Verso Rieti-Bari, Cornacchini: «Dobbiamo trovare equilibri. La squadra si allena bene»
Il tecnico parla alla vigilia: «Abbiamo poco peso davanti e prendiamo troppi goal. Porte chiuse? A volte serve non far vedere delle cose»
sabato 7 settembre 2019
12.13
Vigilia di campionato per il Bari, che alle 15 di domani sarà ospite del Rieti per cancellare la brutta sconfitta interna contro la Viterbese e ripartire dopo una settimana di critiche piovute su tecnico e squadra. «Il problema da risolvere è relativo agli equilibri - l'analisi pre partita di mister Giovanni Cornacchini. Devo dare serenità a un gruppo che in settimana lavora molto bene da quasi due mesi. Sugli allenamenti non posso dire niente, i ragazzi hanno sposato questa causa. Cerchiamo di limare qualche difficoltà, non posso avere una squadra che ha timore di giocare. Dobbiamo avere coraggio: pensavo che la squadra potesse giocare in una maniera ma in questo momento mi sono accorto che non può farlo. Abbiamo poco peso davanti e prendiamo troppi goal: lavoro, pazienza ed entusiasmo sono le ricette per uscirne. Non è una questione di identità, quella la si troverà anche cambiando qualcosa. Io sono molto carico, questa è una bella sfida e voglio trascinare i ragazzi nella mia idea di calcio. Non ci sono regole: ci possono essere giocatori carichi in settimana e che poi la domenica non hanno la giusta presenza in campo e viceversa. La tranquillità viene con i risultati, il resto non conta niente».
A metà settimana la squadra ha abbandonato l'antistadio per trasferire gli allenamenti al chiuso del San Nicola, lontana da occhi indiscreti: «Abbiamo la possibilità di lavorare allo stadio, ne abbiamo approfittato - spiega laconico Cornacchini. A volte serve non far vedere alcune cose. La settimana è andata bene, i ragazzi hanno lavorato seriamente. Li ho visti lavorare, sono sereno».
Sui nuovi arrivi, Bianco e Awua, e sulla forza del gruppo Cornacchini aggiunge: «Bianco ha grande personalità, in una piazza del genere questo serve molto. I due nuovi arrivati sono in grado di giocare. Awua mi sembra molto dinamico, ha una bella gamba. È un giocatore che ci servirà perché ha forza, velocità e discreti piedi da mezzala. Schiavone sta bene, può giocare. Mi auguro che tutti si siano calati nella categoria; vuol dire cambiare atteggiamento, fare qualcosa in più. Il gruppo è molto sano, ha voglia di lavorare. Le troppe pressioni addosso non fanno bene, devi essere libero di fare le cose. Cerco di stressarli il meno possibile, sarebbe ingiusto; in questo momento non si può attaccare nessuno. Devi far presente le difficoltà, ma alla base di tutto c'è l'allenarsi bene. E da questo punto di vista sono assolutamente soddisfatto. Devo lavorare su quello che manca. La nostra squadra è forte, deve riuscire a reggere le pressioni. Per me è stimolante, piacevole. Bisogna parlare il meno possibile e dare qualcosa in più».
Il mister liquida senza darci troppo peso uno spiacevole episodio accaduto in settimana, quando prima dell'allenamento mattutino è stato verbalmente aggredito da un "tifoso": «Sono dispiaciuto per la moglie di quel signore, perché ha fatto una figura allucinante», il commento di Cornacchini. Sul prossimo avversario, invece, aggiunge: «Rieti? L'abbiamo studiata come va fatto. È una squadra di categoria, non demorde mai, viene da due sconfitte immeritate e ha voglia di riscattarsi. Noi però abbiamo più voglia di loro. È presto, il campionato è lungo e pieno di insidie. Gli episodi fanno la differenza, c'è bisogno di battagliare. Dobbiamo mettere da parte il fioretto ed essere tosti, aggredire di più. Abbiamo fatto poco rispetto al lavoro svolto in settimana. Dobbiamo correre, vincere i duelli individuali, fare i contrasti, prenderla di testa. Se non vinci questi duelli il modulo non conta. Se corriamo ce la facciamo a fare tutto», conclude il tecnico marchigiano.
A metà settimana la squadra ha abbandonato l'antistadio per trasferire gli allenamenti al chiuso del San Nicola, lontana da occhi indiscreti: «Abbiamo la possibilità di lavorare allo stadio, ne abbiamo approfittato - spiega laconico Cornacchini. A volte serve non far vedere alcune cose. La settimana è andata bene, i ragazzi hanno lavorato seriamente. Li ho visti lavorare, sono sereno».
Sui nuovi arrivi, Bianco e Awua, e sulla forza del gruppo Cornacchini aggiunge: «Bianco ha grande personalità, in una piazza del genere questo serve molto. I due nuovi arrivati sono in grado di giocare. Awua mi sembra molto dinamico, ha una bella gamba. È un giocatore che ci servirà perché ha forza, velocità e discreti piedi da mezzala. Schiavone sta bene, può giocare. Mi auguro che tutti si siano calati nella categoria; vuol dire cambiare atteggiamento, fare qualcosa in più. Il gruppo è molto sano, ha voglia di lavorare. Le troppe pressioni addosso non fanno bene, devi essere libero di fare le cose. Cerco di stressarli il meno possibile, sarebbe ingiusto; in questo momento non si può attaccare nessuno. Devi far presente le difficoltà, ma alla base di tutto c'è l'allenarsi bene. E da questo punto di vista sono assolutamente soddisfatto. Devo lavorare su quello che manca. La nostra squadra è forte, deve riuscire a reggere le pressioni. Per me è stimolante, piacevole. Bisogna parlare il meno possibile e dare qualcosa in più».
Il mister liquida senza darci troppo peso uno spiacevole episodio accaduto in settimana, quando prima dell'allenamento mattutino è stato verbalmente aggredito da un "tifoso": «Sono dispiaciuto per la moglie di quel signore, perché ha fatto una figura allucinante», il commento di Cornacchini. Sul prossimo avversario, invece, aggiunge: «Rieti? L'abbiamo studiata come va fatto. È una squadra di categoria, non demorde mai, viene da due sconfitte immeritate e ha voglia di riscattarsi. Noi però abbiamo più voglia di loro. È presto, il campionato è lungo e pieno di insidie. Gli episodi fanno la differenza, c'è bisogno di battagliare. Dobbiamo mettere da parte il fioretto ed essere tosti, aggredire di più. Abbiamo fatto poco rispetto al lavoro svolto in settimana. Dobbiamo correre, vincere i duelli individuali, fare i contrasti, prenderla di testa. Se non vinci questi duelli il modulo non conta. Se corriamo ce la facciamo a fare tutto», conclude il tecnico marchigiano.