Verso Potenza-Bari, Antenucci: «Dovremo essere "tosti". Goal alla Juve Stabia? Fra i miei più belli»
L'attaccante biancorosso alla vigilia: «In avanti sono importanti i movimenti, non i moduli. Ci vuole sempre equilibrio»
martedì 10 novembre 2020
15.04
Archiviata la vittoria interna contro la Juve Stabia, per il Bari è già tempo di pensare al campo. Domani sera i biancorossi saranno di scena a Potenza per il turno infrasettimanale, e a presentare la gara è stato Mirco Antenucci, stella del Bari che nell'ultimo turno ha illuminato la partita con lo spettacolare goal del 2-0: «Uno dei miei goal più belli. In passato mi è capitato di calciare da fuori con entrambi i piedi; ci ho provato sempre, mi alleno anche per questo. Ci vuole fortuna ma anche lavoro».
Sulla questione tattica e sulla presenza di Montalto al centro dell'attacco per lasciarlo più libero di svariare sul fronte offensivo Antenucci sceglie di andare in dribbling: «Con il mister non esiste un vero numero 9, non è una cosa che mi tocca. Il mister gioca con tre calciatori offensivi, che devono fare movimenti diversi ma sempre utili: attaccare la profondità o venire incontro. Montalto ci darà una mano, può dare soluzioni in più. Con il mister c'è un gioco diverso da come si interpreta il classico 3-4-3».
Parlando della sfida di domani in Basilicata, che precede la sfida al vertice di domenica con la Ternana al San Nicola, il 7 biancorosso aggiunge: «Andiamo lì sapendo che sarà una partita difficile su un campo difficile, la squadra deve prepararsi bene per dare continuità alla vittoria di domenica scorsa. Prima della Ternana c'è il Potenza, pensiamo a quello. Quando ci sono impegni ravvicinati bisogna recuperare in fretta energie fisiche e mentali; domani dobbiamo essere tosti e concentrati. Il calendario è questo, ma bisogna focalizzarsi sul Potenza anche per arrivare bene contro la Ternana».
Antenucci continua: «Ogni campionato, ogni partita fanno storia a sé. Stiamo lavorando per creare di più, su questo possiamo e dobbiamo migliorare. Dobbiamo dominare la partita di più dal punto di vista del gioco; stiamo producendo occasioni e stiamo segnando. Rigori? Dipende dalle stagioni. L'importante è che i goal portino a vincere le partite. Questo campionato è difficile; io ho giocato all'estero e in tutte le categorie professionistiche, e cattiveria e agonismo non possono mai mancare. Anche i campioni ce lo devono mettere; sono concetti alla base del nostro credo calcistico».
Il Bari alla ricerca di un gioco che porti ai risultati, prima che alla gradevolezza estetica: «Non abbiamo mai parlato di estetica, il bello è qualcosa che appartiene a chi giudica. Per me è importante ricercare il gioco per arrivare ai risultati, serve quello per vincere il campionato. L'obiettivo principale è vincere, non ci nascondiamo. L'anno scorso siamo arrivati a tanto così dall'obiettivo finale, avendo fatto molto bene pur con tante difficoltà. Quest'anno ci sono più responsabilità, chi viene a Bari lo sa».
La vittoria di domenica Sto arrivando!iva a riscattare la brutta prestazione e la sconfitta nel derby con il Foggia: «Nel calcio, dentro il gruppo e fuori, ci vuole equilibrio - il mantra di Antenucci. Non si possono vincere tutte le partite; Foggia è andata, non ha senso ripensarci. Ci siamo parlati guardandoci negli occhi, sappiamo quello che significa quest'anno. Serve equilibrio ma anche confrontarsi per trarre profitto e portarlo in campo. Ci vuole sempre senso di appartenenza; in tutte le squadre ho cercato di far capire a tutti dove si gioca. Uscire in strada, capire i tifosi: questo è senso di appartenenza. In campo dobbiamo riportare queste cose, dare qualcosa in più per arrivare ai risultati. Bisogna lavorare e crescere, i margini di miglioramento sono ancora molto ampi; il calcio non è solo tecnica e tattica, a volte intervengono altri fattori. Su questo non possiamo "sgarrare". Prima cresceremo prima arriveranno i risultati positivi».
Antenucci conclude dicendo: «Io devo pensare a fare bene, non mi servono obiettivi personali. Ho sposato questo progetto per un solo motivo e spero di riuscirci. Quando non si raggiungono gli obiettivi noi siamo i primi a essere dispiaciuti».
Sulla questione tattica e sulla presenza di Montalto al centro dell'attacco per lasciarlo più libero di svariare sul fronte offensivo Antenucci sceglie di andare in dribbling: «Con il mister non esiste un vero numero 9, non è una cosa che mi tocca. Il mister gioca con tre calciatori offensivi, che devono fare movimenti diversi ma sempre utili: attaccare la profondità o venire incontro. Montalto ci darà una mano, può dare soluzioni in più. Con il mister c'è un gioco diverso da come si interpreta il classico 3-4-3».
Parlando della sfida di domani in Basilicata, che precede la sfida al vertice di domenica con la Ternana al San Nicola, il 7 biancorosso aggiunge: «Andiamo lì sapendo che sarà una partita difficile su un campo difficile, la squadra deve prepararsi bene per dare continuità alla vittoria di domenica scorsa. Prima della Ternana c'è il Potenza, pensiamo a quello. Quando ci sono impegni ravvicinati bisogna recuperare in fretta energie fisiche e mentali; domani dobbiamo essere tosti e concentrati. Il calendario è questo, ma bisogna focalizzarsi sul Potenza anche per arrivare bene contro la Ternana».
Antenucci continua: «Ogni campionato, ogni partita fanno storia a sé. Stiamo lavorando per creare di più, su questo possiamo e dobbiamo migliorare. Dobbiamo dominare la partita di più dal punto di vista del gioco; stiamo producendo occasioni e stiamo segnando. Rigori? Dipende dalle stagioni. L'importante è che i goal portino a vincere le partite. Questo campionato è difficile; io ho giocato all'estero e in tutte le categorie professionistiche, e cattiveria e agonismo non possono mai mancare. Anche i campioni ce lo devono mettere; sono concetti alla base del nostro credo calcistico».
Il Bari alla ricerca di un gioco che porti ai risultati, prima che alla gradevolezza estetica: «Non abbiamo mai parlato di estetica, il bello è qualcosa che appartiene a chi giudica. Per me è importante ricercare il gioco per arrivare ai risultati, serve quello per vincere il campionato. L'obiettivo principale è vincere, non ci nascondiamo. L'anno scorso siamo arrivati a tanto così dall'obiettivo finale, avendo fatto molto bene pur con tante difficoltà. Quest'anno ci sono più responsabilità, chi viene a Bari lo sa».
La vittoria di domenica Sto arrivando!iva a riscattare la brutta prestazione e la sconfitta nel derby con il Foggia: «Nel calcio, dentro il gruppo e fuori, ci vuole equilibrio - il mantra di Antenucci. Non si possono vincere tutte le partite; Foggia è andata, non ha senso ripensarci. Ci siamo parlati guardandoci negli occhi, sappiamo quello che significa quest'anno. Serve equilibrio ma anche confrontarsi per trarre profitto e portarlo in campo. Ci vuole sempre senso di appartenenza; in tutte le squadre ho cercato di far capire a tutti dove si gioca. Uscire in strada, capire i tifosi: questo è senso di appartenenza. In campo dobbiamo riportare queste cose, dare qualcosa in più per arrivare ai risultati. Bisogna lavorare e crescere, i margini di miglioramento sono ancora molto ampi; il calcio non è solo tecnica e tattica, a volte intervengono altri fattori. Su questo non possiamo "sgarrare". Prima cresceremo prima arriveranno i risultati positivi».
Antenucci conclude dicendo: «Io devo pensare a fare bene, non mi servono obiettivi personali. Ho sposato questo progetto per un solo motivo e spero di riuscirci. Quando non si raggiungono gli obiettivi noi siamo i primi a essere dispiaciuti».