Verso Parma-Bari, Mignani: «Motivazioni altissime. Spazio a chi ha giocato meno»

Il tecnico alla vigilia della coppa Italia: «Il nostro obiettivo è sempre fare il meglio. Cercheremo di ottimizzare la fatica»

martedì 18 ottobre 2022 15.44
A cura di La Redazione
Il Bari torna in campo, a quattro giorni dalla sconfitta interna contro l'Ascoli. Domani, infatti, i biancorossi sono attesi al Tardini per ridare il Parma nei sedicesimi di coppa Italia; una partita che - per chi la vincerà - vale il biglietto per San Siro e la sfida contro l'Inter.

Mister Mignani, alla vigilia dell'incontro, spiega: «Giocheremo più partite in pochi giorni, ci sarà spazio per chi ha giocato meno. C'è una doppia necessità: dare minuti a chi ne ha avuti meno e far riposare chi ha giocato di più. Giocando in giornate così vicine, c'è bisogno di tutti».

Ancora sul tema turnover, Mignani aggiunge: «Quando dei giocatori arrivano da campionati e metodologie diverse, hanno bisogno di tempo. Se a questo si aggiunge che la squadra stava, e sta facendo bene, cambiare diventa più un rischio che un vantaggio. Ora, però, i valori si sono pareggiati e abbiamo alternative in tutti i ruoli. Il Bari è sempre il Bari, l'obiettivo è sempre fare la miglior partita possibile; però abbiamo giocato sabato, giochiamo mercoledì e poi ancora sabato, è giusto distribuire le forze. I cambiamenti sono sempre gestiti in funzione delle risorse fisiche e mentali; ci sono giovani che possono fare tre partite in una settimana, io credo che una delle qualità emerse fin qui sia la condizione atletica. Insieme allo staff, penseremo di ottimizzare la fatica su più giocatori; compreso Salcedo».

La partita di domani, alle 18, sarà mandata in onda sui canali nazionali di Mediaset. Motivo in più per far bene? «La coppa Italia è una competizione nazionale, ma il nostro impegno non cambia in funzione delle riprese televisive - prosegue Mignani. Dobbiamo continuare il nostro percorso, mantenere motivazioni e mentalità. La affrontiamo con voglia ed entusiasmo; sarà difficile, abbiamo già incontrato il Parma ed è fortissimo, con giocatori fortissimi e un allenatore che l'anno scorso ha vinto il campionato. L'impegno è difficile, ma la voglia di passare il turno c'è».

Sulla partita e sull'avversario, il tecnico continua: «Le partite vanno affrontate al massimo della motivazione. È stimolante perché il Parma è una delle squadre più forti del campionato, e anche perché in palio c'è la sfida con l'Inter a San Siro. Ma pensiamo a prepararla bene e a dare tutto domani sera. Il Parma è una squadra con tantissima qualità e tanti giocatori, ne hanno girati diversi ultimante. Sono destinati a crescere e a lottare per l'alta classifica. Parma e Bari sono cresciute rispetto alla prima di campionato, ma per me rimane una squadra pericolosissima, con giocatori offensivi di fantasia e qualità, oltreché una grande organizzazione».

Dopo la sconfitta di sabato scorso, arriva subito l'occasione buona per rifarsi: «Noi dobbiamo essere equilibrati nei giudizi. In questa prima parte abbiamo visto cose fatte bene e meno bene; domani sarà una partita diversa da quella con l'Ascoli. Cerchiamo di prepararla nel migliore dei modi, l'importante è avere motivazioni altissime e spirito di combattimento, che abbiamo messo anche nell'ultima partita. Ora voltiamo pagina e pensiamo a far bene questa».

Sarà una partita simile a quella contro l'Ascoli, che a Bari si è difeso bene e ha punito su azione da fermo e in contropiede? «Non sono nella testa degli allenatori che affronteremo, ma credo che Parma, Frosinone e Ternana non faranno partite sul modello Ascoli - la previsione di Mignani. Li abbiamo trovati in un momento di difficoltà, con tante defezioni; avevano bisogno di impostarla così. Fossimo riusciti a sbloccarla con un episodio, sarebbe nata e finita completamente in maniera diversa. Se penso al Parma, non ci aspetterà e vorrà imporre il proprio gioco».

Insomma, l'ultima sconfitta è già un capitolo chiuso: «È giusto pensare alla prossima e non tornare più su quello che è successo. Bisogna essere sempre realisti, vivere la nostra realtà e sapere che ci possono essere partite che non vanno bene; davanti c'è un avversario, che è riuscito a impedirci di giocare. Avessimo fatto goal nelle prime occasioni, sarebbe stata una partita diversa, però ora bisogna pensare a domani e non più a quello che è successo con l'Ascoli».

Su Maiello, infortunatosi prima dell'ultima gara, e su altre possibili scelte, Mignani spiega: «Su Maiello deve rispondere lo staff medico. Non è grave, ma bisogna vedere l'evolversi quotidiano. Non viene con noi a Parma, ma i tempi non sono lunghissimi. Abbiamo tre giocatori che possono sostituire Maiello, e sono: Maita, che l'ha fatto più volte, Mallamo che si è visto ogni tanto in quel ruolo l'anno scorso, e Benedetti, che è molto duttile. L'alternativa potrebbe essere un centrocampo a quattro, con due mediani, ma questi ragazzi si allenano tutte le settimane anche in quel ruolo, e lo possono fare, ognuno con le sue caratteristiche. Non bisogna cercare nelle alternative le caratteristiche di chi è sostituito. Se non succede nulla, domani giocherà Frattali: è un portiere affidabile, è stato il nostro titolare l'anno scorso. Abbiamo fatto scelte iniziali diverse, ma lui può giocare, anche per dare un turno di riposo a Caprile. Tutti i giocatori che abbiamo sono affidabili, la squadra sta facendo un percorso di un certo tipo è più corretto dare continuità. Non è detto che sia sempre la scelta giusta. Quando parlo di due o più giocatori per ruolo, si tratta di elementi sicuramente intercambiabili che possono offrire la stessa prestazione e qualità di gioco. Ne posso far giocare 11, poi quando le cose vanno bene nessuno dice niente, quando le cose vanno male spuntano tutti i migliori in campo. È troppo semplicistico un ragionamento del genere, bisogna scegliere in base all'andamento della partita, la condizione e la necessità della squadra».

Una chiosa, infine, sul pubblico e le difficoltà del Bari di vincere in casa davanti a tanti tifosi: «Penso che sia una coincidenza, non credo che tanto persone allo stadio possano condizionare l'andamento di una partita. Ho fatto il calciatore, ora faccio l'allenatore, e quando giochi la percezione della gente è minore rispetto a quando non giochi. Per noi, comunque, deve essere un vantaggio: percepiamo il cuore della gente, anche con l'Ascoli, e ogni partita che giochiamo dobbiamo sempre fare il massimo. Non credo che possa diventare un problema, anzi; vorremmo sempre più gente allo stadio», conclude Mignani.