Verso Potenza-Bari, Mignani: «Loro più avanti di noi, ma mi aspetto grande partita»

Il mister alla vigilia dell’esordio in campionato: «Sarà stagione difficile, dobbiamo mettere qualcosa in più degli altri. I conti? Li facciamo alla fine»

sabato 28 agosto 2021 15.25
A cura di Riccardo Resta
Da ora si fa sul serio. Lunedì 30 agosto il Bari scenderà in campo a Potenza per l'esordio in campionato, nel posticipo della prima giornata di serie C girone C. Da "vendicare" c'è la sconfitta con la Fidelis Andria in coppa Italia di categoria, e soprattutto c'è da iniziare con il piede giusto una stagione (la terza in C) che non ammette altri fallimenti.

«Non ho preoccupazioni particolari, il Potenza può essere un po' più avanti di noi perché ha confermato l'allenatore e la colonna vertebrale della squadra. Io sono convinto che con l'atteggiamento, la fame e la voglia giusti facciamo una grande partita». Così mister Michele Mignani, presentando la sfida in Basilicata.

«La rosa è questa, non siamo tantissimi e in alcuni reparti sono contati – analizza il tecnico. Ma siamo questi, e così andiamo a fare le battaglie. Sarà un campionato difficile, tutti ci affronteranno con la voglia di fare risultato. Noi dobbiamo mettere in campo ancora più voglia. Chi incontra il Bari mette qualcosa in più, ed è lo stesso spirito che dobbiamo mettere noi contro ogni avversaria. Dobbiamo avere più fame».

La stagione non è iniziata sotto una buona stella, con i contagi in ritiro, zero amichevoli e un mercato che non decolla: «Purtroppo per noi è stato un campionato particolare, tra Covid e mercato il Bari ancora non è quello che sarà più avanti – prosegue Mignani. Quello che importa è il lavoro; è fondamentale partire bene, ma può darsi che ci voglia un po' di pazienza per vedere il Bari definitivo. Questo non significa avere l'intenzione di partire forte, a Potenza andiamo per vincere; ma alla fine le pecore si contano al ritorno dal pascolo. È importante partire bene, ma è più importante proseguire meglio e finire benissimo».

Ancora sul mercato, l'allenatore biancorosso aggiunge: «La società ha fatto sforzi in questi anni, che purtroppo non hanno reso come sperato. Questo non significa che altri soldi vadano sperperati. Il direttore sa le esigenze e sta facendo dei salti mortali, perché bisogna fare uscire dei giocatori per portarne dentro altri. Questo è un mercato complicato, si sperava di non arrivare a quattro giorni dalla fine; abbiamo ragazzi volenterosi della primavera, ma non è la stessa cosa che avere giocatori pronti. Il direttore moltiplicherà i suoi salti mortali, ma non sempre si riesce a fare quello che si vuole. Lavorare con gente in uscita non è piacevole, ma siamo tutti dei professionisti. Io lavoro con quelli che ho e i ragazzi devono accettare le scelte della società. Sono situazioni che capitano durante il mercato».

Parlando dei singoli, invece, il tecnico spiega: «Botta rispetto all'Andria ha mezz'ora di partita e quattro allenamenti in più nelle gambe. Valuterò con lo staff se c'è la possibilità di schierarlo dall'inizio o a partita in corso. Celiento da due settimane fa quasi tutto con la squadra, per noi ora è importante portarlo in condizione e non fargli fare passi indietro. Lui e Citro saranno acquisti importanti per noi, entrambi stanno facendo passi da gigante e li aspettiamo con ansia. Celiento per me è un centrale, sia a tre sia a quattro; all'occorrenza può fare il terzino. Belli ha fatto differenziato, ma fra oggi e domani si riaggrega. Marras è squalificato, stiamo gestendo con più tranquillità un fastidio muscolare. Mane? Lo considero come gli altri, è cresciuto e ieri nella partita con la Primavera ha fatto il terzino e centrale molto bene. Nel momento del bisogno farà bene».
Ora alla squadra biancorossa e al suo condottiero tocca l'arduo compito di riportare i tifosi allo stadio, oltre i pochi e molto tiepidi visti sabato al San Nicola contro la Fidelis: «La gente era in meritata vacanza, per valutare aspetteremo il rientro. Dovremo diventare bravi noi a fare in modo che una risposta tiepida diventi grande calore. Abbiamo bisogno di tempo e lo faremo sul campo e non con le parole; la gente allo stadio qui a Bari è un valore aggiunto».

Bari favorito per la promozione? Mignani getta acqua sul fuoco: «Non sono bravo a fare pronostici. Il blasone della piazza e quello che le gira intorno fanno sì che Bari venga posto fra le favorite. C'è chi lo fa per nascondersi o per scaramanzia; io non vi vado dietro. Per fare bene e vincere non serve il colore dello stemma e il nome della squadra, ma i fatti in campo. A volte hanno vinto squadre non favorite ma con valori importanti, a volte hanno vinto favorite che hanno dimostrato di avere valori importanti. Noi abbiamo ancora molti margini di miglioramento, so cosa ci vuole per essere davanti agli altri», conclude il tecnico.