Verso Fidelis Andria-Bari, Mignani: «Sarà una battaglia. Noi dobbiamo ritrovare serenità»
Il tecnico biancorosso: «Vorranno portar via lo scalpo della squadra blasonata. Non dobbiamo avere l’ansia di recuperare i risultati»
sabato 20 novembre 2021
15.26
Aria di derby in casa Bari, che domani scenderà in campo al "Degli Ulivi" contro la Fidelis Andria, che era stata il primo avversario stagionale dei biancorossi in coppa Italia.
«Il bilancio fin qui è positivo - dice mister Michele Mignani presentando la sfida fra i suoi galletti e la Fidelis. Quando abbiamo affrontato la prima di coppa Italia eravamo pieni di pezze, dopo un ritiro molto particolare. Con un organico definito abbiamo iniziato a lavorare; abbiamo fatto qualcosina, dobbiamo aggiungere il resto».
Da invertire c'è il trend negativo in trasferta: «Ogni partita ha una storia a sé - ricorda Mignani. Dobbiamo ritrovare la consapevolezza dei nostri mezzi e la nostra "serenità". Dobbiamo sapere che possiamo andare in goal in qualsiasi momento, poi dobbiamo mettere in campo voglia, fame e agonismo. L'avversario di domani ci aspetterà con il coltello fra i denti, dobbiamo essere preparati».
Ancora il tecnico biancorosso: «Ci sono campi difficili, tutte le squadre hanno un obiettivo. Noi abbiamo tanti derby, e per i nostri avversari è uno stimolo in più affrontare la grande città, la squadra blasonata. Loro moltiplicano le forze, dobbiamo farlo anche noi. È fondamentale per chi ha un obiettivo come il nostro. Poi le partite sono sempre complicate: dobbiamo pensare solo a noi. Proviamo a vincere la battaglia sportiva, contro un avversario che farà di tutto per avere il nostro scalpo. Sarà una partita diversa da quella con la Vibonese. L'Andria ha giocatori di categoria, esperti, e ha cambiato l'allenatore. Non so che gara aspettarmi, credo che saranno aggressivi e ci prenderanno alti. Metteranno corsa e agonismo, oltre alla capacità di giocare a calcio che è una loro dote».
Tornando sul momento non felicissimo dei galletti, che sono comunque primi a +4, il mister spiega: «La serenità manca quando vuoi fare risultato tutte le domeniche ma il risultato viene meno. Può crearsi un po' di ansia; alla squadra dico che il campionato è ancora lungo, l'obiettivo non si raggiunge contro la Virtus Francavilla o la Juve Stabia. Ogni partita crea delle problematiche; si può andare sotto di un goal, ma non dobbiamo avere l'ansia di recuperare il risultato in cinque minuti. Domenica scora non abbiamo preso goal, un segnale positivo. Le partite sono condizionate da episodi: un rigore a Castellammare, un goal annullato alla Vibonese».
Sui singoli, Mignani aggiunge: «Stiamo arrivando tutti più o meno alla stessa condizione. A volte si fanno valutazioni in funzione dell'avversario, a volte ci sono partite in cui ritieni più necessaria la struttura fisica per gestire le palle inattive, a volte fai scelte in funzione di chi gioca in avanti. Alcuni sono venuti da alcuni problemi, c'è chi ha giocato di più. Di Gennaro? Si è fermato ed è ripartito e non è semplice. Ci vuole un po' di tempo per trovare condizione, ma il ragazzo si allena a mille e sta raggiungendo la sua forma. Dobbiamo utilizzarlo per le sue caratteristiche. Se hai sette calciatori a centrocampo la scelta è più difficile ma hai anche la possibilità di variare in corsa. I terzini? Loro ci danno ampiezza e spinta, lavorano di catena quando le mezzali e il trequartista si aprono. Andando avanti senza palla creano superiorità e alternative; ci stiamo lavorando. Sono quattro giocatori con gamba e non hanno problemi ad andare, secondo me è meglio se lo fanno senza palla che con la palla. Botta? È un giocatore che nel bene e nel male ha qualcosa di diverso: ha personalità, vuole sempre la palla, si fa trovare in zone basse di campo, spende molto durante la partita. Corre e si non si risparmia; per due settimane si era allenato poco per un problema, domenica invece l'ho rivisto bene a livello fisico. Stiamo capendo come fare per fargli togliergli un po' di lavoro in fase di non possesso. Abbiamo bisogno del sacrificio di tutti, io tengo molto a questa fase e abbiamo necessità che tutti lavorino quando la palla ce l'hanno gli avversari. Con questo modulo ci dà superiorità numerica e ci aiuta a trovare spazi».
Infine, una considerazione sul gruppo: «In un gruppo dove c'è grande equilibrio di valori si deve dare priorità ai comportamenti, a quello che è la forza di un gruppo. Io lo pretendo e i ragazzi lo sanno. A volte loro possono avere dei problemi fisici, a volte extracalcistici; possono passare momenti particolari, ma io sono fortunato perché ho un gruppo che lavora con impegno e intensità. Cerchiamo di stimolare chi abbassa il livello di intensità, ma questa settimana li ho visti tutti bene e ho ancora più possibilità di scegliere. Non faccio richieste al gruppo, do per scontato che tutti si comportino come ha fatto Antenucci quando è stato in panchina. E se l'ha fatto lui, con grande professionalità, lo devono fare tutti. E sono i nostri capitani a dover pretendere questo».
«Il bilancio fin qui è positivo - dice mister Michele Mignani presentando la sfida fra i suoi galletti e la Fidelis. Quando abbiamo affrontato la prima di coppa Italia eravamo pieni di pezze, dopo un ritiro molto particolare. Con un organico definito abbiamo iniziato a lavorare; abbiamo fatto qualcosina, dobbiamo aggiungere il resto».
Da invertire c'è il trend negativo in trasferta: «Ogni partita ha una storia a sé - ricorda Mignani. Dobbiamo ritrovare la consapevolezza dei nostri mezzi e la nostra "serenità". Dobbiamo sapere che possiamo andare in goal in qualsiasi momento, poi dobbiamo mettere in campo voglia, fame e agonismo. L'avversario di domani ci aspetterà con il coltello fra i denti, dobbiamo essere preparati».
Ancora il tecnico biancorosso: «Ci sono campi difficili, tutte le squadre hanno un obiettivo. Noi abbiamo tanti derby, e per i nostri avversari è uno stimolo in più affrontare la grande città, la squadra blasonata. Loro moltiplicano le forze, dobbiamo farlo anche noi. È fondamentale per chi ha un obiettivo come il nostro. Poi le partite sono sempre complicate: dobbiamo pensare solo a noi. Proviamo a vincere la battaglia sportiva, contro un avversario che farà di tutto per avere il nostro scalpo. Sarà una partita diversa da quella con la Vibonese. L'Andria ha giocatori di categoria, esperti, e ha cambiato l'allenatore. Non so che gara aspettarmi, credo che saranno aggressivi e ci prenderanno alti. Metteranno corsa e agonismo, oltre alla capacità di giocare a calcio che è una loro dote».
Tornando sul momento non felicissimo dei galletti, che sono comunque primi a +4, il mister spiega: «La serenità manca quando vuoi fare risultato tutte le domeniche ma il risultato viene meno. Può crearsi un po' di ansia; alla squadra dico che il campionato è ancora lungo, l'obiettivo non si raggiunge contro la Virtus Francavilla o la Juve Stabia. Ogni partita crea delle problematiche; si può andare sotto di un goal, ma non dobbiamo avere l'ansia di recuperare il risultato in cinque minuti. Domenica scora non abbiamo preso goal, un segnale positivo. Le partite sono condizionate da episodi: un rigore a Castellammare, un goal annullato alla Vibonese».
Sui singoli, Mignani aggiunge: «Stiamo arrivando tutti più o meno alla stessa condizione. A volte si fanno valutazioni in funzione dell'avversario, a volte ci sono partite in cui ritieni più necessaria la struttura fisica per gestire le palle inattive, a volte fai scelte in funzione di chi gioca in avanti. Alcuni sono venuti da alcuni problemi, c'è chi ha giocato di più. Di Gennaro? Si è fermato ed è ripartito e non è semplice. Ci vuole un po' di tempo per trovare condizione, ma il ragazzo si allena a mille e sta raggiungendo la sua forma. Dobbiamo utilizzarlo per le sue caratteristiche. Se hai sette calciatori a centrocampo la scelta è più difficile ma hai anche la possibilità di variare in corsa. I terzini? Loro ci danno ampiezza e spinta, lavorano di catena quando le mezzali e il trequartista si aprono. Andando avanti senza palla creano superiorità e alternative; ci stiamo lavorando. Sono quattro giocatori con gamba e non hanno problemi ad andare, secondo me è meglio se lo fanno senza palla che con la palla. Botta? È un giocatore che nel bene e nel male ha qualcosa di diverso: ha personalità, vuole sempre la palla, si fa trovare in zone basse di campo, spende molto durante la partita. Corre e si non si risparmia; per due settimane si era allenato poco per un problema, domenica invece l'ho rivisto bene a livello fisico. Stiamo capendo come fare per fargli togliergli un po' di lavoro in fase di non possesso. Abbiamo bisogno del sacrificio di tutti, io tengo molto a questa fase e abbiamo necessità che tutti lavorino quando la palla ce l'hanno gli avversari. Con questo modulo ci dà superiorità numerica e ci aiuta a trovare spazi».
Infine, una considerazione sul gruppo: «In un gruppo dove c'è grande equilibrio di valori si deve dare priorità ai comportamenti, a quello che è la forza di un gruppo. Io lo pretendo e i ragazzi lo sanno. A volte loro possono avere dei problemi fisici, a volte extracalcistici; possono passare momenti particolari, ma io sono fortunato perché ho un gruppo che lavora con impegno e intensità. Cerchiamo di stimolare chi abbassa il livello di intensità, ma questa settimana li ho visti tutti bene e ho ancora più possibilità di scegliere. Non faccio richieste al gruppo, do per scontato che tutti si comportino come ha fatto Antenucci quando è stato in panchina. E se l'ha fatto lui, con grande professionalità, lo devono fare tutti. E sono i nostri capitani a dover pretendere questo».