporti con organizzazione e aggressività, altrimenti non esci vivo da nessun campo. Il primo pensiero è battagliare, poi bisogna anche metterci organizzazione e qualità, altrimenti non completi l'opera».
Bari squadra da trasferta? «Abbiamo i punti che abbiamo meritato di fare - prosegue Mignani. Se penso ad alcune trasferte, abbiamo vinto partite che potevano finire in parità, mentre in casa non abbiamo vinto partite che avremmo meritato di vincere. Non faccio grossa distinzione nella preparazione tra giocare in casa o fuori; lavoriamo su una mentalità, andiamo a giocarcela dappertutto. I numeri, soprattutto se grandi, non mentono: può voler dire che gli avversari ci affrontano in un modo in casa e in un altro in trasferta. Può anche voler dire che ogni settimana ci conoscono meglio e adottano contromisure. Noi prepariamo sempre la partita per provare a vincere, lo abbiamo dimostrato anche nell'ultima in casa quando abbiamo messo in difficoltà la Ternana, ex prima in classifica».
In settimana è arrivata la notizia di Cheddira preconvocato dal Marocco. L'attaccante biancorosso è ormai a un passo dal mondiale in Qatar: «Sono felice per Cheddira - dice Mignani. È un lavoro di gruppo ed è la crescita di un calciatore che ha fatto più di un anno con noi, è una gratificazione per tutti: per il ragazzo, per la società, per me, per i compagni e per i tifosi. Ora lo possiamo utilizzare, se e quando andrò via ci penseremo. Non possiamo preoccuparci di quello che succederà tra un mese».
Sui singoli e sugli aspetti tattici, il tecnico aggiunge: «Se un giocatore gioca sempre 90' ha più probabilità di segnare di chi ne gioca meno. Cheddira, Antenucci e Folorunsho hanno giocato sempre e sono quelli che hanno fatto più goal, i nostri terminali offensivi; è normale, rispetto a Salcedo, Ceter e Scheidler che hanno giocato meno. Non potremo mai sapere se giocando gli stessi minuti avrebbero fatto più o meno goal. Scheidler e Zuzek hanno raggiunto i compagni di squadra, per conoscenze e condizione atletica; li considero come gli altri, possono giocare dal 1' o subentrare. Non c'era necessità di inserirli prima, ho provato un inserimento graduale e ora sono al pari degli altri. Ceter ha avuto un problema fisico, non si sta allenando con la squadra, quindi non è a disposizione. Botta? Sono contento che abbia fatto un'ottima partita, vorrei che questo si ripetesse se lo mandassi in campo. Deve dare continuità all'allenamento e in partita, se gli do la possibilità. Mi ha fatto piacere, nell'ultimo periodo, vedere un calciatore molto presente, fisicamente e mentalmente; cosa che qualche tempo fa non vedevo. I goal li possono fare tutti, è più difficile per che lo facciano i terzini perché non vanno a saltare e quasi mai gli chiedo di inserirsi, ma di andare sul fondo e creare superiorità numerica sulle fasce. Per il resto, i goal si possono fare in tanti modi: con i difensori, le mezze ali, i trequartisti e gli attaccanti. Mi auguro che tutti possano trovare la via del goal, ma più uno gioca e più probabilità ha di farne. Maita è una mezzala che, oltre al tiro da fuori, deve crescere negli inserimenti senza palla, che fanno più male. Antenucci sta bene, ha fatto allenamento con la squadra quindi per me è recuperato. Ha perso una settimana, ma non aveva mai saltato un minuto e non è un problema. Torna Bellomo, che è affidabile e può fare tutti i ruoli del centrocampo. Possiamo metterci in tanti modi, ma anche a Benevento non ci discosteremo dai tre giocatori offensivi».
Ancora sul tema del goal: «Abbiamo fatto un goal su palla inattiva, dobbiamo migliorare - ammette Mignani. I goal si fanno puliti, ed è difficile, sporchi, ed è più facile, su palla inattiva, da fuori. Ci manca il goal da palla inattiva, al di là degli schemi dobbiamo essere cattivi quando andiamo a offendere nell'area degli altri. Anche di tiri da fuori ne facciamo molti, forse dobbiamo aggiustare la mira».
In conclusione, il tecnico spiega: «La squadra ha preso coscienza di un campionato difficile, e che in ogni partita ci vuole una piccola impresa. Però abbiamo mantenuto un atteggiamento sempre spensierato e propositivo, poi è chiaro che ogni partita ti fa crescere. Non ho percepito che la squadra abbia avvertito la pressione per essere stata nei quartieri alti».
«Il paragone tra me e Cannavaro non regge, lui è stato un campione - esordisce Mignani presentando il match. L'ho guardato più volta dalla televisione che dal vivo quando ci ho giocato contro. È una figura che ho sempre ammirato, l'uomo al di là del calciatore. Sarà un piacere sfidarlo, stringergli la mano, però noi dobbiamo pensare alla partita. Come sempre, mi aspetto una sfida molto difficile, ogni settimana siamo di fronte a una squadra fortissima. Il Benevento nasce con l'ambizione di essere alto in classifica; non hanno iniziato bene, ma hanno valori assoluti e individuali, stanno cercando con il nuovo allenatore una nuova caratura. Bisognerà stare attenti, avere attenzione e non distrarsi mai; i loro calciatori possono far male in qualsiasi momento».
Ancora sulla partita, il tecnico aggiunge: «Per andare a fare risultato a Benevento ci voglia un Bari di sostanza. Devi fare prestazione, opporti con organizzazione e aggressività, altrimenti non esci vivo da nessun campo. Il primo pensiero è battagliare, poi bisogna anche metterci organizzazione e qualità, altrimenti non completi l'opera».
Bari squadra da trasferta? «Abbiamo i punti che abbiamo meritato di fare - prosegue Mignani. Se penso ad alcune trasferte, abbiamo vinto partite che potevano finire in parità, mentre in casa non abbiamo vinto partite che avremmo meritato di vincere. Non faccio grossa distinzione nella preparazione tra giocare in casa o fuori; lavoriamo su una mentalità, andiamo a giocarcela dappertutto. I numeri, soprattutto se grandi, non mentono: può voler dire che gli avversari ci affrontano in un modo in casa e in un altro in trasferta. Può anche voler dire che ogni settimana ci conoscono meglio e adottano contromisure. Noi prepariamo sempre la partita per provare a vincere, lo abbiamo dimostrato anche nell'ultima in casa quando abbiamo messo in difficoltà la Ternana, ex prima in classifica».
In settimana è arrivata la notizia di Cheddira preconvocato dal Marocco. L'attaccante biancorosso è ormai a un passo dal mondiale in Qatar: «Sono felice per Cheddira - dice Mignani. È un lavoro di gruppo ed è la crescita di un calciatore che ha fatto più di un anno con noi, è una gratificazione per tutti: per il ragazzo, per la società, per me, per i compagni e per i tifosi. Ora lo possiamo utilizzare, se e quando andrò via ci penseremo. Non possiamo preoccuparci di quello che succederà tra un mese».
Sui singoli e sugli aspetti tattici, il tecnico aggiunge: «Se un giocatore gioca sempre 90' ha più probabilità di segnare di chi ne gioca meno. Cheddira, Antenucci e Folorunsho hanno giocato sempre e sono quelli che hanno fatto più goal, i nostri terminali offensivi; è normale, rispetto a Salcedo, Ceter e Scheidler che hanno giocato meno. Non potremo mai sapere se giocando gli stessi minuti avrebbero fatto più o meno goal. Scheidler e Zuzek hanno raggiunto i compagni di squadra, per conoscenze e condizione atletica; li considero come gli altri, possono giocare dal 1' o subentrare. Non c'era necessità di inserirli prima, ho provato un inserimento graduale e ora sono al pari degli altri. Ceter ha avuto un problema fisico, non si sta allenando con la squadra, quindi non è a disposizione. Botta? Sono contento che abbia fatto un'ottima partita, vorrei che questo si ripetesse se lo mandassi in campo. Deve dare continuità all'allenamento e in partita, se gli do la possibilità. Mi ha fatto piacere, nell'ultimo periodo, vedere un calciatore molto presente, fisicamente e mentalmente; cosa che qualche tempo fa non vedevo. I goal li possono fare tutti, è più difficile per che lo facciano i terzini perché non vanno a saltare e quasi mai gli chiedo di inserirsi, ma di andare sul fondo e creare superiorità numerica sulle fasce. Per il resto, i goal si possono fare in tanti modi: con i difensori, le mezze ali, i trequartisti e gli attaccanti. Mi auguro che tutti possano trovare la via del goal, ma più uno gioca e più probabilità ha di farne. Maita è una mezzala che, oltre al tiro da fuori, deve crescere negli inserimenti senza palla, che fanno più male. Antenucci sta bene, ha fatto allenamento con la squadra quindi per me è recuperato. Ha perso una settimana, ma non aveva mai saltato un minuto e non è un problema. Torna Bellomo, che è affidabile e può fare tutti i ruoli del centrocampo. Possiamo metterci in tanti modi, ma anche a Benevento non ci discosteremo dai tre giocatori offensivi».
Ancora sul tema del goal: «Abbiamo fatto un goal su palla inattiva, dobbiamo migliorare - ammette Mignani. I goal si fanno puliti, ed è difficile, sporchi, ed è più facile, su palla inattiva, da fuori. Ci manca il goal da palla inattiva, al di là degli schemi dobbiamo essere cattivi quando andiamo a offendere nell'area degli altri. Anche di tiri da fuori ne facciamo molti, forse dobbiamo aggiustare la mira».
In conclusione, il tecnico spiega: «La squadra ha preso coscienza di un campionato difficile, e che in ogni partita ci vuole una piccola impresa. Però abbiamo mantenuto un atteggiamento sempre spensierato e propositivo, poi è chiaro che ogni partita ti fa crescere. Non ho percepito che la squadra abbia avvertito la pressione per essere stata nei quartieri alti».