Verso Cittanovese-Bari, Cornacchini: «Bel gioco? Mi piacerebbe ma preferisco risultati. Occhio al campo»

Il mister all'antivigilia: «La differenza la fanno i giocatori forti. Assenza Piovanello? Devo ancora decidere»

venerdì 18 gennaio 2019 13.12
A cura di Riccardo Resta
La stagione entra nel vivo, e per il Bari inizia un tour de force che fra tre giornate porterà i biancorossi ad affrontare la Turris seconda in classifica ma al momento distanziata di 12 punti dai biancorossi capolisti. La testa, però, è già rivolta al prossimo impegno: domenica il Bari sarà ospite della Cittanovese per la terza di ritorno. Una sfida da prendere con le molle, nonostante il divario di 21 punti fra le due squadre: «Il campo condiziona parecchio le partite - dice il tecnico Giovanni Cornacchini all'antivigilia. Sul sintetico, diverso da quello dove ti alleni, più piccolo: potremmo avere delle difficoltà. La squadra forte deve saper reagire e affrontare i pericoli. La Cittanovese ha giocatori davanti che su quel campo può dar fastidio. Noi dobbiamo pensare a limitare le loro forze e mettere in pratica il nostro pensiero».

Partenza anticipata per la squadra, che in serata raggiungerà Rende dove domani svolgerà l'allenamento di rifinitura. «È una trasferta lunga. Con questa società c'è la possibilità di fare meno fatica e dobbiamo sfruttarla. Cerchiamo di fare le cose con criterio, proprio perché siamo il Bari», dice Cornacchini.

Un Bari confortato dai numeri: +12 sulla Turris seconda, 19 risultati utili in altrettante gare, 15 vittorie e soli 4 pareggi. Eppure in città e dagli ambienti delle squadre avversarie c'è chi lamenta l'assenza di bel gioco da parte della squadra: «Mi interessa giocare un bel calcio, come a tutti - spiega il tecnico. Non è sempre semplice; per me il calcio è subire e concedere poco, preparare le partite in modo giusto. A sentire quelli delle squadre avversarie non si direbbe che giochiamo bene, ma alla fine contano i numeri e in questo momento sono importanti. M'interessa relativamente, ma farebbe piacere che la squadra giocasse un calcio piacevole. Ognuno ha la propria idea: la differenza la fanno i giocatori di qualità, quelli che possono non prenderla mai per 20 minuti e poi risolvere la partita. Se hai una squadra meno forte nelle individualità devi lavorare di più sul collettivo. Floriano domenica scorsa non aveva toccato molti palloni, poi un assist a Neglia e il goal decisivo. Io penso esclusivamente a lavorare il meglio possibile con il tanto che ho a disposizione. A me non va di parlare delle altre squadre; l'ho sempre fatto anche quando allenavo squadre di valore inferiore. Perché io, allenatore del Bari, dovrei prestare attenzione ad altre cose? Penso solo ad arrivare il prima possibile al risultato che tutti si sono prefissi».

A Cittanova il Bari andrà incontro a qualche emergenza di formazione: le due giornate di squalifica a Piovanello ridisegnano tutto il gioco degli under. «Devo pensare a come sostituirlo - ammette il mister, che ha però ha ancora due giorni per decidere. Qualcosa abbiamo provato: l'alternativa più naturale a Piovanello è Langella. C'è da decidere se giocare con tre centrocampisti o meno. Ho ancora un po' di tempo; ci penserò. Non voglio sprecare subito le mie carte per poi non avere soluzioni in corse d'opera». Difficile capire se sarà ancora Iasaresta a guidare l'attacco dal 1' come contro la Sancataldese. In ballo c'è una sostanziale modifica dell'assetto tattico della squadra e dell'interpretazione della gara: «A San Cataldo eravamo partiti 4231, poi abbiamo avuto difficoltà e ho messo Neglia seconda punta e Floriano nel suo ruolo di ala sinistra - ricorda Cornacchini. Con Iadaresta dobbiamo cercare di evitare la palla lunga in verticale; dobbiamo sfruttare il più possibile le fasce laterali e mettere diversi cross in mezzo». Fra i calciatori più decisivi fin qui anche il portiere Marfella, domenica scorsa protagonista di almeno tre grandi parate che hanno salvato il risultato. Una cosa sottolineata nel dopo gara anche dal tecnico della Sancataldese: «Marfella domenica è stato molto bravo e fa piacere che gli altri lo dicano. La Sancataldese ha giocato una buona gara, sono stati un po' sfortunati. Davide ha ancora tanto margine di crescita; sono contento che l'allenatore della Sancataldese abbia detto queste cose».

Difficile, però, non pensare alla sfida in casa della Turris fra tre giornate. Arrivare con 12 punti di vantaggio o più significherebbe andare in Campania per giocarsi un primo match point promozione: «A Torre del Greco ci aspettano; se ci arriviamo a +12 possiamo giocarcela con più tranquillità. Loro però hanno vinto tutte le partite in casa; probabilmente conoscono bene un campo veloce in sintetico. Hanno dei vantaggi giocando in casa e per questo dobbiamo arrivarci bene. Dobbiamo lavorare tanto sulla testa, perché quando sei a +12 mentalmente tendi a mollare, è normale. Devi assolutamente crescere e continuare a lavorare molto. Il grande pregio è la maturità della squadra», conclude il mister.