Verso Taranto-Bari, Mignani: «Sarà partita vera. Vogliamo vincere per la nostra gente»
Il mister: «Si affrontano due squadre senza pensieri, ma il nostro obiettivo sono gli 80 punti. Questo gruppo ha lavorato per il “noi”»
venerdì 15 aprile 2022
15.02
Penultima fatica della stagione regolare per il Bari di mister Michele Mignani, che è già certo della promozione in B e che domani andrà a Taranto per il derby con gli ionici, a loro volta certi della permanenza in C.
«Una partita in cui si affronteranno due squadre senza pensieri di classifica, ma è una partita sentita, il derby storico della Puglia - dice Mignani. Sarà partita vera, noi dobbiamo onorare il campionato e dovremo fare bene perché ci siamo posti degli obiettivi. Per fare 80 punti dobbiamo vincere queste due partite: l'obiettivo è chiudere il campionato con due vittorie. Noi abbiamo fatto i punti sempre giocando, anche quelli che sono stati tolti nelle due partite con il Catania, una delle quali ci è costata Botta. Vogliamo continuare a dare soddisfazione ai nostri tifosi, in vista della partita con il Palermo che sarà la festa finale».
Insomma, sarà partita vera: «Ho visto i ragazzi motivati, si sono allenati bene e intensamente - continua il tecnico. Per come li conosco e li vedo, creso che anche domani andranno in campo con la voglia di vincere la partita. Mi dispiace tantissimo che non ci sarà la nostra gente, sarebbe stata l'occasione per vedere i nostri tifosi anche a Taranto. Sarà la motivazione in più per vincere la partita. Speriamo di trovare domani la prima vittoria della nostra storia a Taranto in campionato, sarebbe un ulteriore tassello».
E potrebbe essere anche l'occasione giusta per vedere all'opera chi ha giocato meno: «Domani e nell'ultima partita avremo la possibilità di ruotare ulteriormente, tutti i disponibili avranno la possibilità di giocare domani. Botta? Ha avuto una serie di problemi, uno dietro l'altro. L'ultimo è stato di natura muscolare, ha avuto dei fastidi e si rischiava che diventasse più grave. Se oggi farà l'allenamento completo si potrà ritenere disponibile, almeno a partita in corso. Abbiamo dei ragazzi che quasi settimanalmente si allenano con noi, ce n'è qualcuno bravino. Ma abbiamo quasi tutto l'organico a disposizione, è giusto che la vetrina se la prenda chi ha vinto il campionato, ma a me piace far esordire dei giovani, anche per dar valore al grande lavoro del settore giovanile. Vediamo».
Parlando di alcuni singoli, il tecnico aggiunge: «L'allenatore deve mandare i segnali nello spogliatoio, non tramite la stampa. Credo, comunque, che sia evidente che ci siano stati calciatori con continuità di rendimento: Maita è cresciuto molto rispetto ai suoi standard, ma questo non vuol dire che abbia fatto meglio degli altri. Faccio il nome di un giocatore che magari non è sempre stato titolare, ma è stato determinante per questo Bari come atteggiamento e comportamento: Manuel Scavone. Cheddira? Aveva richieste anche dalla B. Fa benissimo tante cose, può migliorare in altre. È giovane, ha un bel futuro. Tutti i giocatori della nostra rosa non penso abbiano problemi ad affrontare la B. La cosa più importante, per non sfigurare, è l'organizzazione: così tutti possono fare bella figura».
Ancora Mignani: «La difficoltà più grande è stata la gestione di un gruppo di tutti titolari, hai sempre il dispiacere di lasciare fuori qualcuno ed è normale che ci sia chi non è felice di star fuori. Escluso qualche piccolo episodio, i ragazzi hanno fin da subito lavorato per il "noi". D'Errico? È un ragazzo simpatico, che ogni tanto "scapoccia". L'altro giorno gli ho fatto fare un allenamento lontano dalla squadra perché aveva "scapocciato", poi è rientrato ma comunque in diffida. Tutti gli atteggiamenti sono sempre rientrati, non c'è mai stato bisogno di essere particolarmente duri. Il gruppo si è autogestito, questa è stata la nostra forza; quando qualcuno ha sbagliato qualche virgola, gli altri e il direttore mi hanno aiutato a riportarlo in carreggiata».
Una notazione tattica, inoltre, sulla ritrovata solidità difensiva della squadra: «La squadra ha sempre lavorato bene in fase difensiva. Ci sono state tre partite in cui abbiamo preso tre goal, e sono stati i più pesanti perché ci hanno alzato la media. Nel girone di ritorno la squadra ha lavorato bene, in quello d'andata siamo stati solidi. Ci sono stati errori individuali; se non prendi goal e ne fai uno vinci, come è successo nell'ultima parte di stagione. La squadra ha lavorato bene, grazie anche al sacrificio degli attaccanti come ha sempre fatto Antenucci. Mi fa piacere che ora abbiamo una media goal fra le migliori, l'esclusione del Catania ci ha comunque fatto alzare di molto la media».
Chiosa finale sull'obiettivo della centesima vittoria da allenatore, distante ormai solo un passo: «Non sapevo che mi mancasse una partita per arrivare a 100 vittorie da allenatore. Sarebbe un bel traguardo, distribuito su non tantissime partite; quando hai la fortuna di allenare una squadra come il Bari, vincere è più facile», conclude Mignani.
«Una partita in cui si affronteranno due squadre senza pensieri di classifica, ma è una partita sentita, il derby storico della Puglia - dice Mignani. Sarà partita vera, noi dobbiamo onorare il campionato e dovremo fare bene perché ci siamo posti degli obiettivi. Per fare 80 punti dobbiamo vincere queste due partite: l'obiettivo è chiudere il campionato con due vittorie. Noi abbiamo fatto i punti sempre giocando, anche quelli che sono stati tolti nelle due partite con il Catania, una delle quali ci è costata Botta. Vogliamo continuare a dare soddisfazione ai nostri tifosi, in vista della partita con il Palermo che sarà la festa finale».
Insomma, sarà partita vera: «Ho visto i ragazzi motivati, si sono allenati bene e intensamente - continua il tecnico. Per come li conosco e li vedo, creso che anche domani andranno in campo con la voglia di vincere la partita. Mi dispiace tantissimo che non ci sarà la nostra gente, sarebbe stata l'occasione per vedere i nostri tifosi anche a Taranto. Sarà la motivazione in più per vincere la partita. Speriamo di trovare domani la prima vittoria della nostra storia a Taranto in campionato, sarebbe un ulteriore tassello».
E potrebbe essere anche l'occasione giusta per vedere all'opera chi ha giocato meno: «Domani e nell'ultima partita avremo la possibilità di ruotare ulteriormente, tutti i disponibili avranno la possibilità di giocare domani. Botta? Ha avuto una serie di problemi, uno dietro l'altro. L'ultimo è stato di natura muscolare, ha avuto dei fastidi e si rischiava che diventasse più grave. Se oggi farà l'allenamento completo si potrà ritenere disponibile, almeno a partita in corso. Abbiamo dei ragazzi che quasi settimanalmente si allenano con noi, ce n'è qualcuno bravino. Ma abbiamo quasi tutto l'organico a disposizione, è giusto che la vetrina se la prenda chi ha vinto il campionato, ma a me piace far esordire dei giovani, anche per dar valore al grande lavoro del settore giovanile. Vediamo».
Parlando di alcuni singoli, il tecnico aggiunge: «L'allenatore deve mandare i segnali nello spogliatoio, non tramite la stampa. Credo, comunque, che sia evidente che ci siano stati calciatori con continuità di rendimento: Maita è cresciuto molto rispetto ai suoi standard, ma questo non vuol dire che abbia fatto meglio degli altri. Faccio il nome di un giocatore che magari non è sempre stato titolare, ma è stato determinante per questo Bari come atteggiamento e comportamento: Manuel Scavone. Cheddira? Aveva richieste anche dalla B. Fa benissimo tante cose, può migliorare in altre. È giovane, ha un bel futuro. Tutti i giocatori della nostra rosa non penso abbiano problemi ad affrontare la B. La cosa più importante, per non sfigurare, è l'organizzazione: così tutti possono fare bella figura».
Ancora Mignani: «La difficoltà più grande è stata la gestione di un gruppo di tutti titolari, hai sempre il dispiacere di lasciare fuori qualcuno ed è normale che ci sia chi non è felice di star fuori. Escluso qualche piccolo episodio, i ragazzi hanno fin da subito lavorato per il "noi". D'Errico? È un ragazzo simpatico, che ogni tanto "scapoccia". L'altro giorno gli ho fatto fare un allenamento lontano dalla squadra perché aveva "scapocciato", poi è rientrato ma comunque in diffida. Tutti gli atteggiamenti sono sempre rientrati, non c'è mai stato bisogno di essere particolarmente duri. Il gruppo si è autogestito, questa è stata la nostra forza; quando qualcuno ha sbagliato qualche virgola, gli altri e il direttore mi hanno aiutato a riportarlo in carreggiata».
Una notazione tattica, inoltre, sulla ritrovata solidità difensiva della squadra: «La squadra ha sempre lavorato bene in fase difensiva. Ci sono state tre partite in cui abbiamo preso tre goal, e sono stati i più pesanti perché ci hanno alzato la media. Nel girone di ritorno la squadra ha lavorato bene, in quello d'andata siamo stati solidi. Ci sono stati errori individuali; se non prendi goal e ne fai uno vinci, come è successo nell'ultima parte di stagione. La squadra ha lavorato bene, grazie anche al sacrificio degli attaccanti come ha sempre fatto Antenucci. Mi fa piacere che ora abbiamo una media goal fra le migliori, l'esclusione del Catania ci ha comunque fatto alzare di molto la media».
Chiosa finale sull'obiettivo della centesima vittoria da allenatore, distante ormai solo un passo: «Non sapevo che mi mancasse una partita per arrivare a 100 vittorie da allenatore. Sarebbe un bel traguardo, distribuito su non tantissime partite; quando hai la fortuna di allenare una squadra come il Bari, vincere è più facile», conclude Mignani.