Verso Catania-Bari, Migani: «La squadra mi sta mettendo in difficoltà con le scelte. Sarà gara tosta»
Il mister: «Ogni partita va affrontata con la mentalità giusta per provare a vincerla. Antenucci? Sta bene, lo valuteremo fra oggi e domani»
venerdì 17 settembre 2021
13.37
«Ogni partita ti mette di fronte a delle difficoltà e dobbiamo lavorare per superarle. Questa è la mentalità: provare a vincere dappertutto». Così mister Michele Mignani, presentando la sfida che vedrà il suo Bari scendere in campo domenica prossima a Catania, per la seconda trasferta consecutiva di questo inizio stagione dopo quella di Potenza con il Picerno.
«Bisogna sempre considerare che di fronte c'è un avversario. Fino a oggi le partite ci hanno detto che nella ripresa c'è stata una crescita fisica, magari associata a un calo dell'avversario; i primi minuti della partita sono più complessi del prosieguo», prosegue Mignani.
Il tecnico ha le idee chiare anche sull'avversario: «Il Catania ha giocatori di categoria, è solida ed esprime una buona idea di calcio. Ci sono elementi pericolosi da metà campo in avanti; vorranno provare a batterci, la sconfitta con la Paganese è stata immeritata. Mi aspetto una sfida tosta, come tutte le altre. Baldini è un ottimo allenatore e sa come motivare la squadra; chiunque affronta il Bari ha motivazioni altissime. Per noi è la terza trasferta in quattro partite, c'è da fare un viaggio lungo in due giorni ma dobbiamo arrivarci con fame ed entusiasmo. Se pensassimo di essere diventati bravi faremmo un grave errore; ben venga che sia il Catania, ma se fosse stata un'altra l'atteggiamento sarebbe stato lo stesso. Ogni settimana qui c'è un esame verità, siamo preparati a dover far punti ogni domenica. Il campionato è lungo, gli esami ci sono ogni settimana. Conta arrivare bene alla fine».
Le partite affrontate in avvio di stagione stanno aiutando il Bari ad acquisire condizione, e anche le scelte di Mignani sono contraddistinte da tanta abbondanza: «Questa settimana, rispetto alla precedente, i ragazzi mi stanno mettendo ancora più in difficoltà - prosegue l'allenatore biancorosso. A parte qualcuno, tutti gli altri si stanno allineando e sono pronti. I nuovi arrivi hanno portato qualità e allenamento, fare la formazione è difficile. Dall'altro lato, sono tranquillo perché chiunque mandi in campo è pronto e sa cosa fare per alzare la qualità della squadra. La formazione giusta la conosci sempre al 95'. Averne 11 è più semplice, averne 22 è più complesso; ho a che fare con professionisti seri, uomini che sanno di dover conquistare il loro posto e sanno che a volte 10 minuti valgono più di 90».
Sui singoli e sulle dinamiche di reparto, Mignani aggiunge: «Simeri è entrato per due volte e ha fatto due goal, il secondo da 3 punti. Tutti mi stanno mettendo in difficoltà, nella costruzione di un goal sono tutti importanti. Una settimana in più di lavoro ha fatto crescere tanti. Antenucci sta bene, ha fatto la settimana in gruppo e lo valuteremo fra oggi e domani. Sappiamo il suo valore, ha superato il problema e ora sta bene. Fase difensiva? È sempre una cosa collettiva. I calciatori più esperti possono avere una lettura individuale che ti risolve un problema, ma se la squadra ha subito poco vuol dire che tutti partecipano, a cominciare dagli attaccanti. Questo vuol dire che più di altri hanno la possibilità di essere sostituiti o di subentrare, ma bisogna lavorare tutti per mantenere la squadra corta; se non riesci da dietro in avanti, allora devi farlo da avanti verso dietro. A centrocampo nel modulo che interpretiamo noi serve molto sacrificio, c'è tanto campo da coprire. Con cinque cambi puoi sostituire chi è più stanco. La fluidità della manovra è cresciuta nelle ultime due partite, se un avversario si abbassa con 10 giocatori dietro la linea della palla è più difficile muoverla. Quando si cambia è perché compito dell'allenatore è sentire tutti partecipi, perché il livello è pari».
Serve, comunque, lavorare per alzare ancora di più il livello delle prestazioni: «Nel 99% dei casi le vittorie si conquistano con le prestazioni, che comprendono agonismo, fame, mentalità e tattica - ricorda Mignani. Dobbiamo iniziare a portare dentro tutti questi fattori; è difficile vincere una partita senza meritare, può capitare un paio di volte ma è più facile vincere se fai tutte le cose giuste. Non ha senso per me guardare oltre la partita di Catania, ragioniamo di settimana in settimana per fare più punti possibili. Chi vuol vincere deve dare continuità di punti; non posso prevedere se sarà un campionato equilibrato o meno, chiunque può prendere un vantaggio ma la parola chiave è sempre equilibrio».
In più rispetto all'anno scorso, questo Bari sembra avere un gruppo solido ed esperto: «Non posso fare paragoni con gli scorsi anni perché non c'ero e non mi sono fatto raccontare nulla - ammette Mignani. Io e il direttore abbiamo un'idea su come fare calcio, poi ci sono i risultati a dire se abbiamo ragione. Io sono convinto che il gruppo faccia la vittoria, ma il gruppo si vede alla lunga. Quello che sta nascendo qui è affiatato, noi pensiamo al bene del Bari: se vinciamo 1-0 non mi interessa chi segna, può essere anche il portiere. A me importa fare i 3 punti con lo spirito di squadra».
Bari poco cinico in zona-goal? Mignani non fa drammi e analizza: «Vorrei sempre una squadra che crei tanto e che sia cinica. Se devo scegliere preferisco una squadra che crea tanto e fa un solo goal, rispetto alla squadra che segna con un tiro in porta. Le partite con Potenza e Picerno non sono paragonabili: nella prima eravamo incerottati, nelle altre avevamo più soluzioni e maggior lavoro. La cosa più importante è la solidità della squadra, che grazie ai calciatori e agli sviluppi fa un goal più degli altri», conclude il tecnico dei galletti.
«Bisogna sempre considerare che di fronte c'è un avversario. Fino a oggi le partite ci hanno detto che nella ripresa c'è stata una crescita fisica, magari associata a un calo dell'avversario; i primi minuti della partita sono più complessi del prosieguo», prosegue Mignani.
Il tecnico ha le idee chiare anche sull'avversario: «Il Catania ha giocatori di categoria, è solida ed esprime una buona idea di calcio. Ci sono elementi pericolosi da metà campo in avanti; vorranno provare a batterci, la sconfitta con la Paganese è stata immeritata. Mi aspetto una sfida tosta, come tutte le altre. Baldini è un ottimo allenatore e sa come motivare la squadra; chiunque affronta il Bari ha motivazioni altissime. Per noi è la terza trasferta in quattro partite, c'è da fare un viaggio lungo in due giorni ma dobbiamo arrivarci con fame ed entusiasmo. Se pensassimo di essere diventati bravi faremmo un grave errore; ben venga che sia il Catania, ma se fosse stata un'altra l'atteggiamento sarebbe stato lo stesso. Ogni settimana qui c'è un esame verità, siamo preparati a dover far punti ogni domenica. Il campionato è lungo, gli esami ci sono ogni settimana. Conta arrivare bene alla fine».
Le partite affrontate in avvio di stagione stanno aiutando il Bari ad acquisire condizione, e anche le scelte di Mignani sono contraddistinte da tanta abbondanza: «Questa settimana, rispetto alla precedente, i ragazzi mi stanno mettendo ancora più in difficoltà - prosegue l'allenatore biancorosso. A parte qualcuno, tutti gli altri si stanno allineando e sono pronti. I nuovi arrivi hanno portato qualità e allenamento, fare la formazione è difficile. Dall'altro lato, sono tranquillo perché chiunque mandi in campo è pronto e sa cosa fare per alzare la qualità della squadra. La formazione giusta la conosci sempre al 95'. Averne 11 è più semplice, averne 22 è più complesso; ho a che fare con professionisti seri, uomini che sanno di dover conquistare il loro posto e sanno che a volte 10 minuti valgono più di 90».
Sui singoli e sulle dinamiche di reparto, Mignani aggiunge: «Simeri è entrato per due volte e ha fatto due goal, il secondo da 3 punti. Tutti mi stanno mettendo in difficoltà, nella costruzione di un goal sono tutti importanti. Una settimana in più di lavoro ha fatto crescere tanti. Antenucci sta bene, ha fatto la settimana in gruppo e lo valuteremo fra oggi e domani. Sappiamo il suo valore, ha superato il problema e ora sta bene. Fase difensiva? È sempre una cosa collettiva. I calciatori più esperti possono avere una lettura individuale che ti risolve un problema, ma se la squadra ha subito poco vuol dire che tutti partecipano, a cominciare dagli attaccanti. Questo vuol dire che più di altri hanno la possibilità di essere sostituiti o di subentrare, ma bisogna lavorare tutti per mantenere la squadra corta; se non riesci da dietro in avanti, allora devi farlo da avanti verso dietro. A centrocampo nel modulo che interpretiamo noi serve molto sacrificio, c'è tanto campo da coprire. Con cinque cambi puoi sostituire chi è più stanco. La fluidità della manovra è cresciuta nelle ultime due partite, se un avversario si abbassa con 10 giocatori dietro la linea della palla è più difficile muoverla. Quando si cambia è perché compito dell'allenatore è sentire tutti partecipi, perché il livello è pari».
Serve, comunque, lavorare per alzare ancora di più il livello delle prestazioni: «Nel 99% dei casi le vittorie si conquistano con le prestazioni, che comprendono agonismo, fame, mentalità e tattica - ricorda Mignani. Dobbiamo iniziare a portare dentro tutti questi fattori; è difficile vincere una partita senza meritare, può capitare un paio di volte ma è più facile vincere se fai tutte le cose giuste. Non ha senso per me guardare oltre la partita di Catania, ragioniamo di settimana in settimana per fare più punti possibili. Chi vuol vincere deve dare continuità di punti; non posso prevedere se sarà un campionato equilibrato o meno, chiunque può prendere un vantaggio ma la parola chiave è sempre equilibrio».
In più rispetto all'anno scorso, questo Bari sembra avere un gruppo solido ed esperto: «Non posso fare paragoni con gli scorsi anni perché non c'ero e non mi sono fatto raccontare nulla - ammette Mignani. Io e il direttore abbiamo un'idea su come fare calcio, poi ci sono i risultati a dire se abbiamo ragione. Io sono convinto che il gruppo faccia la vittoria, ma il gruppo si vede alla lunga. Quello che sta nascendo qui è affiatato, noi pensiamo al bene del Bari: se vinciamo 1-0 non mi interessa chi segna, può essere anche il portiere. A me importa fare i 3 punti con lo spirito di squadra».
Bari poco cinico in zona-goal? Mignani non fa drammi e analizza: «Vorrei sempre una squadra che crei tanto e che sia cinica. Se devo scegliere preferisco una squadra che crea tanto e fa un solo goal, rispetto alla squadra che segna con un tiro in porta. Le partite con Potenza e Picerno non sono paragonabili: nella prima eravamo incerottati, nelle altre avevamo più soluzioni e maggior lavoro. La cosa più importante è la solidità della squadra, che grazie ai calciatori e agli sviluppi fa un goal più degli altri», conclude il tecnico dei galletti.