Vita di città
A Bari ci si siede sui libri, arriva sul lungomare "Hug City Frame"
L’installazione, progettata dall’architetto Fanny Cavone, è una seduta “smart” composta da libri realizzati con pietre di recupero di varia altezza
Bari - lunedì 6 settembre 2021
15.52 Comunicato Stampa
È stata inaugurata questa mattina, in piazza Diaz, alla presenza delle assessore alle Politiche educative e giovanili, Paola Romano, e alle Culture, Ines Pierucci, l'installazione "Hug City Frame", il prototipo finale del progetto realizzato da Arte Academy - La stanza dell'Eco Aps.
Si tratta del risultato del percorso di dialogo avviato durante gli incontri "Think green roundtable" previsti dal progetto vincitore del bando Urbis, che ha visto la connessione di diverse esperienze e competenze in ambito artistico e culturale con l'obiettivo di organizzare uno spazio reale di confronto tra cittadini esperti studiosi, progettisti, sociologi, filosofi, musicisti, psicologi, architetti, urbanisti e contribuire in maniera attiva alla progettazione della città contemporanea.
L'installazione, progettata dall'architetto Fanny Cavone, è una seduta "smart" composta da libri realizzati con pietre di recupero di varia altezza, così da poter ospitare bambini, anziani, adulti e chiunque scelga di portare con sé la propria sedia e libri per condividere momenti di scambio, e da pannelli solari grazie ai quali è possibile, ad esempio, ricaricare i propri dispositivi mobili.
"Hug City Frame" è stata concepita per incorniciare gli angoli più belli di Bari: la cornice si sdoppia in due opposti - il bianco e il nero - che contengono libri di pietra, elemento che unisce e genera dialogo tra civiltà e mondi diversi e complementari nella città del futuro. Una seduta che intende incorniciare l'arte in movimento ed esprimere la volontà di recuperare e potenziare ciò che già esiste, coniugandola con l'organizzazione del tessuto sociale, e che focalizza l'attenzione su stili di vita sostenibili nel rapporto con il lungomare e l'area di piazza Diaz.
"La Stanza dell'Eco in questi mesi ha portato avanti una serie di incontri finalizzati a riflettere sulla città del futuro, coinvolgendo tantissimi attori della città, professionisti e non, compresi i bambini - ha dichiarato Paola Romano -. Ciò che è emerso da più parti è il bisogno di una costruzione partecipata della città. Quest'opera d'arte nasce infatti dalle suggestioni emerse nel percorso di partecipazione e rappresenta una panchina speciale, fatta di libri, quasi un auspicio affinché le città del futuro poggino sulla cultura, il più possibile accessibile e aperta a tutti. Proprio per allargare ulteriormente la riflessione vorremmo scegliere insieme ai cittadini i titoli da incidere sul dorso dei libri che costituiscono la seduta".
"L'opera di Fanny Cavone è coerente con il mandato politico-culturale della città di Bari incentrato sui libri e sulla promozione della lettura - ha sottolineato Ines Pierucci - e, nell'ambito del BiArch, acquisisce un maggior valore in quanto pienamente in linea con le riflessioni interdisciplinari che attraversano l'architettura. L'opera, installata di fronte a largo Giannella, oggetto di intervento di urbanistica tattica, guarda al cambiamento dello spazio pubblico che sempre più è chiamato a rispondere alle esigenze della comunità".
"Sono grata al team che ha realizzato Hug City Frame - ha evidenziato Fanny Cavone -, una cornice accogliente che oggi abbiamo finalmente inaugurato in occasione del BiArch. Questa installazione è frutto di un ampio percorso di partecipazione ma soprattutto è un elemento che non aggiunge materiale ma esalta l'esistente, quindi valorizza la città con le sue bellezze".
Si tratta del risultato del percorso di dialogo avviato durante gli incontri "Think green roundtable" previsti dal progetto vincitore del bando Urbis, che ha visto la connessione di diverse esperienze e competenze in ambito artistico e culturale con l'obiettivo di organizzare uno spazio reale di confronto tra cittadini esperti studiosi, progettisti, sociologi, filosofi, musicisti, psicologi, architetti, urbanisti e contribuire in maniera attiva alla progettazione della città contemporanea.
L'installazione, progettata dall'architetto Fanny Cavone, è una seduta "smart" composta da libri realizzati con pietre di recupero di varia altezza, così da poter ospitare bambini, anziani, adulti e chiunque scelga di portare con sé la propria sedia e libri per condividere momenti di scambio, e da pannelli solari grazie ai quali è possibile, ad esempio, ricaricare i propri dispositivi mobili.
"Hug City Frame" è stata concepita per incorniciare gli angoli più belli di Bari: la cornice si sdoppia in due opposti - il bianco e il nero - che contengono libri di pietra, elemento che unisce e genera dialogo tra civiltà e mondi diversi e complementari nella città del futuro. Una seduta che intende incorniciare l'arte in movimento ed esprimere la volontà di recuperare e potenziare ciò che già esiste, coniugandola con l'organizzazione del tessuto sociale, e che focalizza l'attenzione su stili di vita sostenibili nel rapporto con il lungomare e l'area di piazza Diaz.
"La Stanza dell'Eco in questi mesi ha portato avanti una serie di incontri finalizzati a riflettere sulla città del futuro, coinvolgendo tantissimi attori della città, professionisti e non, compresi i bambini - ha dichiarato Paola Romano -. Ciò che è emerso da più parti è il bisogno di una costruzione partecipata della città. Quest'opera d'arte nasce infatti dalle suggestioni emerse nel percorso di partecipazione e rappresenta una panchina speciale, fatta di libri, quasi un auspicio affinché le città del futuro poggino sulla cultura, il più possibile accessibile e aperta a tutti. Proprio per allargare ulteriormente la riflessione vorremmo scegliere insieme ai cittadini i titoli da incidere sul dorso dei libri che costituiscono la seduta".
"L'opera di Fanny Cavone è coerente con il mandato politico-culturale della città di Bari incentrato sui libri e sulla promozione della lettura - ha sottolineato Ines Pierucci - e, nell'ambito del BiArch, acquisisce un maggior valore in quanto pienamente in linea con le riflessioni interdisciplinari che attraversano l'architettura. L'opera, installata di fronte a largo Giannella, oggetto di intervento di urbanistica tattica, guarda al cambiamento dello spazio pubblico che sempre più è chiamato a rispondere alle esigenze della comunità".
"Sono grata al team che ha realizzato Hug City Frame - ha evidenziato Fanny Cavone -, una cornice accogliente che oggi abbiamo finalmente inaugurato in occasione del BiArch. Questa installazione è frutto di un ampio percorso di partecipazione ma soprattutto è un elemento che non aggiunge materiale ma esalta l'esistente, quindi valorizza la città con le sue bellezze".